Inviato: Mar Ott 26, 2010 17:17 Oggetto: in cerca di appoggio morale....
Salve a tutti, è da un pò che vi leggo e oggi è la prima volta che scrivo... Mi sono convinta a farlo dopo la mia rovinosa lezione di ieri....perchè ho bisogno di un appoggio morale e di confrontarmi con le vostre esperienze....
Ieri ho fatto la mia 8° lezione di equitazione (monta all'inglese) ed è andato tutto storto... e ne sono uscita con il morale a terra e il fondo schiena ... anche!
Ho fatto lezione insieme ad altre persone - cosa che non era mai successa - per cui ero in tensione e davvero terrorizzata e trasmettevo naturalmente tutto al quadrupede. Ho passato inoltre metà della lezione a lottare con lui perchè, gli lasciavo fare ciò che voleva e io non riuscivo ad impormi.... e al termine di quello che già pensavo fosse stato un disastro, a seguito di uno scoppio, il quadrupede si è spaventato e io, sono caduta come un sacco di patate...
Chiarisco: non è stata la caduta a demoralizzarmi... anzi! Pensavo addirittura che sarei caduta molto prima!!!! Quella non conta, capita.
E' stato più il fatto che mi sono resa conto che ho difficoltà ad impormi, che sono poco decisa.... e allora mi domando: è capitato a tutti? Sono solo io che non sono in grado di impormi? Oppure è una cosa che richiede tempo?
La delusione viene dal fatto che sono passata da un cavallo che io ritenevo più testone a questo (che tra l'altro reputo fantastico e passo il tempo a bramare nella speranza di poterci risalire) e, alla seconda volta che ci salgo mi rendo improvvisamente conto che non
non sono ancora in grado di portare un cavallo .... neppure in un posto delimitato!!!!!
Forse mi aspetto troppo dopo così poche lezioni e poco tempo...
Però mi spiace perchè mi sembra di essere ritornata alla prima lezione
Registrato: 06/11/09 16:28 Messaggi: 1520 Località: Firenze
Inviato: Mar Ott 26, 2010 17:44 Oggetto:
Ti rincuoro.
Ci sono due tipi di persone che salgono a cavallo la prima volta.
I "macho" e i "timidi". Le donne sono spesso (ma non sempre) nella seconda categoria. Gli uomini (per fortuna non sempre) sono spesso nella prima.
I "macho", se non corretti da una formazione corretta, tendono ad imporsi con prepotenza ad un animale che pesa 8-10 volte di più, per fortuna mansueto, senza possedere la tecnica per farlo.
Sono più "coraggiosi" (all'apparenza), ma la loro è incoscienza (non sanno) e può da un lato aiutare un pò all'inizio, ma anche essere pericolosa, oltre che SBAGLIATA tecnicamente. Il cavallo, se mansueto, subisce, se orgoglioso, si ribella. Se si ribella, sono guai. In ogni caso non è un bel vedere.
I "timidi" sono più normali, nel senso che si rendono conto di una verità inconfutabile: se il cavallo volesse (e non vuole), e noi non avessimo sviluppato delle tecniche, ci ammazzerebbe in pochi secondi.
All'inizio sembrano imbranati, si fanno un sacco di pippe, hanno paura della propria ombra, ma almeno RISPETTANO il cavallo, che li ripaga facendosi i cavoli propri. Si vizia.
Ad entrambi manca la TECNICA e la PSICOLOGIA, i due cardini che consentono di montare a cavallo. Senza questi due elementi, entrambi falliranno, i primi montando rozzamente e scatenando difese anche pericolose, i secondi abbandonando per paura e per depressione nel vedere il proprio insuccesso.
Dopo otto lezioni, NESSUNO ha la tecnica e la psicologia sufficienti per poter VAGAMENTE parlare di equitazione.
Io ero un "macho" e i cavalli mi si mettevano contro. Mie amiche "timide" venivano portare nei prati alla longhina dai cavalli, o scendevano, bianche in volto, appena il cavallo scavalcava una croce con un accenno di schiena.
Tra i due "approcci" meglio avere dubbi, partire bassi, e conquistarsi la leadership sul campo, piuttosto che esercitare un autoritarismo velleitario, ovvero privo di basi.
Ti andrà "tutto storto" per anni, una volta ogni tre, e "andrà tutto magnificamente" ogni due, a seconda del cavallo che monti o della situazione.
