Inviato: Lun Ott 11, 2010 08:01 Oggetto: barriere a terra
Buon giorno a tutti, vorrei sapere i metri e, o come si calcola, la distanza tra le barriere a terra, per fare dei passaggi al trotto. Grazie ciao Serena
Registrato: 04/05/08 19:57 Messaggi: 117 Località: Roma
Inviato: Lun Ott 11, 2010 17:44 Oggetto:
Riporto uno dei tanti interventi del Colonnello sull'uso delle barriere a terra.
Citazione:
ho fatto tanti esperimenti al proposito. Con il Corso Maestri FISE (Pratoni del Vivaro 1990-1992) siamo riusciti a passare una sequenza di cavalletti (dieci) posti a cm 30 di altezza e a una distanza di cm 170 l'uno dall'altro. Con i cavalli della FISE destinati ai corsi, cavalli di media qualità , certamente non campioni. Era uno sforzo notevole e migliorava sia la destrezza dei cavalli, sia l'ampiezza delle loro falcate. A questo risultato si arriva per gradi, sia in altezza, sia in larghezza. Si inizia con quattro cavalletti posti a 120 - 130 cm, alti cm 20. Si aggiungono cavalletti e poi si aumenta la distanza, infine l'altezza. Bisogna fare il tutto per bene, per evitare incidenti che potrebbero mettere in difesa il cavallo.
E' un'eccellente ginnastica sia per la muscolazione, sia per la scioltezza delle articolazioni. Esercita al massimo grado sia i muscoli flessori ed estensori, adduttori e abduttori.
Per aumentare l'ampiezza delle falcate di trotto, e favorire quindi l'allungamento, è meglio mantenere l'altezza sui 20 cm e aumentare gradatamente la larghezza. Anche in questo caso è bene partire da un minimo di tre, quattro cavalletti e poi aggiungerne.
Il cavallo impara e, come per noi per mezzo della ginnastica a corpo libero, aumenta le capacità di coprire una maggiore distanza, quindi di "sbracciare" di più.
Occorre molta prudenza e osservazione del comportamento del cavallo.
L'esercizio si può preparare alla corda, ponendo i cavalletti su un arco di circolo, con l'estremità interna rivolta verso il centro del circolo (come se fossero i raggi di una ruota di bicicletta). E' consigliabile l'inizio alla corda per mettere il cavallo nelle migliori condizioni di equilibrio, di libertà del bilanciere e senza il peso del cavaliere (e senza l'occasionale eventuale disturbo che può causare). Nel caso di lavoro sul circolo è importante che la distanza da cavalletto a cavalletto sia la stessa misurata all'estremità interna e a quella esterna. La distanza utile è quella misurata al centro del cavalletto. Man mano che si allarga il circolo e il cavallo passa verso l'esterno dei cavalletti, la distanza aumenta. E' un ottimo esercizio allargare e stringere il circolo, cioè far passare la sequenza sia sulla parte più stretta, sia su quella più larga, per esempio alternando. Ottimo esercizio per l'attenzione.
Per non mettere in difficoltà il cavallo, quando si cerca l'innalzamento degli arti (innalzamento e prolungamento del tempo di sospensione), è bene (dipende dalla stazza del cavallo e dal suo movimento) mantenersi su una distanza di circa 120 cm. Comunque è sempre il punto tra i cavalletti in cui avviene la posata dell'arto anteriore che stabilisce la giustezza della distanza.
I cavalletti possono essere costituiti da normali barriere di m 4 e dai supporti di plastica (parallelepipedi) riempiti d'acqua per renderli più stabili. Si acquistano in commercio. Hanno tre altezze a seconda della base su cui si appoggiano.
Sollevati o seduti? Dipende dal cavaliere e dal cavallo. Un cavaliere leggero e bene in equilbrio può passare i cavalletti sia sollevato sulle staffe per tutto il passaggio o continuando a battere il trotto, sia seduto (trotto seduto). Sono i movimenti del busto che spostano l'equilibrio del peso che il cavallo trasporta sulla sella. Più insieme al cavallo e fermi si sta, meglio è.
Il modo classico della nostra equitazione è sollevato sulle staffe con il busto piegato in avanti di 45 gradi rispetto al dorso del cavallo, con le mani basse, alla stessa altezza e le redini appena appena tese, meglio lente che troppo tese.
Un cavallo grande e forte è indifferente alla posizione del cavaliere. Un cavallo leggero sente di più gli spostamenti del peso sul suo dorso.
Un cavaliere pesante deve stare obbligatoriamente sollevato sulle staffe e il più fermo possibile.
Se il cavallo impara bene alla corda e acquisisce destrezza, la stessa destrezza la manterrà montato. Non è quindi "un'altra cosa". Dipende da lei.
Lei è leggera?
Prosegua il lavoro alla corda e osservi bene il suo cavallo quando aumenta la distanza tra le barriere. L'importante (a parte il punto della posata) è osservare l'elevazione degli avambracci. Quando arrivano quasi all'orizzontale l'esercizio è ottimo, perchè raggiunge, senza la fatica del salto (spinta dopo la battuta e urto sul terreno quando il cavallo si riceve), l'effetto del salto: flessione pronunciata delle articolazioni anteriori e posteriori, arrotondamento (convessità ) del dorso, impegno (avanzamento) dei posteriori. Ginnastica preparatoria.
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