Registrato: 08/07/10 15:20 Messaggi: 22 Località: Pian del Voglio
Inviato: Gio Lug 22, 2010 19:04 Oggetto: Risposta a Simo
Cara simo sono di nuovo skip, non vedo come ti devi accanire contro la mascalcia, ti assicuro che la ricerca sui materiali è tutt'altro che ferma, lo dimostra il fatto che ci sono ferri in plastica di diverse densità , alluminio, rame, alluminio con inserti in gomma etc... etc... (informati bene!) poi i chiodi chi è bravo li usa della misura giusta e soprattutto pochi! Nel reining ad esempio 4 nei ferri anteriori e 3 nei posteriori lo sapevi? Per quanto riguarda le resine da incollaggio, siccome sei molto informata ti faccio presente che sono resine epossidiche che sviluppano vapori venefici sviluppando calore chimico che rimane a contatto per molti minuti(vedi ricostruzioni) siamo sicuri che a lungo andare..... poi devi usare sostanze contenenti acetoni e toluene (cancerogene e mutagene) per toglierle! Mi spiace ma ancora non abbiamo resine acriliche in grado di seccare velocemente e reggere per più di pochi minuti, magari forse ne conosci? Se non ci fossero i nostri amici "fabbri" "ignoranti e conservatori" cosa faresti con il tuo puledro rampino? Oppure il tuo cavallo con un attacco di laminite o con una bella infiammazione al navicolare? la correzione di tutti quei piccoli o grandi difetti o malattie che possono essere dolorose per i nostri cavalli? Ti porto un esempio, Ho una cavalla Q.H. che mi è stata regalata una sett. fa con diagnosi di zoppia per microfrattura al ginocchio con tanto di lastre, dopo un primo consulto con la mia veterinaria si è capito subito che la zoppia era dovuta alla sensibilità dei piedi e che il ginocchio era stato male diagnosticato e che lasciarla scalza (2 anni al prato) aveva provocato peggioramenti, il maniscalco nonostante mancasse parte dell'unghia sx l'ha ferrata con ferro in plastica, pochi chiodi, suola in gomma e riempito la sola con silicone acrilico, il risultato? la cavalla è dritta lavora e ringrazia ad ogni passo!!!!!! Per quello che riguarda la ricerca forse non sai che tanti giovani maniscalchi lavorano e collaborano con le università , (Chiedi a Parma al prof. Zanichelli e non solo!) e che i buzzurri conservatori tutti gli anni si ritrovano a Rimini e non solo in tutto il mondo per confrontarsi con veterinari e mettersi in discussione? Forse però tutto questo per te non significa niente o sai gia tutto quello che c'è da sapere a quanto pare per dare consigli e giudizi insindacabili. Ti consiglio, dunque, visto la tua preparazione e convinzione di cominciare a confrontare le tue idee con i professionisti ai prossimi convegni, chissà magari qualcosa ancora da imparare potresti trovarlo!!!!! Con persone che dispensano tale saggezza e professionalità non resta che prostrarsi e a questo punto a che serve il "vecchio" fabbro, e un domani il "vecchio"veterinario e un domani il "vecchio"...........
