Il Cavallo

Starlight · Cavallo Registrato: 27/11/05 10:21 Messaggi: 682

vorrei conoscere i nomi dei piÃ¹ importanti cavalieri che hanno fatto parte dell'esercito italiano, ringrazio chi sarÃ cosÃ¬ gentile da farmeli conoscere

Col. Paolo Angioni · Moderatore Registrato: 27/11/05 21:47 Messaggi: 2721 Località: Torino

Eccole l'elenco dei cavalieri militari italiani piÃ¹ importanti da Caprilli (1868-1907) fino ai giorni nostri. Di ciascuno si trovano notizie in Mario Badino Rossi, Pinerolo, l'arte equestre italiana, la sua fucina, i suoi artefici, Pinerolo 1960 e in Giuseppe Veneziani Santonio, Storia dell'equitazione italiana, Edizioni dell'Orso, Alessandria 1996.

Federico Caprilli
Enrico Fattori
Giorgio Bianchetti
Ricci Capriata
Ruggero Ubertalli
Attilio Paolo Anselmi
Giuseppe Baralis
Pandolfi
Onorato Honorati
Giovan Battista Calvi
Ettore Caffarati
Alberto Acerbo
Gaspare Bolla
Giovan Battista Starita
Giacomo Antonelli
Piero Dodi
Francesco Amalfi
Emanuele Beraudo di Pralormo
Giulio Cacciandra
Giuseppe Cacciandra
Carlo Calvi di Bergolo
Eugenio Cerboneschi
Alessandro Valerio
Santorre di Santarosa
Alberto Lombardi
Francesco Forquet
Tommaso Lequio di Assaba
Guido Luigi
Paolo Odetti di Marcorengo
Leone Tappi
Leone Valle
Francesco Baracca
Camillo Guidi
Alessandro Alvisi
Carlo Tappi
Ferdinando Filipponi
Ugo de Carolis
Aldo Bacca
Alessandro Bettoni
Renzo Bonivento
Giulio Borsarelli
Bruno Bruni
Giorgio Pacini
Mario Lombardo di Cumia
Carlo Kechler
Antonio Gutierrez
Ranieri di Campello
Ugo Centofanti
Gerardo Conforti
Piero d'Inzeo
Raimondo d'Inzeo
Salvatore Oppes.

Ne ho dimenticato qualcuno? Certamente. Sono stati tutti grandi uomini di cavalli.

Col. Paolo Angioni · Moderatore Registrato: 27/11/05 21:47 Messaggi: 2721 Località: Torino

Ho dimenticato Carlo Giubbilei, allievo, amico e collega piÃ¹ giovane di quattro anni di Federico Caprilli, che ha scritto la sua biografia in una serie di articoli per la "Rivista di Cavalleria", raccolti nel libro Caprilli, vita e scritti, pubblicato a Roma nel 1911. Cavaliere e poi presidente, negli anni Cinquanta, delle E.N.C.I., Ente Nazionale Cavallo Italiano, ente ritenuto inutile e soppresso.

Ho dimenticato Luigi Cartasegna, vincitore nel 1955 sul cavallo Brando della The King George V Gold Challenge Cup a Londra.

Per non dimenticare. Quell'anno l'Italia, nello stesso concorso di Londra, davanti a Gran Bretagna, Irlanda, Stati Uniti e Svezia, ha vinto la Coppa delle Nazioni con i seguenti cavalieri, cavalli e penalitÃ :

Luigi Cartasegna su Brando: 4 + 12;
Salvatore Oppes su Pagoro: 0 + 0;
Raimondo d'Inzeo su Merano: 4 + 0;
Piero d'Inzeo su Uruguay: 0 + 4.

Capito?

demergazziba · Cavallo Registrato: 30/11/05 13:36 Messaggi: 755 Località: CH

Ho sentito in una trasmissione Rai che i fratelli d'Inzeo devono molte delle loro vittorie a cavalli di razza Persano, Ã¨ vero ?
Ci puÃ² dire qualcosa anche dei grandi cavalli che hanno fatto la storia dell'equitazione del nostro Paese?
Grazie

Col. Paolo Angioni · Moderatore Registrato: 27/11/05 21:47 Messaggi: 2721 Località: Torino

Si Ã¨ vero. Ma Ã¨ vero per Raimondo. Le risponderÃ² al piÃ¹ presto. Quella dei cavalli di Persano Ã¨ una brutta pagina della storia dell'allevamento del cavallo italiano.

dudi · Cavallo Registrato: 03/08/07 08:49 Messaggi: 1

Col. Paolo Angioni · Moderatore Registrato: 27/11/05 21:47 Messaggi: 2721 Località: Torino

E' vero, e me ne scuso. Ma sapesse quanti altri ho "dimenticato"! Per farmi perdonare, riporto alcune righe eloquenti tratte dal libro del generale Mario Badino Rossi, Pinerolo, l'arte equestre italiana, la sua fucina, i suoi artefici, Pinerolo 1960, pag.197 e 198.

Tra l'altro ho avuto la fortuna di conoscere personalmente il generale Bocchini, perchÃ© nel 1955 ho montato in corsa alle Capannelle a Roma quando il generale Bocchini era commissario all'ippodromo.

Badino Rossi: Â«Cavaliere di senso del cavallo e di discreta mano, temperamento freddo ed equilibrato, dotato di giusta energia e di sano spirito agonisticoÂ». Il ritratto continua ed Ã¨ elogiativo. Da tenere in conto che il libro di Badino Ã¨ in realtÃ "la raccolta delle note caratteristiche degli ufficiali di cavalleria italiani redatte da Ubertalli, trascritte da Badino" (Amalfi). Passare il vaglio del generale Ubertalli, caprilliano assoluto, non era poca cosa. Quando Badino scrisse il libro, Ubertalli e Badino abitavano, da dopo la guerra, nella stessa casa in via Duchessa Jolanda a Torino, Ubertalli al piano superiore.

Di Bocchini ne scrive diffusamente e molto positivamente il generale Giuseppe Veneziani Santonio in Storia dell'equitazione italiana, primo volume, pag.225-228. La carriera sportiva di Bocchini Ã¨ ricca di successi. Ha fatto parte piÃ¹ volte della squadra italiana in Coppa delle Nazioni. Veneziani descrive, "a mo' di esempio", due vittorie internazionali, quella di Piazza di Siena e quella di Bruxelles nel 1935.

Ora, per giustizia, dovrei fare l'elenco degli altri cavalieri che ho "dimenticato", ma ci vorrebbe troppo tempo. Poco per volta.