Inviato: Lun Ott 11, 2010 16:09 Oggetto: riunione del cavallo induce maggiore potenza? Colonello
Buon giorno a tutti
Chiedo a lei Colonello data la sua a dir poco sorprendente esperienza, la prego di rispondere.
il cavallo riunito ha maggiore potenza difronte ad un salto?
la mia istruttrice dice che un cavallo riunito salta maggiormente, mentre un cavallo che ha la testa la ed il posteriore la(testuali parole, per indicare la distanza tra testa e posteriore nel cavallo non riunito) ha maggiori difficolta.
la mia domanda è: i cavalieri che montavano all'italiana, arrivavano sul salto con il cavallo riunito? oppure con il cavallo completamente disteso libero di scegliere? da questi 2 modi di arrivare, la potenza del salto viene pregiudicata in qualche modo..?
ultima domanda, e mi scuso veramente, per queste stupidaggini, ma ho 17 anni, è ho seriamente intenzione di imparare nel tempo a montare all'italiana, secondo i libri che lei consiglia di leggere e secondo i suoi stessi scritti utilissimi.
la mia istruttrice mi dice di muovere le dita per ottenere l'abbassamento della testa del cavallo.. ad esempio nel lavoro in piano, le chiedo basta una mano ferma per fare ciò? oppure anche lei muoveva leggermente le dita delle mani per far scendere la testa del cavallo..?
sempre la mia istruttrice mi dice di muovere le dita inoltre per far apprezzare il filetto al cavallo, in modo che lo mastichi rilassandosi ed assaporandolo, quando i suoi scritti mi insegnano che come noi, il cavallo rilassato non sbava, non mastica, anzi, e che in tutti gli anni di esperienza che ha non ha mai visto un cavallo sbavare.
Scusa se mi intrometto, ma l'argomento che tratti mi interessa moltissimo;
Non voglio minimamente sostituirmi alle parlole che scriverà l'illustre Colonnello, voglio solo cercare di trasmetterti quello che avverto montando con i sistemi di equitazione naturale.
Io pongo la massima attenzione sul mio assetto, avere un'assetto leggero in avanti consente al nostro compagno di essere sempre in perfetto equilibrio e di conseguenza impulso; è proprio su questo che dobbiamo maturare sensibilità , se voglio rallentarlo non lo tiro in bocca faccio scendere il mio peso sulle staffe e arretro leggermente le spalle lui si raccoglie da solo, se lui ha bisogno di allungarsi per trovare il suo perfetto equilibrio o perchè gli chiedo di allungare devo capirlo immediatamente e cedere le redini non perdendo comunque mai il contatto.
Quello che dobbiamo cercare di fare nella nostra equitazione è capire le esigenze narturali del cavallo dettate dalla sua conformazione, il gesto atletico che puo' esprimere se montato nel migliore dei modi e con il massimo rispetto non è altro che una sua dote naturale ;
Scusa ancora per la mia intrusione!
winningf ti ringrazio per avermi raccontato la tua esperienza.
ti faccio una domanda.. in attesa di una risposta dal Colonnello, comunque montando all'italiana il cavallo è meno riunito.. dalla tua personale esperienza cosa senti di dire? un cavallo riunito ha piu potenza sul salto di un cavallo non riunito che arriva d'istinto, come vuole, come si sente, sul salto..?
Ciao, parlare in assoluto è sempre difficile e porta alle volte a distogliere quello che è l'elemento valutativo generale;
Se per potenza intendi dire "forza" dobbiamo analizzare il concetto considerando principalmente che il cavallo è sottoposto alle stesse leggi fisiche, meccaniche, metaboliche di noi esseri umani.
L'incremento della forza o l'esprissione di essa è determinato dai vari fattori tra cui i principali:
- diametro della superfice muscolare
- capacità di reclutamento dell'insieme delle fibre muscolari
- migliore coordinazione psicofisica
Tutti e tre gli elementi concorrono in egual misura al risultato finale, quindi potrai considerare anche tu che se non metti in condizione ottimale un cavallo prima di effettuare il gesto atletico esso non potrà che offrirti solo parte del suo potenziale;
Quante volte assistiamo a performaces di cavalli mingherlini senza masse muscolari che fanno parbole da paura, ti sei mai chiesta come fanno? Hanno capacita coordinative e reclutive eccezzionali.