Piano piano, però, quasi senza accorgetene, ti sentirai più salda in sella, più determinata negli aiuti, più tranquilla psicologicamente, imparerai il limitato repertorio di azioni dei cavalli, i "tipi" di reazione, il perchè e il percome, ti sentirai più sicura, e comincerai a divertirti sempre di più.
Ora come ora ti consiglio solo di farti forza, appellarti alla passione per vincere la (sacrosanta) fifa, ascoltare e guardare tutto e tutti, soprattutto l'istruttore, cercando di entrare a fondo nelle parole e nel contatto con l'animale.
Puoi facilmente diventare una sensibile e determinata amazzone.
La sensibilità , da come parli, l'hai già . La determinazione te la fa venire la passione e la conoscenza.
Inviato: Mar Ott 26, 2010 17:46 Oggetto: Re: in cerca di appoggio morale....
"
mrpilly ha scritto:
Però mi spiace perchè mi sembra di essere ritornata alla prima lezione
"
Non so se questa mia opinione ti solleverà un po', o se avrà un effetto completamente deprimente....in ogni modo: si ritorna sempre alla prima lezione, prima o poi. Anche dopo anni di sella. Nel senso che ci sarà sempre la giornata nella quale monterai male, ti sembrerà di tornare indietro, vedrai tornare magicamente antichi difetti che credevi scomparsi. Ti sentirai di nuovo una specie di principiante, come durante la prima lezione. E' il bello/brutto dell'equitazione , non sei mai arrivato davvero.
Le tue otto ore di sella sono poche per avere un reale controllo del cavallo, quindi fossi al tuo posto non mi cruccerei troppo e darei tempo al tempo. Ma anche dopo 100 ore ti potrà capitare: con un altro cavallo, più impegnativo o più giovane, per esempio.
E quando avrai raggiunto il controllo dell'andatura e della direzione più o meno di qualsiasi cavallo sufficientemente ragionevole, allora pretenderai di più e sarai daccapo: vorrai non solo avere in mano il cavallo, ma anche averlo in mano in un certo modo. Vorrai fare cose più complicate di quelle che conosci già , vorrai dedicarti a una disciplina in particolare eccetera eccetera.
Non è mica un caso se hanno sempre detto che l'equitazione è uno sport che "fa" il carattere del cavaliere. E' uno sport duro, per certi versi, ma ti ripaga perchè è davvero molto, molto divertente quando il binomio "funziona".
Innanzitutto ciao e benvenuta tra noi appassionati di cavalli ed equitazione!.
Non scoraggiarti,otto lezioni sono veramente nulla in confronto al lavoro lungo e costante che questo magnifico sport richiede!.
Non si finisce mai di imparare,te lo hanno già detto nei precedenti interventi ed è veramente così,non è un modo di dire:anche i cavalieri più esperti,anche i campioni internazionali,ogni giorno lavorano con i propri cavalli per migliorare se stessi ed il cavallo che montano,per ricercare quell'equilibrio e quell'intesa che in certi momenti farà loro toccare loro il cielo con un dito dalla felicità ..
Perchè montare bene è meraviglioso,ti dà un appagamento ed una felicità unici!
Ma anche per i migliori,ci saranno momenti negativi, incomprensioni piccoli o grandi problemi,che solo un lavoro serio e costante permette di superare.
Per cui se hai passione e determinazione ,e sopratutto un bravo istruttore competente cui affidarti,con tanto impegno,tanto studio(perchè è importante documentarsi,leggere buoni testi di equitazione)e tante ore di cavallo,ce la farai anche tu,almeno fino ad un certo livello,quello che ti permette di montare in sicurezza alle diverse andature ,controllando bene il cavallo.
Poi per diventare un grande cavaliere ,tipo Filippo Moyesoen ,il mio idolo ,ad esempio,ci vogliono indubbiamente anche doti psico-fisiche particolari e ottimi cavalli da preparare e da montare,ma questo è un altro discorso!
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Inviato: Mar Ott 26, 2010 19:30 Oggetto: Re: in cerca di appoggio morale....
