Inviato: Mar Gen 12, 2010 12:18 Oggetto: anatomia del cavallo tra le conoscenze del cavaliere
Egregio colonnello, ultimamente mi sono trovata a discutere con la conduttrice di una scuderia prestigiosa dove si preparano allievi al dressage e al salto ostacoli. La signora afferma decisamente che l'allievo non è tenuto e nemmeno deve conoscere l'anatomia del cavallo per raggiungere buoni livelli di equitazione e saper montare in leggerezza e in armonia un qualsiasi cavallo preparato da altri. Da parte mia ritengo che quando un allievo è in sella, già dalle prime lezioni, non è controproducente e anzi, aiuta conoscere almeno alcuni aspetti di anatomia in senso lato (movimento dei treni, muscoli...). Mi sono accorta infatti che associare alcune informazioni sull'apparato scheletrico e muscolare del cavallo mentre si insegna all'allievo a condurre il cavallo a mano, a sellarlo, a salire sulla sua schiena e a muoversi sopra di esso e con esso, alcuni allievi spesso chiedono spontaneamente di approfondire. E questi sono gli allievi che più rapidamente di altri progrediscono e "intuiscono" prima il significato delle parole dell'istruttore arrivando a lavorare "sul " e "insieme" al cavallo nel massimo rispetto per questo animale.
Tenga presente che la signora dispone di una scuderia, istruttori e cavalli di alto prestigio, mentre io conduco un piccolo centro di equitazione da campagna dove il compito principale è l'avvicinamento al mondo del cavallo da parte di neofiti.
Alla fine la domanda è una: per diventare buoni cavalieri è o non è necessario conoscere almeno parte dell'anatomia del cavallo?
La didattica equestre ha fatto molti progressi. Ora anche ai principianti si insegnano le basi dell'anatomia e del movimento del cavallo. Io, per lo meno, lo faccio (l'ho fatto), anche con i ragazzini decenni. Quando sono in sella è l'ideale. Anche con gli adulti. Che non sanno e si sorprendono di scoprire certi fatti. Spiegare il movimento mentre lo sentono è molto benefico. Per esempio i movimenti della colonna vertebrale sulla quale sono seduti. Si sentono subito tutti, ragazzi ed adulti, molto più motivati e si rendono conto di quale complessa "macchina", dotata di cervello e di caratte, si trovano a dirigere. Il che li fa sentire anche più responsabili.
Al proposito pensi soltanto alla seguente considerazione: si pretende che un allievo all'esame sappia il nome e colore dei mantelli, ma se domanda quanti atti respiratori e quanti battiti cardiaci fa un cavallo a riposo e dopo un certo sforzo, e cosa vuol dire aerobico e anaerobico, conoscenze di gran lunga più importanti dei mantelli, non sanno rispondere. E, solitamente, neppure ... gli esaminatori!
Grazie per la risposta, Colonnello. E' confortante sapere che il poco che faccio, lo faccio con criterio, soprattutto nel rispetto, mio obiettivo primario, di questi splendidi animali
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