ecco,esatto.Questa è già una forzatura data dal dressage moderno o agonistico.In origine,il dressage era ginnastica per tutti i cavalli,di qualsiasi razza e impiego.Poi,naturalmente,bisogna tenere conto della costruzione morfologica,delle leve del singolo soggetto e adattare,scegliere,scartare o limitare vari esercizi e figure a seconda del caso.
Però era e dovrebbe essere per tutti,rispettando la morfologia,sempre.
Qui per me sei fuori strada.
Una gara di dressage non può misurare tutto quello che si può fare in equitazione! Il dressage-FEI ha un regolamento che è nato cucito addosso ad un certo modello di cavallo. Se questo regolamento fosse rispettato, e QUEL tipo di cavallo venisse presentato al SUO meglio, io lo guarderei con piacere. Mi dispiace che oggi non sia così.
Se poi uno compra un cavallo di modello diverso, meno adatto agli esercizi/movimenti richiesti nel dressage codificato e regolamentato, suppongo che lo faccia perchè non gli interessa addestrare secondo quel regolamento, e non gli interessa presentarlo in quelle gare.
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Inviato: Gio Nov 25, 2010 12:40 Oggetto:
lebrijano ha scritto:
quello che mi chiedo io è: per distinguere un bravo cavaliere da uno pessimo si basa sul piaffe (piuttosto che un altro lavoro complesso), lo studio di baucher o karl, l'uso della monta classica?
perchè qua dai discorsi pare che se non sei un seguace di oliveira piuttosto che di un altro maestro sei solo un buono a nulla..
credo che lavorare onestamente e in rispetto col proprio cavallo, in svago e dedicando un discreto studio, ma non per forza approfondito a certi livelli sia già un livello più che buono..
Rhox, ti capisco benissimo, e sono sicura che Hilbert non pensa che l'equitazione si riduca al dressage (e ovviamente non è così). Solo che lei(lui) osserva le cose dal proprio punto di vista, che evidentemente è quello del dressage, e soffre il fatto che questa sia una disciplina a giudizio che non ha l'oggettività di una gara di salto o di endurance o di reining (ammesso e non concesso che in queste gare non ci siano elementi criticabili, perchè ad esempio io posso anche passare un ostacolo senza toccarlo, ma se faccio una carrozza o al cavallo faccio male alla schiena o ai denti questo purtroppo non mi pare venga penalizzato). [/quote]
a prescindere dal discorso delle altre discipline..
anche nel dressage uno si può "accontentare" di studiare e lavorare bene col proprio cavallo senza arrivare ai gran prix no?
ci sono un sacco di cavalli che non arriveranno a livelli eccelsi eppure possono dare moltissime soddisfazioni senza dover seguire un maestro (ma lavorando con rispetto e in modo onesto verso se stessi e gli altri)..
o sbaglio?
è che qua pare che se non monti in un certo modo sei un povero mentecatto sfasciacavalli..
e alla gente che non ha tanto tempo o soldi (preciso che non mi sento nella categoria, ma parlo a livello generale) questi discorsi paiono poveretti
Aspettate un attimo:bionda ha parlato di pre e frisoni come razze di moda.E credo che siamo tutti d'accordo.
A questo mi sono collegata,dicendo che il dressage moderno-agonistico è fatto solo per un certo tipo di cavallo(e bionda conviene con me).Ma quello che si cerca in quel cavallo è comunque scenografia e spettacolo,piuttosto che lavoro corretto.
Se così fosse lo guarderei pure io senza problemi,anzi.Il problema è che corretto non è.
Poi chiaro che il dressage vero e non finalizzato alla Kur,ve bene ed è per tutti i cavalli...anche quelli del Don,per dire.Sempre tenendo conto della morfologia e delle eseginze del cavallo,SEMPRE.
Invece,proseguire sul filone aperto da me e nabumax della lingua.Siamo lì,manca la cultura di base.Che si abbia un KWPN,un frisone o un Comptois.Poco importa.
Ed ecco che si ritorna all'origine:se non c'è cultura non si distiungue un piaffe fatto bene(è un esempio,non fissatevi sulla figura in particolare )da uno fatto male o un cavallo che si porta da uno che è trattenuto e così via all'infinito.