Inviato: Gio Lug 22, 2010 21:07 Oggetto: Re: Risposta a Simo
skip ha scritto:
Cara simo sono di nuovo skip, non vedo come ti devi accanire contro la mascalcia, ti assicuro che la ricerca sui materiali è tutt'altro che ferma, lo dimostra il fatto che ci sono ferri in plastica di diverse densità , alluminio, rame, alluminio con inserti in gomma etc... etc... (informati bene!) poi i chiodi chi è bravo li usa della misura giusta e soprattutto pochi! Nel reining ad esempio 4 nei ferri anteriori e 3 nei posteriori lo sapevi? Per quanto riguarda le resine da incollaggio, siccome sei molto informata ti faccio presente che sono resine epossidiche che sviluppano vapori venefici sviluppando calore chimico che rimane a contatto per molti minuti(vedi ricostruzioni) siamo sicuri che a lungo andare..... poi devi usare sostanze contenenti acetoni e toluene (cancerogene e mutagene) per toglierle! Mi spiace ma ancora non abbiamo resine acriliche in grado di seccare velocemente e reggere per più di pochi minuti, magari forse ne conosci? Se non ci fossero i nostri amici "fabbri" "ignoranti e conservatori" cosa faresti con il tuo puledro rampino? Oppure il tuo cavallo con un attacco di laminite o con una bella infiammazione al navicolare? la correzione di tutti quei piccoli o grandi difetti o malattie che possono essere dolorose per i nostri cavalli? Ti porto un esempio, Ho una cavalla Q.H. che mi è stata regalata una sett. fa con diagnosi di zoppia per microfrattura al ginocchio con tanto di lastre, dopo un primo consulto con la mia veterinaria si è capito subito che la zoppia era dovuta alla sensibilità dei piedi e che il ginocchio era stato male diagnosticato e che lasciarla scalza (2 anni al prato) aveva provocato peggioramenti, il maniscalco nonostante mancasse parte dell'unghia sx l'ha ferrata con ferro in plastica, pochi chiodi, suola in gomma e riempito la sola con silicone acrilico, il risultato? la cavalla è dritta lavora e ringrazia ad ogni passo!!!!!! Per quello che riguarda la ricerca forse non sai che tanti giovani maniscalchi lavorano e collaborano con le università , (Chiedi a Parma al prof. Zanichelli e non solo!) e che i buzzurri conservatori tutti gli anni si ritrovano a Rimini e non solo in tutto il mondo per confrontarsi con veterinari e mettersi in discussione? Forse però tutto questo per te non significa niente o sai gia tutto quello che c'è da sapere a quanto pare per dare consigli e giudizi insindacabili. Ti consiglio, dunque, visto la tua preparazione e convinzione di cominciare a confrontare le tue idee con i professionisti ai prossimi convegni, chissà magari qualcosa ancora da imparare potresti trovarlo!!!!! Con persone che dispensano tale saggezza e professionalità non resta che prostrarsi e a questo punto a che serve il "vecchio" fabbro, e un domani il "vecchio"veterinario e un domani il "vecchio"...........
ciao skip,sono un giovane ragazzo diplomato alla scuola di mascalcia del cemivet di grosseto,allievo del maresciallo Martucci e del colonnello Reitano,condivido in pieno ogni sacra parola che hai scritto!Purtroppo ora la nostra categoria è presa di mira da gente che legge molto ma "tocca" poco!
forse c'è anche dai dire che non si può pretendere da un arabo fatto per correre nel deserto di camminare scalzo su terreni sassosi e accidentati...forse il barrefoot va bene per cavalli autoctoni nella loro terra di selezione..
nessuno ha mai detto quello che scrivi, infatti se leggi ho grande stima del mio maniscalco!!!
Visto che sai tutto e ti ritieni sopra ogni cosa per ritenere che io abbia dato giudizi che vedi solo tu, o meglio che vedete voi maniscalchi che non avete l'umiltà di mettere in discussione che il ferro è solo il ferro!!!
Tranquillo che mi informerò di quanti maniscalchi e università di veterinaria collaborano con ingegneria dei materiali o chimica!!!
Proprio ieri parlavo con un chimico...
Nell'equitazione, ma in generale nel lavoro, la presunzione di sapere è il peggiore dei mali!
A questo punto io chiudo qui, vi saluto....
Ci ho riprovato a scirvere in questa sezione, senza pregiudizi o malizia e sono stata attaccata!
Le mie erano semplicemente riflessioni, domande non a te o chi per te... ma riflessioni!!!!!
Ripeto rileggi i miei interventi in questo topic!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Io ho grande stima e fiducia nel mio maniscalco!
Non ho mai definito i maniscalchi buzzurri.... mai!
Ho semplicemente sottolineato come non c'è la volonta (non del singolo maniscalco) ma del sistema in generale a cercare alternative!!!!!!!!!
Registrato: 08/07/10 15:20 Messaggi: 22 Località: Pian del Voglio
Inviato: Ven Lug 23, 2010 13:06 Oggetto:
Il maniscalco che ti ha risposto la prima volta era Michele Cianti, io non sono un maniscalco ma di materiali me ne intendo bene, soprattutto le resine, per il resto ti ho solo riportato fatti veri e ti ho invitato a informarti, perchè l'unica che ha peccato di saccenza sei stata tu! Come per esempio dire che tutti i cavalli cresconi di punta e di tallone. ma chi l'ha detto!!!! Alcuni cavalli si abbassano e si schiacciano di tallone!!! Cita libri, ricerche, convegni, e informati pure su quello che ti ho detto, non attaccare gli altri perche l'unica che ha messo punti fermi (leggi bene le tue risposte, E' CERTO..... E' SICURO.....etc etc) sei tu. La verità è che ci sono bravissimi professionisti che dovrebbero lavorare con professionisti altrettanto bravi e con la voglia di confrontarsi, alla pari però......