Forse non ho ancora risposto alla tua domanda, ma in assoluto credo non ci sia una risposta, è chiaro che con un cavallo super potente ti puoi permettere di avvicinare il salto ai 2 km/h controllare tutto e aspettare che esploda la sua imponente forza, ma ciò non significa che è nelle migliori condizioni...
Un saluto
Registrato: 06/11/09 16:28 Messaggi: 1520 Località: Firenze
Inviato: Mer Ott 13, 2010 16:25 Oggetto:
Mi unisco al coro, anche se suppongo che si tratti solo di difficoltà di comunicazione dei concetti.
L'struzione attualmente prevalente prevede un solido contatto e possibilmente movimento delle dita, con redini "corte", impulso e cadenza con falcate relativamente corte e possibilmente rilevate, "compressione" del cavallo che viene "rilasciata" al momento della battuta. Sento spesso fare il paragone della molla, che per potersi estendere prima deve essere compressa.
Cavalli giovani che ancora galoppano "allungati" vengono fatti lavorare a lungo sui circoli e sulle barriere perchè si ritengono inadatti alla disciplina.
Registrato: 04/05/08 19:57 Messaggi: 117 Località: Roma
Inviato: Mer Ott 13, 2010 16:43 Oggetto:
Come ci insegna Saint-Ford Paillard, bisogna ragionare sui termini perchè spesso la verità è già alla portata del nostro ragionamento.
La riunione è una postura del cavallo che prevede l'impegno dei posteriori sotto il corpo (necessario, ma non sufficiente per parlare di riunione), uno spostamento del peso sulle anche con conseguente abbassamento delle stesse ed allegerimento del treno anteriore. L'incollatura è molto rilevata, nel piego diretto, con la nuca punto più alto dell'incollatura.
Come ci dice il Colonnello, ma anche Oliveira e tanti altri, la riunione causa un rallentamento dell'andatura (in termini di velocità ).
Se dovesse andare a saltare, in una tale situazione, un cavallo non potrebbe che trovarsi in difficoltà , sia perchè partirebbe da una posizione riunita per fare uno sforzo che invece richiede una distensione, sia perchè la ridotta velocità iniziale non può che richiedere uno sforzo maggiore per riuscire a saltare.
La questione riguarda la Fisica, non L'Equitazione. Fate una prova. Mettete un salto di 1mt e provate prima a saltarlo correndo (equivalente di un cavallo non riunito) e poi facendo una corsa molto raccorciata, lenta, con le gambe che si rilevano molto. Quale salto andrà meglio? Basta guardare una qualsiasi gara di salto in alto per rendersi conto.
Volendo essere più tecnici, per saltare è necessario applicare al nostro corpo una forza verso l'alto e verso l'avanti. La forza determina l'accelerazione, cioè il cambiamento di velocità . Se decomponiamo il vettore velocità di un corridore (o cavallo) che corre in piano, avremo una notevole componente sul piano orizzontale ed una trascurabile su quello verticale. Lo sforzo del salto, quindi, consiste maggiormente nell'applicare una forza tale da sollevare la nostra massa verso l'alto. Se la nostra corsa è lenta, alla forza verso l'alto si deve aggiungere una spinta forte verso l'avanti, necessaria per superare l'ostacolo (senza caderci sopra). Risultato del breve ragionamento, una corsa veloce ci permette di saltare utilizzando meno forza (cioè sforzandoci meno).
Mi scuso con il Colonnello per essere intervenuto, ma spero di non aver recato danno facendo dei semplici ragionamenti deduttivi.
Riporto, per completezza e correttezza, la descrizione del "Cavallo rotondo" data tempo fa dal Colonnello che descrive sicuramente meglio di me la riunione.
Citazione:
Non posso che rispondere in breve (anche se lo scritto potrà apparire non breve) e schematicamente. Infatti, all’argomento della locomozione, allo studio delle posture del cavallo, argomento e studio nei quali rientra il cavallo rotondo, e al lavoro necessario sono dedicati interi libri.