E allora ecco il pubblico festante che acclama totilas e lo considera una meraviglia,senza capire che è uno degli spettacoli più brutti che possa esserci.
Per una divulgazione della cultura,per far aprire gli occhi o far venire dubbi,servirebbe un agonista o un sistema(impossibile praticamente)che lasci spazio ad altro.I maestri solitari tipo Oliveira non dovevano vedersela con un mercato così feroce e radicato come lo è quello attuale,diventato così in pochissimo.
Perchè io mi ci metto nei panni di chi impara:se il mio istruttore dice così,i campioni fanno così e vincono,i giudici premiano il così,perchè allora devo fare il colà che nessuno pratica?
ecco,esatto.Questa è già una forzatura data dal dressage moderno o agonistico.In origine,il dressage era ginnastica per tutti i cavalli,di qualsiasi razza e impiego.Poi,naturalmente,bisogna tenere conto della costruzione morfologica,delle leve del singolo soggetto e adattare,scegliere,scartare o limitare vari esercizi e figure a seconda del caso.
Però era e dovrebbe essere per tutti,rispettando la morfologia,sempre.
Qui per me sei fuori strada.
Una gara di dressage non può misurare tutto quello che si può fare in equitazione! Il dressage-FEI ha un regolamento che è nato cucito addosso ad un certo modello di cavallo. Se questo regolamento fosse rispettato, e QUEL tipo di cavallo venisse presentato al SUO meglio, io lo guarderei con piacere. Mi dispiace che oggi non sia così.
ma cosa dici? l'addestramento è addestramento, sia che si cavalchi un mulo sia che si cavalchi un Hannover. un trotto medio è un trotto medio, certo l'Hannover può essere che spari di più le gambe del mulo ma non è questo che codifica un medio.
ragazzi entrate in un qualsiasi centro e chiedete come si fa un cambio di galoppo, in quanti tempi deve realizzarsi e in che ordine devono muoversi le gambe.. (è un esempio come un altro di CHIEDO MALE - OTTENGO PRIMA - MA QUALCOSA OTTENGO..
volete un salvatore del dressage? sto già realizzando una manetellina con le mie iniziali!
un trotto medio è un trotto medio, certo l'Hannover può essere che spari di più le gambe del mulo ma non è questo che codifica un medio.
Guarda che per regolamento il cavallo NON deve "sparare le gambe" (anteriori, se ho capito cosa intendi), ma allungare la falcata, ed è proprio la seconda che al tuo cavallo non riuscirà mai più di tanto. Per regolamento, se appoggia l'anteriore dietro alla sua proiezione sul terreno è in errore.
Registrato: 04/12/05 14:10 Messaggi: 9572 Località: torino
Inviato: Gio Nov 25, 2010 14:38 Oggetto:
Hilbert ha scritto:
Per una divulgazione della cultura,per far aprire gli occhi o far venire dubbi,servirebbe un agonista o un sistema(impossibile praticamente)che lasci spazio ad altro.I maestri solitari tipo Oliveira non dovevano vedersela con un mercato così feroce e radicato come lo è quello attuale,diventato così in pochissimo.
ma tu credi che oliveira sarebbe andato su un forum a dire che gli altri facevano pietà ?
che criticasse chi vedeva montare in giro?
che anelasse a "profetizzare" cosa stava facendo?
per me no. non ne aveva bisogno. chi voleva andava da lui, senza bisogno di convincere gli altri... e chi ci andava aveva soldi e tempo per stargli dietro..
se una persona è sicura di quello che fa può suggerire qualcosa, ma fare crociate contro gli altri (in questo caso, quasi tutti gli altri) senza mostrare niente che equivalga al livello altrui non è un obiettivo..
a prescindere dal discorso se fare o meno agonismo..
se voglio dimostrare a qualcunoc he sbaglia il miglior modo è far meglio.. e nell'equitazione l'unica cosa per far meglio sono le gare..