La verità è che ci sono bravissimi professionisti che dovrebbero lavorare con professionisti altrettanto bravi e con la voglia di confrontarsi
Vero, verissimo.
Ma quanti sono in percentuale i maniscalchi veramente competenti, aggiornati e disposti a confrontarsi su idee nuove?
Il 15%, il 20%? Come mai in giro trovare un cavallo ferrato con piedi sani al 100% è praticamente impossibile?
Sono il primo a dire che la persona più indicata a seguire i piedi di un cavallo sia un maniscalco competente, che sappia scegliere la soluzione (a tutti i livelli: gestione, pareggio, protezione ecc) ideale per ogni singolo cavallo, ma nella realtà dei fatti il 90% dei cavalli seguiti da un maniscalco si ritrovano sotto i piedi 4 ferri in comune acciaio, o al massimo in alluminio. Per non parlare del pareggio..
Ora, io non sono veterinario, ma fisico, e posso dire senza dubbio che tra tutti i possibili materiali che si potevano scegliere, il ferro (ma anche gli altri metalli) è quello in assoluto meno adatto a proteggere un piede equino, in quanto ne stravolge la fisica.
Nel momento in cui ci si pone in un contesto dinamico, un ferro inchiodato alla parte anteriore di uno zoccolo è un incubo per quanto riguarda la distribuzione dei carichi e delle onde d'urto.
La mascalcia tradizionale non ha tutte le risposte. Purtroppo non sempre ha l'umiltà per ammetterlo e per cercare risposte lungo strade che si allontanino dal terreno conosciuto.
Ci sono situazioni in cui è invischiata in una pania di idee sbagliate che spesso portano ad esiti nefasti. Tanto per fare un esempio: Barbaro, un cavallo del valore di centinaia di migliaia di €, abbattuto per una "banale" laminite. Eppure non c'è dubbio che godesse delle migliori cure mediche e di mascalcia, senza limiti di budget. Come mai?
Migliaia di cavalli vengono abbattuti ogni anno perchè "irrimediabilmente" navicolitici. Eppure ci sono ormai centinaia di casi di cavalli riabilitati completamente da questa malattia "incurabile". Come? Semplicemente ripristinando il modo corretto di muoversi e la corretta meccanica del piede.
Per non parlare poi di alcune idee comunemente accettate dalla mascalcia e da gran parte della medicina veterinaria: mi sono sentito dire qui sul forum (da uno studente di veterinaria) che il modo corretto di muoversi del cavallo è di atterrare di piatto al passo e al trotto ( e c'è chi pensa che sia corretto l'atterraggio di punta!!), quando basta guardare com'è fatto l'arto equino per capire che deve atterrare di tallone.
O cosa ne diciamo dell'idea di fissare un ferro alla muraglia di un cavallo laminitico? Come può anche solo venire in mente di fissare un ferro ad una struttura destabilizzata che sta attaccata al piede per miracolo? Possibile che non si capisca che è una cattiva idea?
Quanto ai materiali, le soluzioni esisterebbero già . Esistono collanti in grado di cementare tra loro metalli, plastiche, ceramiche.
Il B-787 Dreamliner è tenuto insieme per gran parte con adesivi ad alte prestazioni.
Vogliamo veramente pensare che non ci siano delle soluzioni adeguate ai fabbisogni della mascalcia? Forse può esserci un problema di costi (e sono abbastanza realista da sapere che questo può essere un criterio di scelta importante), ma non di tecnologia. Si tratta di industrializzare meglio questi prodotti, semmai..
Le resine poliuretaniche non emettono fumi tossici, hanno ottime capacità di aderenza e proprietà meccaniche che variano in un range enorme in base alla composizione. C'è il problema delle temperature, ma è facilmente risolvibile applicandole in più strati per evitare il surriscaldamento del piede.
E' la volontà che manca, non la tecnologia...