Il cavallo trasmette al cavaliere sensazioni fisiche con il suo movimento e la sua postura che è la forma che prendono le varie parti del corpo. Il cavaliere con la sua sensibilità , attraverso l’aderenza del suo corpo, si dice dell’assetto, senza bisogno di guardare, a occhi chiusi, percepisce non solo il movimento delle andature, ma la postura, in particolare sente con il busto, le natiche, le cosce la forma del dorso, con le mani la forma del collo, della testa, la rispondenza della bocca. Con l’assetto sente, in particolare, la concavità o la convessità del tratto dorso-lombare (che chiamiamo impropriamente le reni), il fatto che qui ci interessa. Il cavallo trasmette continuamente sensazioni all'assetto del cavaliere con i movimenti che produce con il rachide sul quale il cavaliere è posato. Quanto più è rilassato il sistema nervoso del cavaliere, tanto più sono rilassati i suoi muscoli e più è sciolto l’assetto. In tal modo è in grado di sentire nel modo migliore il cavallo.
Nella locomozione è importante sentire quale piede il cavallo sta per appoggiare per terra o sapere che il passo ha quattro tempi, il trotto due, il galoppo tre o quattro. Ma è più importante conoscere i movimenti che compie il rachide sul piano orizzontale e verticale, movimenti legati in modo sincronico ai movimenti degli arti. Il movimento infatti inizia nel dorso del cavallo e lo sentiamo con il nostro assetto.
Quella che noi chiamiamo la rotondità del cavallo dipende dall’avanzamento più accentuato sotto il corpo degli arti posteriori. Quando i posteriori avanzano decisamente sotto il corpo, il tratto dorso-lombare si arrotonda, diventa convesso e noi sentiamo più accentuata una spinta verso l’alto una volta della natica sinistra, una volta di quella destra. Più è accentuata la spinta verso l’alto, più è accentuata e lunga la levata, lo spazio che separa l’alzata del piede dalla sua posata sul suolo, più i posteriori avanzano sotto il corpo. In equitazione si dice che i posteriori si impegnano o sono impegnati.
Colgo l’occasione per aprire una breve una parentesi.
L’avanzamento pronunciato del posteriori sotto il corpo i Francesi lo chiamano engagement, che deriva dal verbo engager, che vuol dire introdurre, far entrare, per esempio la chiave nella serratura. In questo caso vuol dire introdurre, far entrare, far avanzare i posteriori sotto il corpo. In equitazione, in italiano, si dice impegnare. I posteriori si impegnano, sono impegnati. Gli esperti italiani di dressage (che in francese vuol dire addestramento) traducono engagement con ingaggio, ingaggiare, che in italiano non vuol dire introdurre, far entrare, far avanzare, ma “assunzione mediante contratto†oppure “ingaggiare battagliaâ€. Chiusa parentesi.
Prima di ottenere il cavallo rotondo, bisogna fare in modo che i muscoli superiori si possano allungare naturalmente (quindi con facilità ) e quelli posteriori si possano accorciare altrettanto naturalmente. In natura, nel cavallo brado, scosso, libero, tutto ciò avviene naturalmente. Nel cavallo montato la natura, se non è ostacolata, è certamente condizionata dal peso e dall’ingombro del cavaliere e dalle sue azioni che interferiscono sia con la postura sia con il movimento. Per esempio, l’esempio più frequente ed evidente, le azioni delle redini (delle mani) possono contrastare le naturali oscillazioni dell’incollatura, indissolubilmente legate al corretto, naturale movimento di due andature e del salto.
Il cavallo montato ha bisogno di fare ginnastica per riacquistare la stessa naturalezza che ha quando non trasporta il peso del cavaliere. La ginnastica per dare o ridare la naturale capacità di funzionamento ai muscoli superiori e inferiori del corpo del cavallo è il movimento con la testa bassa e il collo allungato, movimento che tira, allunga i muscoli superiori e dà modo a quelli inferiori di accorciarsi. Si allungano, si accorciano e si sviluppano in qualità e in forza.