Tu Reviens ha scritto:
"
mrpilly ha scritto:
Però mi spiace perchè mi sembra di essere ritornata alla prima lezione
"
Non so se questa mia opinione ti solleverà un po', o se avrà un effetto completamente deprimente....in ogni modo: si ritorna sempre alla prima lezione, prima o poi. Anche dopo anni di sella. Nel senso che ci sarà sempre la giornata nella quale monterai male, ti sembrerà di tornare indietro, vedrai tornare magicamente antichi difetti che credevi scomparsi. Ti sentirai di nuovo una specie di principiante, come durante la prima lezione. E' il bello/brutto dell'equitazione , non sei mai arrivato davvero.
Le tue otto ore di sella sono poche per avere un reale controllo del cavallo, quindi fossi al tuo posto non mi cruccerei troppo e darei tempo al tempo. Ma anche dopo 100 ore ti potrà capitare: con un altro cavallo, più impegnativo o più giovane, per esempio.
E quando avrai raggiunto il controllo dell'andatura e della direzione più o meno di qualsiasi cavallo sufficientemente ragionevole, allora pretenderai di più e sarai daccapo: vorrai non solo avere in mano il cavallo, ma anche averlo in mano in un certo modo. Vorrai fare cose più complicate di quelle che conosci già , vorrai dedicarti a una disciplina in particolare eccetera eccetera.
Non è mica un caso se hanno sempre detto che l'equitazione è uno sport che "fa" il carattere del cavaliere. E' uno sport duro, per certi versi, ma ti ripaga perchè è davvero molto, molto divertente quando il binomio "funziona".
Parole Sante...è proprio così, puoi montare da 30 anni ma ci sarà sempre quella lezione che non andrà bene, nel corso di una settimana potrai anche avere una lezione meravigliosa e il giorno dopo l'unica cosa che desideri è sotterrarti perchè hai fatto schifo...
I problemi che hai tu li abbiamo avuti tutti, però se c'è la passione si può andare avanti...
ti racconto cosa mi è successo alla 4^ lezione...
Ho iniziato che mi piacevano i cavalli, ma appena mi avvicinavo avevo paura di una loro reazione (rientro nella seconda categoria citata da jacques) montavo in ripresa e non riuscivo ne a gestire il cavallo ne a battere la sella ne a stare sull'inforcatura, uno schifo, mi ricordo che in sella ho pensato "ma chi me lo fa fare" avevo però già comprato stivali, ghette e pantalone e in tasca avevo i soldi per la patente... così ho pensato " se dico a mio padre che non voglio andare più mi uccide dopo tutti i soldi che ha speso" così ha fine lezione ho pagato la patente e da allora sono passati 19 mesi pochissimo, rispetto a molti altri,però malgrado tutto sono migliorata, sono andata avanti a settembre ho fatto un sociale nel dressage sono arrivata 5/6 nel percorso con 3 croci e 3 barriere 1/3 e nel percorso bp60 3/3 (ho fatto cadere il verticale di un oxer, perchè mi sono seduta prima) non è andata bene, ci sono rimasta male per quell'oxer caduto, però non mollo, vado avanti mi dico che alla fine era il 2 percorso che facevo in vita mia e che comunque ho ancora tanto d'imparare, lavorando e impegnandomi al prossimo sociale o al prossimo percorso in allenamento andrà bene...