Caro ipparco, nessuno ha mai detto che la mascalcia ha la risposta a tutto, ma come il veterinario, aiuta nella risoluzione dei problemi, poi vorrei smentirti sul fatto che i cavalli ferrati abbiano più problemi di quelli sferrati, un esempio? Domenica in uno dei tanti raduni che ci sono in questo periodo eravamo in una cinquantina, tutti con cavalli ferrati tranne 2, il primo giorno niente male, ieri siamo ripartiti tutti insieme e gli unici due molto zoppi erano proprio quelli. E' impossibile fare ricerche su cavalli bradi che si sono autoselezionati con criteri opposti a quelli con cui abbiamo selezionato in cattività , eppure è cosi semplice da capire! Poi sono d'accordo che i materiali si potrebbero cambiare, che i cavalli che non lavorano possono e dovrebbero stare sferrati, anzi è meglio. Ti assicuro che la mascalcia, quella fatta bene, può aiutare. Da anni tanti bravi professionisti stanno provando a fare un albo dei maniscalchi con criteri molto selettivi e si sentono rispondere picche! Quando ci mettiamo in mano ad un professionista dovremmo informarci meglio,d'altra parte chi si affiderebbe ad un dentista senza laurea? Allora perchè tanti non chiedono le credenziali ai professionisti che chiamano? In parte perchè la mascalcia è considerata in'arte e non una scienza, in parte per un problema di ignoranza e in parte di soldi. Penso altresì che dobbiamo fidarci se abbiamo bravi professionisti che ci seguono, sono d'accordo con te che la ricerca è difficile ma ci sono. volevo inoltre chiederti se sulle ricerche sui cavalli selvatici specificano che fine fanno quelli che si ammalano si azzoppano etc etc.... poi anche le resine che hai citato vanno rimosse con solventi, vedila come vuoi ma la chimica non è un opinione!
Ciao Skip,
mi permetto di obiettare ad alcune delle tue affermazioni:
Citazione:
E' impossibile fare ricerche su cavalli bradi che si sono autoselezionati con criteri opposti a quelli con cui abbiamo selezionato in cattività , eppure è cosi semplice da capire!....
volevo inoltre chiederti se sulle ricerche sui cavalli selvatici specificano che fine fanno quelli che si ammalano si azzoppano etc etc....
Queste due frasi sono l'errore concettuale più comune tra i denigratori delle tecniche di gestione naturale dello zoccolo, e purtroppo anche di alcuni loro sostenitori.
Lo studio dei cavalli selvatici non si prepone lo scopo di dimostrare alcunchè, bensì quello di imparare come si comporta lo zoccolo equino in condizioni naturali, talvolta estremamente impegnative e gravose.
Quello che è emerso è che se lo zoccolo viene sottoposto ad un certo tipo di stimoli (a cui va aggiunta una dieta di un certo tipo, un movimento continuo e costante, ecc) esso si sviluppa in una struttura molto differente da quello che siamo abituati a vedere sui cavalli domestici, soprattutto se ferrati.
Studi estensivi da parte di ricercatori universitari, soprattutto in USA, stanno dimostrando che la morfologia e la funzionalità dello zoccolo dipendono in modo preponderante dalle condizioni di vita del cavallo, soprattutto nei primi 5-6 anni di vita, e solo per piccola parte dalla genetica.
Illuminanti in questo senso sono gli studi del dr Bowker della Michigan University, che tra l'altro ha potuto mettere in evidenza come cavalli della stessa razza (e talvolta fratelli ) avessero zoccoli estremamente diversi tra loro in funzione dello stile di vita, sia a livello di conformazione che a livello istologico e come composizione chimico/fisica.
Io stesso ho potuto osservare coi miei occhi su diversi cavalli come muraglie deboli, sottili e fragili, siano diventate spesse e robuste nel giro di un solo ciclo di ricrescita (quelle della mia cavalla sono raddoppiate di spessore!!) una volta iniziato un regime di gestione naturale.
L'altro aspetto che metti in luce, cioè quello dell'eliminazione dei soggetti deboli, ha come rovescio della muraglia che ciò che rimane (ovvero gli esemplari che sopravvivono) è un ottimo modello da prendere come esempio e guida nella gestione dello zoccolo, molto più di certe teorie bislacche che si sentono in giro..
Peraltro la mortalità dei mustang in Nevada non può essere molto alta, se raddoppiano di numero ogni 4 anni, tanto da dover essere ridotti di numero con abbattimenti selettivi per evitare la sovrapopolazione e la distruzione dei pascoli.. (dati BLM).
Citazione:
vorrei smentirti sul fatto che i cavalli ferrati abbiano più problemi di quelli sferrati, un esempio? Domenica in uno dei tanti raduni che ci sono in questo periodo eravamo in una cinquantina, tutti con cavalli ferrati tranne 2, il primo giorno niente male, ieri siamo ripartiti tutti insieme e gli unici due molto zoppi erano proprio quelli.