Un’altra breve parentesi per coloro che pensano, dicono e scrivono che il lavoro con la testa bassa porta peso in avanti e mette il cavallo sulle spalle. L’equilibrio del cavallo è di tre tipi; orizzontale (peso parimenti distribuito sulle anche e sulle spalle), sulle spalle o sulle anche. L’equilibrio dipende da un unico fatto: l’avanzamento più o meno pronunciato dei posteriori sotto il corpo, da cui dipende la distribuzione del peso totale del cavallo più o meno sui o verso i posteriori o verso gli anteriori. Si osservi un cavallo che gira alla corda al passo. Tutti possono farlo. Non c’è bisogno di essere un grande addestratore o un uomo di cavalli. Si scelga e si osservi, per comodità , un solo piede posteriore. Quando il cavallo cammina con il collo più o meno vicino all’orizzontale l’orma di quel piede si avvicina all’orma del piede anteriore dello stesso bipede. Man mano che il cavallo distende il collo e abbassa la testa l’orma di quel piede avanza sempre di più, copre quella anteriore e, quando il cavallo quasi sfiora con la punta del naso il terreno, l’orma posteriore sopravanza, e di molto, quella anteriore. Cosa vuol dire? Vuol dire che il cavallo, per contrastare il peso che si è spostato verso le spalle a seguito dell’allungamento del collo e dell’abbassamento più o meno completo della testa, ha avanzato di molto, ha impegnato i posteriori, ristabilendo l’equilibrio.
Spero che questa spiegazione abbia chiarito la parte per così dire meccanica della questione cavallo rotondo.
Per riassumere e chiarire: rotondo vuol dire il cavallo capace di arrotondare, rendere convesso il tratto dorso-lombare e in minor misura l’arco dorsale, il ponte sospeso che porta il nostro peso, a seguito dell’avanzamento degli arti posteriori. Premessa del cavallo, in piano, riunito.
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Inviato: Mer Ott 13, 2010 17:51 Oggetto:
Grazie, caro Simone, per il contributo, ma ho dubbi sulla logicità di questo ragionamento. Parlo del tuo testo, non di quello del colonnello, che ha altro argomento e non tratta specificatamente la questione "riunione-salto". Te li espongo serenamente, magari arriviamo a qualcosa di utile per tutti.
Parlo proprio di fisica.
I saltatori (in alto) da te citati, rallentano e cadenzano la falcata. Non spingono in velocità , fanno proprio il contrario di ciò che dici.
"Raccolgono" la spinta verso l'alto. Certo, mantengono un pò di velocità , perchè devono pur avere spinta in avanti per superare l'asticella, ma il grosso della spinta è convogliata verso l'alto. Diciamo 80 in alto e 20 in avanti.
I saltatori "in lungo" invece, accelerano e allungano al massimo la falcata, perchè hanno bisogno della massima spinta in avanti, e di ben poca spinta verso l'alto. Diciamo 80 in avanti e 20 in alto.
Venendo più terra terra, molti di noi hanno saltato con cavalli che "aggredivano" l'ostacolo, accelerando oltremodo l'andatura, scaraventandosi contro, con conseguenze funeste sul risultato. Cosa abbiamo fatto, con questi cavalli? Addestramento e calma, circoli prima e dopo, abbassamento dell'ostacolo, ripresa di fiducia, onde poter avvicinare l'ostacolo con una cadenza più ritmata ed in equilibrio. Un galoppo allungato è un galoppo con poco equilibrio: il cavallo manda avanti il baricentro e lo insegue con il corpo.
Quindi, per la mia misera esperienza, ho saltato meglio con cavalli che si avvicinavano all'ostacolo con un canter rilevato, meglio se con impulso profondo.
Non parliamo poi delle combinazioni, nelle quali se entri in velocità , fai letteralmente "legna da ardere". Il concetto è che se sei riunito ed in equilibrio, e ti manca "strada", puoi allungare. Ma non puoi fare l'inverso, per ragioni di inerzia della massa.
Stiamo parlando di SO, non di cross, ove il "game" è diverso, anche se non so quanto, ho saltato cose troppo basse per parlare di questo. Colonnello?
Infine, proprio la distensione che l'ostacolo richiede per il suo superamento, sembrerebbe richiedere una preventiva compressione delle "molle" naturali dell'animale. Come può distendersi (in gergo ho sentito dire spesso "esplodere") un qualcosa che è già aperto?
Lungi da me ogni forma di polemica, non mi interessa prendermi ragione se non ce l'ho. Ma, appunto, ce l'ho?
