Nonostante non fossero ridotti troppo male, circa un mese e mezzo dopo la sferratura, l’anteriore sinistro fece un brutto ascesso, piuttosto esteso, sul glomo laterale.
Questo secondo veterinario disse che non era certo il caso di abbattere la cavalla, consigliò il nominativo di un maniscalco/veterinario della zona a suo dire molto capace, si espresse piuttosto negativamente sulla pratica della nevrectomia, prescrisse un integratore per stimolare la crescita dell’unghia ma non fece altro.
Interpellato telefonicamente questo professionista, Piero prima si era sentito rispondere che sarebbe stato richiamato, e quando si decise a richiamare lui, dopo una settimana, il veterinario/maniscalco non si ricordava nemmeno più di cosa si trattasse. Al che Piero decise di restare col pareggiatore.
Nel frattempo (quasi due mesi), nonostante le attenzioni dei gestori (bendaggi, iniezioni quotidiane di antibiotici, pulizia quotidiana della ferita ecc.) la situazione era via via degenerata fino ad esporre il corion, la gamba si era gonfiata enormemente e Piero era sempre più convinto della necessità di abbattere la cavalla.
La corona si era gonfiata a tal punto che in corrispondenza del vecchio ascesso arrivò a prolassare oltre la muraglia e minacciava di staccarsi lungo tutto il perimetro.
Avendo seguito tutta la storia attraverso le foto mandatemi da Giulia, figlia dei proprietari del maneggio, e non trovandosi ormai nessuno disposto a mettere le mani su quel piede, decisi di parlare del caso con il mio veterinario, Giovanni, a cui va tutta la mia gratitudine per l’assistenza che ci ha dato in questa vicenda. Con lui concordammo sul fatto che occorresse ripulire il piede dai tessuti cornei necrotici e separati dalle strutture sottostanti, scaricare il più possibile il tallone e stimolare la cicatrizzazione della ferita utilizzando la “pasta di Lassarâ€
Piero intanto si era già rassegnato a dover abbattere Ronda, che oramai non si muoveva più di un passo, spostava continuamente il peso da un anteriore all’altro e stava visibilmente deperendo, e solo grazie all’insistenza di Giulia decise di dare a Ronda ancora una possibilità : il mio tentativo, l’ultimo.
Parlai con Piero e gli chiesi di tenere duro ancora 2 settimane: se alla fine di quelle 2 settimane non ci fossero stati miglioramenti significativi, avrebbe fatto abbattere Ronda. Io stesso quel giorno, pur avendo fatto il meglio che potessi, non avrei scommesso un centesimo sulle possibilità di Ronda.
Giovanni aveva consigliato di lasciare la fasciatura 4 giorni prima di rinnovarla per altri 4, ma a causa del pur scarso movimento della cavalla, dovette essere cambiata ogni 2 giorni. Inoltre il neoprene di cui disponevamo non era abbastanza denso, e dopo un giorno, due al massimo, si riduceva ad una frittellina inconsistente, richiedendo comunque di sostituire il bendaggio.
Ciononostante, dopo una settimana, il piede era notevolmente migliorato: tutti i tessuti esposti si erano coperti di tessuto corneo, per quanto sottile e gommoso, e la gamba, tra carpo e nodello, era decisamente meno gonfia, anche grazie alla somministrazione di un fibrinolitico. Anche l’umore di Ronda stava migliorando.
Alla luce di questi progressi, Piero decise di accantonare l’ipotesi dell’eutanasia.
Dopo un mese, durante il quale il piede venne tenuto fasciato e protetto con la soletta, per esattezza il 9 agosto, tornai da Ronda insieme a Giovanni per tolettare nuovamente lo zoccolo e per cercare di capire come mai il piede fosse rimasto gonfio mentre la gamba era tornata praticamente normale.
Trovammo una cavalla decisamente più vispa della volta precedente, e il piede presentava una crescita generosa di materiale corneo, con un primo accenno della formazione della nuova muraglia nella zona del tallone. Capimmo subito il motivo del gonfiore persistente del piede: a causa della rapida crescita dell’unghia, ciò che era rimasto della barra dopo il mio primo intervento, ora premeva sul fondo della lacuna laterale, ostacolando la circolazione ed infiammando i tessuti.
Una volta rimosso ciò che era di troppo, il piede aveva ripreso un aspetto decisamente più civile, e Giovanni stabilì che non sarebbero più stati necessari i bendaggi protettivi e che l’unghia aveva bisogno di asciugare e di incallirsi.