Questo è un'altro di quei punti su cui c'è una grande confusione, purtroppo.
Nessuno dice che se si superano i limiti del singolo cavallo, esso non possa avere dei problemi, anche seri, se sferrato. Io non nego che in certe circostanze sia necessario un qualche tipo di protezione, metto solo in discussione il fatto che sia il ferro la scelta giusta. Molto spesso il ferro non fa altro che nascondere i problemi riducendo la sensibilità del piede (riducendo la circolazione), e non risolve realmente i problemi.
Tra l'altro, un cavallo si considera sano ed abile solo se è in grado di camminare SENZA FERRI su qualsiasi terreno (definizione AFA). Quanti cavalli ferrati conosci che sono sani secondo questa definizione?
Ribadisco quindi il fatto che trovare uno zoccolo ferrato da più di qualche mese che non manifesti segni di sofferenza di qualche tipo è praticamente impossibile. Il che non vuol dire necessariamente che il cavallo zoppica, ma che lo zoccolo sta lavorando in maniera scorretta, e che questo prima o poi potrebbe portare a conseguenze più serie.
Spesso è sufficiente concedere un paio di mesi l'anno di riposo dai ferri (come era buona usanza fare fino a qualche decennio fa) per rimediare a molti di questi problemi prima che degenerino.
Inoltre un vero professionista è in grado di minimizzare questi effetti collaterali e fare in modo che il piede risenta il meno possibile della ferratura. Come abbiamo visto però solo una ristretta minoranza di maniscalchi è in grado di ottenere ciò, purtroppo..
Concordo pienamente sull'opportunità di istituire un albo professionale, a patto che non diventi l'ennesimo cartello economico come accade per quasi tutte le categorie professionali organizzate in questo modo.
Citazione:
anche le resine che hai citato vanno rimosse con solventi, vedila come vuoi ma la chimica non è un opinione!
Secondo me questo è un tuo pregiudizio ingiustificato. Le resine si possono tranquillamente rimuovere con mezzi meccanici come se si trattasse di unghia in eccesso, senza richiedere il ricorso a solventi di alcun tipo. Anche per la preparazione dello zoccolo, se si riesce a lavorare in un ambiente pulito, non è necessario usare solventi. Ho avuto modo di sperimentare un po' ultimamente, e non ho avuto problemi di sorta in questo senso, se non quello dei costi, appunto..
Citazione:
Ti assicuro che la mascalcia, quella fatta bene, può aiutare.
Mascalcia è prima di tutto cura dello zoccolo, e quindi comprende in sè tutte le tecniche che se ne occupano. Senza dubbio quindi può aiutare, anzi direi senza paura di esagerare che sia INDISPENSABILE. Bisognerebbe solo cercare di renderla più funzionale al benessere del cavallo e non agli scopi utilitaristici dell'uomo, come purtroppo spesso accade..
Inviato: Mar Lug 27, 2010 20:07 Oggetto: ferratura
E' una bella discussione! In realtà , la ferratura facilita la gestione di un cavallo che lavori veramente (2-3 ore)purchè sia applicata rispettando e incentivando la funzione amortizzatrice e l'appiombo naturale del piede. Il che, spesso non avviene.
Il proprietario medio non ha abbastanza competenza per scegliere un maniscalco. Mi sembra una buona idea quella di costituire l'albo.
Ci dovrebbe essere anche per i commercianti.
Registrato: 08/07/10 15:20 Messaggi: 22 Località: Pian del Voglio
Inviato: Mar Lug 27, 2010 21:06 Oggetto:
Sono d'accordo con te Gordon, non penso che sia l'ennesimo modo per marciarci su, inoltre se un professionista appartiene ad un albo puo essere denunciato e radiato dallo stesso e non mi sembra poco!!! Forse avremmo meno piedi in condizioni disastrose!!!!!
gli studi sui cavalli bradi includono studi sulla dieta, il movimento etc etc, ti sembrano le condizioni a cui sono sottoposti la stragrande maggioranza dei nostri cavalli?
Purtroppo no, ma sarebbe ora che si cominciasse a cambiare questo stato di cose, per quanto possibile.
Per quasi tutti gli animali in cattività si è cercato di soddifare le esigenze biologiche ed etologiche che mostrano in natura (vedi zoo o simili). Non vedo perchè il cavallo debba fare eccezione.
