Inviato: Mer Set 03, 2008 09:34 Oggetto: X Colonn:Come sono cambiate le ALTEZZE degli ost nel tempo
Gent.mo Colonnello,
monto a cavallo da 12 anni, e da 11 vado in concorso (ora ho il 1° grado e salto 1.20-1.25) in provincia di Modena. Rivedendo le mie vecchie videocassette di quando da piccola facevo le categorie A2 mi sono resa conto che, come difficoltà tecniche, erano molto più facili delle B100 di adesso e come altezze erano più paragonabili alle attuali B80...
Mi domando, c'è stato un cambiamento delle altezze/difficoltà delle categorie di salto ostacoli negli ultimi 40-50-60 anni anche a livello internazionale? L'altezza/difficoltà tecnica di un gran premio di Piazza di Siena degli anni 60, era lo stesso di uno attuale?
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Inviato: Gio Set 04, 2008 09:29 Oggetto: Altezze
Cara Elisabetta,
nell'ultimo mezzo secolo le altezze dei percorsi nazionali sono certamente aumentate. Questo è dipeso soprattutto dal miglioramento della qualità dei cavalli. Lei non immagina quali cavalli si vedevano in concorso negli anni successivi alla fine della Seconda guerra mondiale, fin verso l'inizio degli anni Cinquanta del secolo scorso. Il parco cavalli era stato decimato, in tutti i paesi d'Europa, dalla guerra e gli allevamenti erano ridotti all'osso.
La selezione del cavallo saltatore è iniziata, non vorrei scrivere una data inesatta, una ventina di anni fa. Prima si riteneva che, siccome l'abilità nel salto è una qualità appresa, non fosse trasmissibile geneticamente (il grande Federico Tesio lo ha scritto ne Il purosangue, animale da esperimento e in Tocchi in penna al galoppo, Hoepli. Li legga, sono due gioielli in uno stesso libro). Il che ha prodotto un generale migioramento del parco cavalli in tutta Europa e oltre oceano.
Nei concorsi internazionali, nei gran premi, olimpiadi, campionati continentali e del mondo, le altezze saranno aumentate di 10 cm, ma non sono quelli che fanno la differenza. Per esempio: a Piazza di Siena, quando i percorsi li metteva il generale Berto Lombardi, i larghi erano larghi più di oggi. E quelli si che fanno la differenza. Il Derby di Amburgo ha conservato negli anni lostesso tracciato e le stesse altezze. Mi dicono che i percorsi netti di una volta sono di più di quelli di oggi.
La difficoltà del Gran Premio Roma, per esempio, il più impegnativo percorso di Piazza di Siena, sono sempre le stesse. Con la differenza che i cavalli erano di minore qualità di quelli di oggi. Sarebbe interessante riuscire a valutare se i cavalieri di oggi saprebbero arrivare al fondo del Gran Premio Roma con i cavalli che c'erano mezzo secolo fa, abituati come sono agli attuali veri e propri bolidi.
Molto interessante la sua argomentazione, Colonnello.
Vorrei anche aggiungere che sarebbe interessante vedere i grandi Campioni di vent'anni fa con i cavalli di adesso, frutto di genealogie impressionanti.
Secondo me, porterebbero a termine la maggior parte dei percorsi senza penalità .
I cavalli buoni italiani e dall'estero sono arrivati dopo il 1950. Merano e Posillipo, italiani, allevati dai fratelli Morese, per Raimondo, Uruguay, francese, per Piero. Poi per Piero il grande The Rock.
Ho visto in particolare Piero montare ogni genere di cavallo e trarre da tutti il meglio che potessero dare.
Il massimo dell'italianità era vedere Raimondo d'Inzeo, cavaliere italiano che montava secondo lo stile italiano, Merano, cavallo italiano, ma veramente italiano, non solo nato in Italia, nato a Salerno nel 1946, allevato dai fratelli Filippo e Giuseppe Morese, figlio di Ugolino da Siena, p.s.i., e Dalila d.i.. Non c'è stato altro cavallo italiano così grande, neppure il fratello di padre, Posillipo, anch'esso nato a Salerno e allevato dai fratelli Morese, che pure ha vinto una medaglia d'oro individuale all'olimpiade di Roma nel 1960.
Primo. Quei cavalli (Uruguay, The Rock, Merano, Posillipo, eccetera) farebbero i percorsi di oggi con la massima disinvoltura e darebbero filo da torcere ai migliori cavalli oggi in campo.
La ringrazio per la sua trattazione Colonnello, è molto approfondita.
Credo che un bravo cavaliere debba saper tirar fuori il meglio da ogni cavallo che monta, sia esso nato per il salto o meno.
Non vorrei andare in OT, ma desidero aggiungere questa notizia, che probabilmente molti conoscono, con un mio personale commento.
Il cavaliere Rodrigo Pessoa è stato fermato alle Olimpiadi di Pechino per aver usato sostanze illecite sul suo cavallo.
Questa, a mio parere, è la dimostrazione del fatto che i cavalieri di oggi sono importanti sopratutto grazie ai cavalli che hanno (ovviamente non solo per quello, hanno un minimo di bravura anche loro, ovvio).
Lo stesso Pessoa, quando aveva Baloubet era all'apice del sucesso, quando ha deciso di ritirarlo è tornato nell'ombra e, pur di non perdere il successo, ha potenziato illegamente il suo cavallo.
Veramente, credo che questa sia la massima dimostrazione di quanto anche Lei ha detto.
Inoltre non credo proprio che il cavallo con cui ha partecipato alle Olimpiadi fosse un incapace, primo perchè, come viene ribadito più volte, i cavalli di oggi sono dei veri bolidi.
Secondo, nessun cavallo è incapace: può avere meno o più attitudine per una determinata disciplina. E visto che è un cavallo che partecipa a concorsi internazionali, secondo me manca solo il lavoro da parte di Pessoa.
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