Registrato: 04/05/08 19:57 Messaggi: 117 Località: Roma
Inviato: Mer Ott 13, 2010 19:46 Oggetto:
Caro jaques,
grazie per la tua risposta che mi permette di spiegare meglio cosa intendevo.
Lungi da me affermare che tanto più il cavallo va veloce e meglio è. Come ci insegna il Colonnello, il cavallo stesso accorcia i gli ultimi tempi di galoppo per aggiustarsi rispetto all'ostacolo che deve saltare. Dagli insegnamenti del Colonnello, e dalle sue lezioni che ho avuto la fortuna di seguire, ho potuto apprendere come il galoppo per saltare debba essere deciso, energico, in avanti (anche se ho ancora difficoltà a mettere in pratica). Ma anche calmo, sereno, cadenzato.
Ora però, non credo che si possa definire un cavallo con un galoppo cadenzato, sereno, in avanti un cavallo riunito. La mia risposta mirava semplicemente a dire che la riunione, così come è definita accademicamente, non ha nulla a che vedere con il salto ostacoli, perchè è un impedimento alla velocità (guardate i cavalieri della Spanish Riding School ad esempio, il cavaliere riesce a camminare con il petto sulla groppa del cavallo mentre il cavallo galoppa).
La risposta alla domanda inizialmente posta, quindi, è no, la riunione propriamente detta non aiuta a saltar meglio.
Credo comunque che se il Colonnello volesse intervenire su questa discussione potrà sicuramente portar luce.
Registrato: 06/11/09 16:28 Messaggi: 1520 Località: Firenze
Inviato: Gio Ott 14, 2010 16:50 Oggetto:
Certo, ci farebbe piacere un intervento.
Se ho ben capito, tu ti riferisci ad una "riunione" estrema, di alta scuola, ed in tal caso concordo, giacchè la spinta in avanti è quasi assente. Se ne avrebbero pesanti conseguenze anche sui tempi, ammesso che non ci siano abbattimenti, in un'epoca in cui il tempo ha sempre maggior rilevanza.
La "riunione" di cui parlo io è relativa, in pratica è un galoppo "non" allungato, la cui principale caratteristica, le rare volte che riesco ad ottenerla, è l'equilibrio del cavallo. Unisco a ciò la famosa sensazione di "cavallo in salita", la ritmicità della cadenza che non affretta. E' uno "studio" che il cavallo fa dell'ostacolo, in avvicinamento, lo vedi dalla posizione delle orecchie, studio e carica che purtroppo spesso si "rompe" con un'accelerazione sull'ultima falcata, che i più sostengono debba essere repressa, ma che a me sembra molto "voluta" dal cavallo, utile al gesto.
Ho la sensazione, a volte, che ciò che deve essere fatto sia condiviso, ma che diversi siano i modi di spiegarlo. A volte sembra che si spieghi più per "distruggere" l'opinione antagonista, che per "costruire" la propria, con il risultato che una cosa venga spiegata più come antinomica ad un comportamento errato, che in sè e per sè.
In questo periodo è acceso il dibattito tra coloro che "guidano" il cavallo sugli ostacoli, contando, trattenendo e spingendo, e coloro che invece vogliono addestrare un cavallo a fare da sè, limitando gli interventi ai punti cruciali (combinazioni, che il cavallo non può prevedere).
Dette così, le due "scuole" sembrano antitetiche, ma se cambio qualche parola, non lo sono più tanto.......ad esempio, la prima:
Citazione:
coloro che "guidano" il cavallo sugli ostacoli, contando, trattenendo e spingendo,
Citazione:
coloro che addestrano il cavallo a restare in mano al proprio cavaliere, cui affida le proprie forze. Con aiuti leggeri indirizza e dosa l'energia dell'animale in modo da condurlo nelle condizioni ottimali per saltare
Suona diverso e non più così antitetico con la seconda.
Ciò che guasta tutto, sempre a mio parere, sono gli eccessi.