Dallo studio sui cavalli selvatici infatti sono emersi molti dati interessanti.
Citazione:
mi sembra utopistico applicarli sui cavalli scuderizzati, come puoi chiedere ad un proprietario o un allevatore di procurare erba fresca tutti i giorni compresi quelli invernali, avere a disposizione un ettaro di prato a capo dove potersi muovere?
Ad esempio, una delle cose che si sono scoperte studiando i cavalli selvatici o rinselvatichiti è che la loro dieta è composta principalmente da grandi quantità di arbusti ed erbe secchi e molto poveri da un punto di vista energetico.
Approfondendo questo filone di ricerca si è anche scoperto che cereali e molte varietà di erbe che comunemente entrano nell'alimentazione dei cavalli domestici sono dannosi per il loro organismo.
I cambiamenti da fare nella gestione quindi non sono affatto impossibili, se si sa cosa deve essere cambiato e come.
Per quanto riguarda lo spazio il problema effettivamente esiste, ma con una gestione oculata si può avere successo con spazi limitati, anche perchè i cavalli sferrati si possono tenere insieme, di norma, e quindi un ettaro di terreno può ospitare 10-15 cavalli o anche di più..
Il movimento da montato contribuisce alla stimolazione degli zoccoli quasi allo stesso modo di quello spontaneo, e può essere una componente importante per garantirne lo sviluppo.
100 kg di variazione di peso sono nella norma per un cavallo, tra gravidanze, cali stagionali ecc. Bisogna solo stare attenti ad abituarlo molto gradualmente al carico in sovrappiù ed allenare muscoli dorsali e addominali per sostenerlo.
Per quanto riguarda i costi, spesso la gestione naturale li abbatte drasticamente, riducendo il fabbisogno di manodopera, strutture, mezzi meccanizzati ecc.
AFA sta per American Farrier Association (Associazione Americana Maniscalchi, quelli che ferrano). La LORO definizione di cavallo sano è quella che ho citato sopra. Ora ti torno a chiedere: quanti cavalli ferrati conosci che siano sani secondo questa definizione?
Un'altra cosa interessante emersa durante la convention annuale della American Farrier Association del 2000:
" dei 122 Milioni di equini che si trovano al mondo, non più del 10% sono clinicamente sani. Un altro 10% (12,2 milioni!!) è irreparabilmente zoppo. Il restante 80% (97,6 milioni) di questi equini soffre di un qualche grado di zoppia...e non passerebbero un test di efficienza fisica" [American Farrier Journal, Nov. 2000, v.26, #6, p.5]
Ora, è vero che una parte di questi animali probabilmente non ha mai visto un maniscalco o un pareggiatore, ma sono dati che fanno riflettere lo stesso, almeno secondo me..
Su tecniche e materiali per fortuna si sta studiando, ed io stesso ci sto studiando, se è per questo. Sono più di 4 anni che ci sto studiando, e credo che qualcosina ci stia capendo, visto che sto risolvendo problemi in giro che non riusciva a risolvere nessun'altro.. E ti assicuro che sono studi applicabili e concreti.
Sul fatto che su questo settore ci si siano buttati come le locuste cani e porci purtroppo devo darti ragione, e ho avuto modo di constatare di persona che ci sono in giro persone impreparate che infangano la reputazione di queste tecniche e rischiano di danneggiare gravemente alcuni dei cavalli che seguono.
E sicuramente l'ignoranza di tanti proprietari in materia non aiuta..
