E' davvero, come avete detto in molti, un'argomentazione molto ampia da sviscerare.
Subentrano troppe variabili.
Come in tutte le cose, l'esperienza non si può comprare, ma la rapidità di apprendimento e l'attitudine ad una determinata disciplina sono cose molto soggettive.
Effettivamente ci sono persone che imparano molto in fretta e, coadiuvate da situazioni ideali come un buon cavallo e un buon istruttore, possono arrivare in breve tempo ad avere risultati soddisfacenti sia dal punto di vista qualitativo che di soddisfazione.
Molti altri bruciano le tappe, ma è un discorso trito e ritrito; non è la regola, e non lo tratterei qui.
Piuttosto punterei sulla continuità e sulla qualità delle esperienze.
8 anni di una bella equitazione "blanda" (concedetemi il termine..) e praticata negli week end, con pochi salti una volta ogni tanto, senz'altro dal punto di vista di una progressione (se è questo che si cerca...), "valgono" meno rispetto a tre anni di intense sessio
ni di lavoro sul salto e uscite in concorso settimanali.
Ho sempre fatto lezioni settimanali,ma,anche per il fatto che il maneggio in cui tengo il mio pony [non è suo il problema,saltava i 12O] è piuttosto lontano,e spesso riesco ad andare duo o tre volte al massimo.
se io fossi un istruttore, per quanto alla svelta possa apprendere un mio allievo, lo spingerei fino ad un certo livello. oltre poi attenderei un pò di esperienza, anche in termini di tempo perchè secondo me non guasta, anzi.
Quoto e straquoto.
Io ad esempio ho avuto una brutta esperienza proprio per questo motivo.
Un istruttrice che puntava al guadagno, che mi ha rifilato un cavallo terribile, le continue pressioni sul fatto di alzare sempre di più gli ostacoli hanno fatto si che ora ho dei grossi limiti quando monto.
Un esempio? Ogni volta che una persona mi alzava un ostacolo mi prendeva una strizza che, se non fosse per quella santa di puledra che ho adesso che mi ha fatto passare questa reazione, molto spesso portava a un errore sul salto che portava ad avere brutti risultati ed esperienze (cadute, rifiuti, ecc.) che per quanto io cercassi di risolverli rimanevano comunque presenti.
Sono d'accordissimo sul fatto che c'è bisogno di un momento di "stallo", tutti devono "assimilare" ciò che imparano: se alle fondamenta di una casa fatte in cemento, non si da il tempo di asciugare, la casa alla fine crolla o comunque presenta delle grosse mancanze.
Ora ho ricominciato tutto da capo, nuova cavalla, tutto da insegnarle, tutto da ricominciare, insomma un reset quasi completo che mi sta aiutando tantissimo .
Con questo non vuol dire che se avessi avuto un altra istruttrice con un metodo diverso di lavoro la penserei allo stesso modo, anzi magari la penserei in modo totalmente opposto, però quello che voglio dire è che un allievo è creta sotto le mani dell'istruttore che va plasmata nel modo corretto, e se viene fatto con fretta o nel modo sbagliato porterà a problemi e risultati negativi.
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Ogni problema di rallentamento dovrebbe essere ora definitivamente risolto.
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