Pretendere che questo lavoro lo faccia un cavaliere di poca esperienza conduce fatalmente ad errori. Far contare i "galoppi" (così il Colonnello si arrabbia......) ad un cavaliere che non ha in mano il cavallo, serve solo a fare legna. In questo caso, certo, meglio lasciar fare il cavallo, se ha un minimo di istinto. Se la sbrigherà di certo meglio. Io, ad esempio, vedo la battuta due falcate prima.......quando ormai non serve più a niente vederla. Se intervengo, faccio un guaio. Ma chi la vede a venti metri, ha tutto il tempo di dosarsi.
Salve a tutti.
Ho l'impressione che nel presente topic siano emersi argomenti di grandissimo interesse a partire dal PRIMO intervento in poi.
Non sentendomela di dare un contributo per inesperienza e ignoranza, mi permetto di riportare su il topic, nella speranza che il gentile Colonnello Angioni ci dia delle risposte ulteriori.
Grazie
Riunito, rilevato e leggero. Pronto ad avanzare, pronto a tornare indietro.
Sensibile alla gamba per spostarsi lateralmente, ma e' gia' un filo meno importante.
Il cavaliere deve avere:
Occhio per le distanze, orecchio per le cadenze e senso per la propria posizione nello spazio.
La riunione e' indispensabile nel lavoro come concetto. Se no su cosa lavori? Il percorso in se e' dato dalla conduzione, per condurre e' indispensabile che il povero equino sia disposto ad avanzare e tornare indietro rimanendo nella riunione e nel lavoro. Per darvi un'idea, due barriere a terra a 9 metri, tre falcate di galoppo normale, bisogna arrivare a metterne 2 e poi 4, fino a 5 e se volete giocare provate a metterne 1 Ci sta, assicuro. Il tutto tenendo il meno possibile e quando avanzate fatelo nella direzione e con l'assetto. Il piu' fermi che potete. Se riuscite a metterne 1 e poi 5, sull'inforcatura e senza muovervi, vuol dire che il cavallo e' riunito e leggero. A quel punto comincerete a sentire il motore. La sensazione e' come quella di essere l'ultimo in passeggiata mentre gli altri cominciano a galoppare. Ma senza il panico il tutto nella riunione e nel lavoro. Quando l'avete fatto 4 o 5 volte ed e' regolare lasciate le redini e seguite la bocca. Se avete lavorato bene naturalmente andra' con il naso a toccare il fondo del maneggio, senza aumentare ne' diminuire. Ci va' un po' di sensibilita', se parte al galoppo resistete con la mano, appena un attimo e poi lasciate. L'assetto sempre perfetto sull'inforcatura. Fate due giri di maneggio poi un'alt senza toccare le redini e andando coll'inforcatura a fondo in assetto perfetto. Prendete un filo di appoggio, il galoppo, sempre sull'inforcatura. Aumentando con delicatezza arriverete ad un punto nel quale naturalmente non aumenta piu', a meno che non lo cerchiate in avanti. Per i piu' sensibili e' come se sentiste un "clac", potrebbe farvelo capire con una bella sgroppata, ma avra' l'incollatura perfettamente rilevata, il posteriore sotto la massa pronto all'uso, e la cadenza sara' la "sua".
Il risultato e' il cavallo riunito, rilevato e leggero. Pronto ad essere "condotto" Al cavaliere sta la direzione, la distanza, l'equilibrio, l'impulso.
C'è qualcosa che non mi torna: in 9 metri come fanno a starci 5 tempi di galoppo? Considerando che il cavallo si riceve vicino alla prima barriera e batte vicino alla seconda, possiamo dire che rimangono 8 metri? Quindi 8 metri diviso 5 fa 1,60 m e come falcata di galoppo mi sembra un po' troppo corta..
In 9 metri già 3 tempi richiedono un cavallo riunito, diversamente 3 non ci stanno.
Almeno così mi sembra.....
Saluti
È esattamente come metterne 1 un esercizio esasperato che ha come oggetto la massima rispondenza. Comunque ce ne sta 1 e ce ne stanno anche 5 garantito al limone. Quando arrivi a farlo solo pensandolo, senza muovere un pelo, vuol dire che hai buon controllo. Ah, senza toccare la sella con le natiche.
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Avviso di Forumer.it:
Nei giorni scorsi è stata effettuata la migrazione su nuovi server, più veloci e performanti.
Ogni problema di rallentamento dovrebbe essere ora definitivamente risolto.