Non mollare, non ti scoraggiare, vai avanti e se stai tranquilla imparerai velocemente,ricorda le giornate in cui ti sentirai uno schifo ci saranno sempre, il bello dell'equitazione è non smettere Mai d'imparare
confermo tutto quello che ti hanno detto coloro che sono intervenuti prima di me... anch'io appartengo alla categoria che jaque definisce dei "timidi" nel senso che la mia unica certezza è che SO DI NON SAPERE anche a me si accappona la pelle tutte le volte che mi dicono di usare il frustino o di dare una sgambata un po' più decisa ma il fatto è che probabilmente non ho neanche bene idea di quanto senta il cavallo delle mie azioni... poi l'autorevolezza non è solo dettata dalla decisione ma anche e soprattutto dal tempismo e dalla precisione con cui si danno alcuni segnale e perciò finchè non si ha tanta esperienza il cavallo capisce subito che ci può prendere in giro e giustamente ne approfitta un po'... soprattutto se è un cavallo da scuola abituato a tanti principianti. Comunque sempre meglio partire così e scoprirsi pian piano più capaci che fare il percorso contrario... se vuoi leggere di altre lezioni demoralizzanti non hai che da sbirciare ogni tanto sul thread "strada facendo" lì ci sono i racconti di tutte le mie lezioni tragicomiche e anche quelle di altri appassionati più o meno esperti... scusate se faccio un po' di pubblicità ma ultimamente il thread è un po' sguarnito
Registrato: 29/11/09 17:20 Messaggi: 354 Località: Sicilia
Inviato: Mar Ott 26, 2010 20:28 Oggetto:
artephion ha scritto:
confermo tutto quello che ti hanno detto coloro che sono intervenuti prima di me... anch'io appartengo alla categoria che jaque definisce dei "timidi" nel senso che la mia unica certezza è che SO DI NON SAPERE anche a me si accappona la pelle tutte le volte che mi dicono di usare il frustino o di dare una sgambata un po' più decisa ma il fatto è che probabilmente non ho neanche bene idea di quanto senta il cavallo delle mie azioni... poi l'autorevolezza non è solo dettata dalla decisione ma anche e soprattutto dal tempismo e dalla precisione con cui si danno alcuni segnale e perciò finchè non si ha tanta esperienza il cavallo capisce subito che ci può prendere in giro e giustamente ne approfitta un po'... soprattutto se è un cavallo da scuola abituato a tanti principianti. Comunque sempre meglio partire così e scoprirsi pian piano più capaci che fare il percorso contrario... se vuoi leggere di altre lezioni demoralizzanti non hai che da sbirciare ogni tanto sul thread "strada facendo" lì ci sono i racconti di tutte le mie lezioni tragicomiche e anche quelle di altri appassionati più o meno esperti... scusate se faccio un po' di pubblicità ma ultimamente il thread è un po' sguarnito
credo non ci sia motivo di aver paura ad usare il frustino, la sgambata non mi piace, di solito se non vogliono andare riprovo a dare gambe, se non vanno associo gambe a frusta sul collo se non va gambe frustata sulla groppa (attenzione ai reni)...di solito poi va...questo succede con i cavalli che non mi conocono e dopo 5 min gli faccio venire la voglia di lavorare, neanche devono pensare di spostarsi verso il centro o peggio ancora di uscire fuori dal campo...
però per arrivare a questo ci vuole tempo, 8 lezioni sono poche per avere questa sicurezza!
Ringrazio tantissimo tutti coloro che sono intervenuti!
Avevo bisogno di un pò di conforto!
I vostri interventi sono stati davvero bellissimi ... mi hanno fatto venire le lacrime agli occhi!!!!
Prima di queste lezioni non avevo neppure mai toccato un cavallo!!!!
Sò che 8 ore di equitazione non sono nulla ma, almeno da parte mia, ho sentito una sorta di legame con questo caballo e l'insuccesso della lezione mi ha lasciato davvero con l'amaro in bocca....Nella mia mente bacata, pensavo di piacergli come lui piace a me!
Per il momento mi prendo la settimana per riflettere ma son già lì che penso e spero che, alla mia prossima lezione, mi ridiano lo stesso "caballo" ...
....eh sì, perchè lui davvero, mi piace proprio....
Registrato: 29/11/09 17:20 Messaggi: 354 Località: Sicilia
Inviato: Mer Ott 27, 2010 11:10 Oggetto:
Citazione:
Per il momento mi prendo la settimana per riflettere ma son già lì che penso e spero che, alla mia prossima lezione, mi ridiano lo stesso "caballo" ...
....eh sì, perchè lui davvero, mi piace proprio....
ok, il primo amore non si scorda mai, amo ancora la prima cavalla su cui sono salita!!!
Però appena inizierai un pò ad abituarti e a gestire il cavallo che ti piace è importantissimo cambiare cavallo, solo così potrai veramente migliorare...
Ti rincuoro.
Ci sono due tipi di persone che salgono a cavallo la prima volta.
I "macho" e i "timidi". Le donne sono spesso (ma non sempre) nella seconda categoria. Gli uomini (per fortuna non sempre) sono spesso nella prima.
I "macho", se non corretti da una formazione corretta, tendono ad imporsi con prepotenza ad un animale che pesa 8-10 volte di più, per fortuna mansueto, senza possedere la tecnica per farlo.
Sono più "coraggiosi" (all'apparenza), ma la loro è incoscienza (non sanno) e può da un lato aiutare un pò all'inizio, ma anche essere pericolosa, oltre che SBAGLIATA tecnicamente. Il cavallo, se mansueto, subisce, se orgoglioso, si ribella. Se si ribella, sono guai. In ogni caso non è un bel vedere.
