Inviato: Sab Gen 23, 2010 20:18 Oggetto: consigli flessioni Baucher e Fillis
Gent.mo Colonnello, innanzitutto vorrei complimentarmi per la traduzione di L'HOTTE. Lo sto leggendo solamente adesso in quanto per capirlo bene ho avuto bisogno prima di leggere Baucher e cercare in internet un po su D'Aure. Comunque sia non voglio farLe perdere tempo. Vorrei capire come mai si sente poco parlare delle flessione praticate da Baucher prima e Fillis poi (quest'ultimo forse ha esagerato), escludendo assolutamente costrizioni che portano al rollkur. A me capita di usarle, specialmente le laterali con cavalli un po difficili e soprattutto cavalli passati per mani pesanti e a me sembrano quasi miracolose; includerei anche la flessione della mandibola (che quando la lessi per la prima volta mi sembo' una mostruosita', ma che poi mi si rivelo' utilissima in due miei rari casi. Ovviamente coadiuvate da moltissimo lavoro in piano e tutto cio che serve per un buon addestramento classico.
Premetto che mi riferisco solamente alle flessioni degli autori sopracitati e nient'altro. (questo per dire che a me non piacciono i metodi costrittivi fissi come le redini Fillis ed alti). Curiosando un po nei centri ippici italiani, in spagna ed in francia (amo girare per cavalli) ho avuto la sensazione che sono in molti ad usare queste flessioni, (troppo spesso con redini fisse) a volte in maniera impropria e senza una vera conoscenza tecnica dei movimenti da fare, ma che poi tali cavalieri negano di farlo, come se ci si vergognasse delle proprie azioni. Mi piacerebbe avere un consiglio ed un parere da Lei su la giusta regola di usare o no tali flessioni mobili e non fisse.
Colonnello La ringrazio dell'eventuale risposta. Onorato di aver "chattato" con Lei.
P.S. Che ne dice di proporre la traduzione di Podhajsky (credo ci siano troppi pochi buoni libri di equitazione in Italiano e leggerli traducendo dall' originale e', almeno per me, difficoltoso).
GRAZIE
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Inviato: Lun Gen 25, 2010 00:30 Oggetto: Flessioni
Caro Gianni,
le flessioni in Italia sono sconosciute per via della fedeltà al Sistema di Equitazione Naturale, introdotto nella Cavalleria all'inizio del Novecento e diffusosi anche nell'ambiente civile. I cavalieri militari, anche per la loro bravura, dettavano legge. E l'ambiente civile, che era minoritario e non vantava cavalieri eccelsi, si adeguava. Fino al 1976 le nostre squadre internazionali per i grandi concorsi di salto (Coppa delle Nazioni) erano costituite prevalentemente da ufficiali, con l'eccezione di Graziano Mancinelli dal 1960 alla sua scomparsa. Il cosiddetto dressage non esisteva in Italia. Il primo cavaliere a introdurre dopo la Seconda guerra mondiale la parola dressage in Italia è stato l'allora maggiore Domenico Susanna, ufficiale di artiglieria. Il primo cavaliere che si è presentato a una olimpiade nella specialità è stato Fausto Puccini a Montreal nel 1976.
Le flessioni non sono perciò conosciute come non è insegnato e conosciuto il lavoro a mano o da terra (corsi istruttori FISE).
La informo che dal manuale di equitazione della Federazione Equestre Francese le flessioni sono bandite. Non sono descritte come pratica. Non vengono insegnate alla Scuola Nazionale di Equitazione di cui il Cadre Noir è il corpo istruttore.
Se lei si riferisce alle flessioni laterali, le redini fisse impediscono le flessioni.
Innanzitutto grazie per la vostra cordialità .
No non sapevo ciò, o forse perche' ancora non sono arrivato a leggerlo.Questo un po mi sorprende e mi ravvede che L'Hotte abbia fatto cio' in quanto ad ora ho pensato che avesse preso la positivita' di Baucher e D'Aure. Ed io ho sempre creduto che gli esercizi di flessione di Baucher fossero un innovazione positiva, escludendo, secondo me, la riunione premeditata.
Comunque ritornando alla vostra risposta, per redini intendo che vedo moltissime persone, e anche istruttori, che con le redini fisse portano il cavallo in una flessione scorrettissima e li lasciano agganciati con queste redini legate al fascione o alla sella. Quelle che io gradisco invece sono flessioni fatte con filetto o capezzone e le pratico cercano di far flettere senza inrigidire e cercare di cogliere la minima cessione per mollare. Le vidi fare in Portogallo ad un rejoneador, avevo 18 anni e rimasi affascinato della delicatezza e attenzione con cui venivano fatte (sembrava un rito), non notai costrizione ma concentrazione, silenzio e garbo. Poi le lessi con Baucher e le vidi in alcune tavole di Fillis (che credo esagerasse nel meccanizzare tali procedure). Poi a me sembrano ottimi esercizi da fare tra i 2 e 3 anni, nel periodo invernale in box quando per via del clima si monta e si esce poco, trovo anche che sia un ottimo modo per famigliarizare con il cavallo. Ovvio sempre con uno zuccherino pronto a deliziarlo dopo un buon lavoro. Poi dopo questo periodo passo alle redini lunghe e se precedentemente ho fatto bene, i risultati sono strabilianti, almeno per me. (io sono uno che si accontenta di poco).
Se voi avete dei consigli da darmi a riguardo li accettero' molto volentieri.
Grazie
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