il problema che tu poni è che nessuno ti caga se dici qualcosa, anche qua c'è la soluzione: devi salire in sella e dimostrare qualcosa di meglio
solo che non penso affatto che "le gare" siano l'unico mezzo per far meglio, che c'entra? al limite per farsi vedere, ma che bisogno ho di farmi vedere in una gara? se sono bravo mi faccio vedere e basta, oggi di mezzi per farsi vedere/valere ce ne sono parecchi
ritornando il mondo dei cavalli ci sono centomila correnti con altrettante teste con altrettanti metodi... quindi è ovvio che un "inventore'' di un certo metodo deve essere convinto che il suo sia il migliore senò tanto vale inventare un metodo giusto o sbagliato che sia per terzi...che altri lo seguano oppure no....
rhox a proposito di Oliveira ha ragione secondo me...
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Inviato: Gio Nov 25, 2010 14:56 Oggetto:
nabumax ha scritto:
solo che non penso affatto che "le gare" siano l'unico mezzo per far meglio, che c'entra? al limite per farsi vedere, ma che bisogno ho di farmi vedere in una gara? se sono bravo mi faccio vedere e basta, oggi di mezzi per farsi vedere/valere ce ne sono parecchi
Registrato: 04/12/05 14:10 Messaggi: 9572 Località: torino
Inviato: Gio Nov 25, 2010 15:02 Oggetto:
nabumax ha scritto:
lo dicevo io gia nel primo intervento:
nabumax ha scritto:
il problema che tu poni è che nessuno ti caga se dici qualcosa, anche qua c'è la soluzione: devi salire in sella e dimostrare qualcosa di meglio
solo che non penso affatto che "le gare" siano l'unico mezzo per far meglio, che c'entra? al limite per farsi vedere, ma che bisogno ho di farmi vedere in una gara? se sono bravo mi faccio vedere e basta, oggi di mezzi per farsi vedere/valere ce ne sono parecchi
eh già .. a verona è piena di gente che pensa di montare bene e che si fa vedere lì..
purtroppo se non si hanno chissà che capacità capire se uno monta bene o meno (e anche se si vuole studiare, prima di comprendere si ha tutto il tempo per prendere cantonate) o ti fidi di un giudice o ti fidi degli amici (che come sappiamo in equitazione non sono mai da considerare purtroppo)
la cultura non è qualcuno di cui ti devi fidare o che ti fa da cicerone, la cultura è una cosa personale, è la curiosità di vedere tutto e sapere tutto, con la consapevolezza che non si saprà mai tutto e non si vedrà mai tutto
se sta per venire l'idraulico come faccio a sapere se è un buon idraulico? mi faccio prima una "cultura" sulla faccenda, è l'unica
onestamente quando vedo montare qualcuno non posso fare a meno di guardarlo con curiosità , anche se mi fa vomitare, o perlomeno, guardo il cavallo, e imparo anche da lui, ho osservato con curiosità anche la vansgrunsven certo, chi lo sa che un po' di rollkur non mi torni utile su qualche cavallo
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Inviato: Gio Nov 25, 2010 15:34 Oggetto:
il problema sempre è capire cosa si può usare e cosa cestinare..
purtroppo la cultura può essere anche rasoio in mano a una scimmia: la posso usare per screditare, posso nasconderla, posso turlupinare qualcuno, ecc..
o posso non capirla...
in questo caso avere cultura mi può servire a qualcosa? può migliorare qualcosa per il mio cavallo?
i furbi che usano il sapere a discapito di chi ne sa di meno ci saranno sempre, la loro arma è la stessa con cui si può smascherarli, chi ne sa quanto loro li vede e li scredita, quanti casi ci sono oggi così in giro, uh!! se ce ne sono!!
tutto il resto che dici è vero ma tu guarda una cosa, siamo in 4 gatti sul web a sapere qualcosina (uno zinzo di cultura) e per fortuna si aggiunge qualcuno ogni tanto, nonostante non ce ne sia uno che la pensa uguale ad un altro raramente scoppiano liti idiote
si può essere fermi su delle posizioni in qualche discorso ma se l'altro con cui si discute ha anche uno 0,1% di senso in quello che dice il colpo va a segno e si aumenta il sapere reciproco, no?
in questo senso non esiste nulla che si debba usare o cestinare, tutto va al vaglio del proprio bagaglio culturale
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