I "timidi" sono più normali, nel senso che si rendono conto di una verità inconfutabile: se il cavallo volesse (e non vuole), e noi non avessimo sviluppato delle tecniche, ci ammazzerebbe in pochi secondi.
All'inizio sembrano imbranati, si fanno un sacco di pippe, hanno paura della propria ombra, ma almeno RISPETTANO il cavallo, che li ripaga facendosi i cavoli propri. Si vizia.
Ad entrambi manca la TECNICA e la PSICOLOGIA, i due cardini che consentono di montare a cavallo. Senza questi due elementi, entrambi falliranno, i primi montando rozzamente e scatenando difese anche pericolose, i secondi abbandonando per paura e per depressione nel vedere il proprio insuccesso.
Dopo otto lezioni, NESSUNO ha la tecnica e la psicologia sufficienti per poter VAGAMENTE parlare di equitazione.
Ti andrà "tutto storto" per anni, una volta ogni tre, e "andrà tutto magnificamente" ogni due, a seconda del cavallo che monti o della situazione.
Piano piano, però, quasi senza accorgetene, ti sentirai più salda in sella, più determinata negli aiuti, più tranquilla psicologicamente, imparerai il limitato repertorio di azioni dei cavalli, i "tipi" di reazione, il perchè e il percome, ti sentirai più sicura, e comincerai a divertirti sempre di più.
Ora come ora ti consiglio solo di farti forza, appellarti alla passione per vincere la (sacrosanta) fifa, ascoltare e guardare tutto e tutti, soprattutto l'istruttore, cercando di entrare a fondo nelle parole e nel contatto con l'animale.
Puoi facilmente diventare una sensibile e determinata amazzone.
La sensibilità , da come parli, l'hai già . La determinazione te la fa venire la passione e la conoscenza.
In bocca al lupo.
Che saggio quest'uomo! Parole SANTE!
mrpilly, mi sembra di rivedere me stessa!
Eccomi qui, dalla categoria delle SUPERtimide, paranoiche e paurose a cavallo.
Sono alla... mhm... credo 60esima circa lezione e sono andata in paranoia perchè il cavallo ha cercato di mordermi il frustino!
Forza e coraggio, vedrai che la tenacia e il tempo aiutano. Un consiglio che mi sento di darti è comunque di restare sempre umile e pronta a riconoscere i propri sbagli (per migliorarsi!).
Sò che 8 ore di equitazione non sono nulla ma, almeno da parte mia, ho sentito una sorta di legame con questo caballo e l'insuccesso della lezione mi ha lasciato davvero con l'amaro in bocca....Nella mia mente bacata, pensavo di piacergli come lui piace a me!
Per il momento mi prendo la settimana per riflettere ma son già lì che penso e spero che, alla mia prossima lezione, mi ridiano lo stesso "caballo" ...
....eh sì, perchè lui davvero, mi piace proprio....
"
No, non hai la "mente bacata": sei semplicemente inesperta di cavalli. Devi considerare due fattori:
- per te quel cavallo è unico, ti sei un po' "innamorata" (capita quasi a tutti, prima o poi) mentre per lui sei una dei tanti allievi che porta in giro. Quindi lui ha un certo impatto emotivo su di te, mentre tu ne hai pochissimo su di lui. E' più facile, allo stato attuale, che il cavallo convinca te a fare qualcosa piuttosto che il contrario.
- anche se fosse molto legato a te , questo non implica che sia agli ordini. Affetto e ubbidienza sono due cose ben distinte, nella mente di quasi tutti gli animali (uomo compreso, direi).
Io ho allevato la mia attuale cavalla dalla nascita. Oltretutto era orfana, quindi si è affezionata quasi subito. Ormai ha sei anni ed è brava anche in campo, ma lo è non perchè mi voglia bene, ma perchè è stata addestrata (abbastanza) correttamente da me e capisce bene cosa le chiedo. L'affetto aiuta - lei sopporta di più i miei errori, magari lavora anche se ha un malesserino, è più tollerante che con altri - ma senza la tecnica avrei una cavalla che magari mi riempie di baci quando mi vede, ma poi mi tira uno sgroppone se ci monto sopra.
Quindi, secondo me: innamorati pure di quel cavallo - l'amore sta bene dappertutto, rallegra tutto - ma nel frattempo impara, serenamente e seriamente, a montare.