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Inviato: Mer Lug 28, 2010 08:31 Oggetto:
Ti devo smentire ancora una volta, ma come puoi pensare di maettere 15 cavalli in un ettaro e pensare che sopravvivano senza cibo aggiuntivo, io ne ho messi 4 e dopo 20 giorni non era rimasta l'ombra dell'erba o di altri arbusti!!!!!! guarda che un ettaro a capo non è una cifra casuale, ti consente di sfruttare il prato tutto l'anno, come faremmo? La nostra agricoltura sparirebbe. Quando si discute è necessario non riportare dati a vanvera!!! Poi se i cavalli mangiano arbusti etc etc sei sicuro che siano in grado di sostenere il lavoro che gli chiediamo? secondo me no, Vorrei ribadire un concetto che secondo me sfugge a tanti ma ci tengo a sottolinearlo:i nostri cavalli vivono in stato di cattivià e lavorano montati, possibile che questo non conti niente!!!!! Come si puo essere cosi gretti da non considerarlo? penso che chi vuole intraprendere la strada della sferratura debba radicalmente cambiare gestione del proprio animale e pensare di affittare un pascolo in montagna. Per quello che riguarda i problemi degli arti ferrati, sono in parte d'accordo con te, in parte perchè non c'è più la cultura della ferratura a caldo (per ignoranza ed inettitudine), in parte per il lavoro troppo precoce che spesso viene richiesto a taluni soggetti, ma non mi voglio ripetere!!!!! I cavalli che non monto e che sono in pensione sono tutti sferrati. Poi ti lancio un'altra provocazione: sei sicuro che dopo anni di scorretta gestione del piede, sia esso sferrato che ferrato chi interviene sia un mago in grado di risargire tutti i danni provocati? Purtroppo ci sono danni a cui non si puo porre rimedio!!! Insisto quindi a cercare professionalità e non a scappare verso false chimere nella speranza che siano la risoluzione dei nostri mali. La ferratura sarà anche un "male" necessario, ma fino a prova contraria anche la scuderizzazione il veterinario etc etc.... senno si sfocia nell'utopia se ti vuoi confrontare e fare domande ad un professionista serio poi ti posso mandare il numero di Michele perche la discussione rischia di diventare sterile! ti saluto
Registrato: 04/12/05 14:10 Messaggi: 9572 Località: torino
Inviato: Mer Lug 28, 2010 08:35 Oggetto:
non vedo da nessuna parte scritto che 15 cavalli in un ettaro debbano nutrirsi dell'erba..
il problema delle dimensioni del paddock è riferito al fatto che puoi dare un grosso paddock a un sacco di cavalli mettendoli assieme. ovvio e scontato poi che si debba integrare l'alimentazione.
nelle mie zone con un ettaro a cavallo in inverno devi comunque integrare, l'erba a settembre smette di crescere e ricomincia a marzo..
Quando si discute è necessario non riportare dati a vanvera
Ti assicuro che sono sempre MOLTO attento a questo aspetto.
In parte ti ha già risposto Rhox;
per quanto riguarda l'energia aggiuntiva necessaria per il lavoro, la si può fornire in diversi modi, tutti più indicati rispetto alle diete ad alto indice glicemico che mangiano tanti cavalli. Si può ricorrere ai grassi, alle fibre ad alta digeribilità , o semplicemente aumentare la quantità di fieno, cosa che basterebbe a gran parte dei cavalli che lavorano 1-1,5 ore al giorno o poco più. 15 kg di buon fieno di norma coprono il fabbisogno energetico di un cavallo di 500 kg che lavori in modo leggero per un paio d'ore. Se lo si integra con un po' di proteine di alta qualità c'è praticamente tutto quello che gli serve. Se aumenta il carico di lavoro si aggiungono calorie. Tutto qua.
Citazione:
chi vuole intraprendere la strada della sferratura debba radicalmente cambiare gestione del proprio animale
Questo è vero (chiaramente dipende da come lo gestiva prima).
Citazione:
e pensare di affittare un pascolo in montagna
Questo no. Ci sono splendidi esempi di gestione naturale che si accontentano di poche centinaia di metri quadri. Si tratta solo di sfruttarli bene.
Che certi danni siano irreparabili purtroppo è verissimo, e questo è uno dei tanti motivi per cui insisto continuamente sulla necessità di una gestione attenta dello zoccolo fin dai primi giorni di vita del cavallo, che è FONDAMENTALE. Quello che vorrei mettere in luce più di tutto comunque è che ci sono esempi di recuperi a dir poco stupefacenti grazie alle metodologie di gestione naturale. Sono questi risultati che dovrebbero attirare l'attenzione degli operatori del settore, perchè offrono delle potenzialità terapeutiche nuove ed inaspettate, che invece rischiano di passare inosservate a causa di pregiudizi atavici.
Se Michele ogni tanto volesse scrivere sul forum sarebbe cosa assai gradita ed utile, visto che per la sezione Mascalcia manca una figura di riferimento competente a tutto tondo. Ho cercato di sopperire alla mancanza, ma le mie risorse di tempo (ed energia) sono limitate, e preferisco investirle nella sezione Barefoot, dove mi sento più utile..
Saluti a te.
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Ogni problema di rallentamento dovrebbe essere ora definitivamente risolto.