Registrato: 06/11/09 16:28 Messaggi: 1520 Località: Firenze
Inviato: Mer Ott 27, 2010 18:08 Oggetto:
Regola numero uno:
NON UMANIZZARE i cavalli.
Sono [splendidi e potenti] animali, ma non ragionano e non "sentono" come noi. Rapportare i nostri sentimenti e la nostra ragione su di loro è l'errore più frequente e più dannoso, dal lato "timidi", che si possa fare.
Faccio spesso un paragone, facendo inca*zare neoamamme (ma anche io sono padre, e quindi confermo).
I cavalli sono come bambini piccoli, solo che pesano 500kg.
Sono dominati dall'istinto e dai codici di branco.
Siccome l'istinto è nel dna, l'unico modo per comunicare è il codice di branco. Questa è la psicologia che dobbiamo tutti imparare. Psicologia che si estrinseca attraverso una tecnica, ovvero azioni fisiche preordinate.
Se tu hai un bimbo di 4 anni, spiegagli che è cosa buona fare il bagno e lascialo fare. Ti vuole bene, ma il bagno non lo farà mai, a meno che tu non ce lo porti e lo costringa. Meglio se con le buone, ma lo costringi. Rozzamente il concetto è questo. Solo che quello pesa 500kg, e per prima cosa dobbiamo levarci il timore delle sue reazioni.
L'equitazione è costrinzione dell'animale, brutto a dirsi, ma è così. non farebbe mai quello che gli facciamo fare, se fosse autonomo. Costrinzione NON fisica (impari), ma psicologica.
Parole del gen.l'Hotte (Questioni Equestri, circa 1876):
"Qualunque sia questo impiego, il punto di partenza dell'ubbidienza del cavallo è uno solo. Non potrebbe evidentemente trovarsi nel desiderio di esserci gradito, e ancor meno nell'adempimento del dovere. Risiede unicamente nell'istinto di conservazione dell'animale, che lo porta ad evitare il dolore, rispondendo all'avvertimento che proviene dagli agenti che possono provocarlo, e, all'occorenza, lo produrrebbero fino all'ottenimento dell'obbedienza....."
Questo è il punto, inconfutabile. Leviamoci dalla testa che il cavallo faccia certe cose perchè ci vuole bene.
L'Hotte, che era Ecuyer di Saumur, montava in maniera eccelsa, e non provocava dolore al cavallo. perchè aveva la tecnica e la psicologia di saper "minacciare" l'azione attraverso un semplice fremito, una pressione, un rilascio. Questo è il punto di arrivo. Ma la radice del condizionamento è quella lì. Sostituisci nella frase "dolore" con "scomodità ", e sei alla doma dolce e alla monta "in leggerezza".
Succede che il cavallo è MOLTO sensibile, e quindi basta toccarlo nella maniera appropriata perchè lui associ l'arrivo imminente della scomodità , e metta in atto le azioni che l'esperienza (addestramento) gli ha insegnato come suscettibili di evitarla. Cioè fare quello che gli si chiede.
Succede anche che ha ottima memoria, e quindi mantiene questi comportamenti e li ripete perfettamente ogni volta che percepisce l'aiuto (segnale di scomodità in arrivo) corrispondente.
Io non sono (purtroppo) nella mente del cavallo, ma penso che, malgrado ciò, la sua semplicità lo faccia vivere con piacere, o almeno non con dispiacere, il lavoro con noi, dacchè in un lavoro ben fatto il cavallo risponde bene ad aiuti leggeri, e quindi la scomodità resta confinata nell'area delle possibilità non concretizzatesi. E l'animale sembra soddisfatto dell'avere una guida, un indirizzo chiaro ed EQUO (altra parola da imparare: capiscono la giustizia!), punizioni (leggi scomodità ) solo se meritate (quasi mai) e premi (anche solo la cessazione della scomodità )appena c'è un microscopico avanzamento (spesso).
Mi verrebbe da dire, un padre severo ma giusto.
Un esempio di sensibilità edi scomodità , banale. Il mio cavallo si scalda un pò se lo tocco con la frusta. Però a volte fa il lavativo. Soluzione: frusto il mio stivale. Il rumore è sufficiente.
Ma se lo lascio fare, lui si rotola nel maneggio e mangia l'erba.
Eppure "vive" con me.
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