Nel corso dei successivi 10 giorni il piede continuò a migliorare e in queste foto del 18 agosto si può vedere come ormai il piede avesse ripreso una discreta consistenza e si stesse gradualmente normalizzando. Il gonfiore si era già leggermente ridotto, glomo e fettone avevano recuperato un aspetto civile e soprattutto Ronda era di nuovo in grado di muoversi con una certa disinvoltura, arrivando addirittura ad accennare qualche tempo di trotto e di galoppo, in paddock.
Le foto fatte il 26 settembre in occasione del terzo pareggio mostrano un piede ormai ritornato accettabile, seppure ancora lontano dalla normalità . Si può apprezzare un cambio di pendenza della muraglia abbastanza accentuato e una base d’appoggio decisamente più arretrata rispetto alle prime foto, nonostante ci sia ancora ampio margine di miglioramento.
Si ricominciano ad intravvedere la barra e l’angolo d’inflessione, e a breve anche il tallone esterno arriverà a toccare il terreno e a sostenere la sua parte del peso. Si vedono ben evidenti alcuni versamenti di sangue inglobati nella suola, la cui origine credo sia da ascrivere allo stato infiammatorio generalizzato in cui il piede si è trovato per mesi.
Purtroppo in occasione di questo pareggio ho trovato Ronda con i tendini flessori dell’anteriore destro infiammati. Considerando che quella gamba per due mesi aveva dovuto portare il peso dell’avantreno praticamente da sola, che la cavalla è navicolitica e che a causa della distanza non posso pareggiarla ogni 25 giorni come vorrei, e che quindi le punte tendono a scappare un po’ avanti, credo ci possa stare. Ho cercato di aiutarla il più possibile accorciando e arretrando le punte di entrambi gli anteriori il più possibile, ma per il momento mostra ancora una zoppia abbastanza visibile sul destro. Al momento del pareggio era già in cura da un paio di giorni con antiinfiammatori per via orale, e nel complesso si muoveva abbastanza decentemente, ma sicuramente la situazione è ancora in evoluzione. Aggiornerò il topic man mano per seguire gli sviluppi.
Ronda probabilmente non tornerà ad essere utilizzabile. Forse tra un annetto, con Giovanni proveremo a tornare a valutare lo stato di tendini ed articolazioni per vedere se l’estensione del danno potrà permettere qualche blanda passeggiata. Tuttavia credo che potrà godersi qualche anno tranquillo di una vecchiaia precoce, forse mettere al mondo qualche bel puledro, e soprattutto ricevere l’affetto che merita.
Registrato: 28/11/05 09:19 Messaggi: 4105 Località: Milano prov.
Inviato: Mar Ott 12, 2010 08:57 Oggetto:
..........davvero complimenti per gli interventi su quei piedi che non eran di certo facili.....
Ed ecco perchè un pareggiatore come te servirebbe eccome..........
Il mio è stato un tentativo disperato, è andata bene e ne sono contento, ma non era scontato, e vorrei soprattutto che tutti noi che abbiamo a che fare con i cavalli ne imparassimo qualcosa. Spero che l'odissea di Ronda possa servire affinchè ad altri cavalli vengano evitati certi trattamenti, e a far capire a tutti, proprietari e professionisti, che i problemi vanno affrontati, non nascosti sotto il tappeto.
Inoltre credo che questo sia un esempio interessante di quelle che sono le capacità di guarigione e di recupero che si possono ottenere senza usare i ferri.
Uno degli aspetti che più mi ha stupito è stata la rapidità con cui sono cicatrizzate le ferite dello zoccolo una volta ripulito dall'unghia necrotizzata: nel giro di 10 giorni il vivo del piede era completamente ricoperto di "pelle", e dopo un mese la cavalla era in grado di muoversi su prato senza alcuna protezione.
Inoltre sono colpito dal fatto che non si vedano setole nel punto in cui la corona era prolassata oltre la muraglia. Mi sarei aspettato una crescita molto più disorganizzata, nei primi tempi, e invece fin quasi da subito la muraglia è ripartita a crescere con un aspetto quasi normale..
Registrato: 04/12/05 14:10 Messaggi: 9572 Località: torino
Inviato: Mar Ott 12, 2010 16:14 Oggetto:
non è il primo intervento che vedo simile..
in realtà è lo stesso approccio utilizzato per i danni in corona nei cavalli ferrati..
ad oggi ne ho visti una decina di casi simili e bene o male non c'è mai stato nessun problema con la ricrescita. l'unica volta c'è stato qualche piccolo problema di deformazione tra congiunzione di dove è stata lasciata la muraglia e dove è crescita quella nuova. si sono spinte a vicenda e si è creata una cresta scomparsa in breve, appena la pressione è stata più uniforme su tutta la muraglia..
se il piede vien lasciato bene o male crescere è difficile che si danneggi da solo..
e non ho mai sentito di problemi di infezioni o infiammazioni anche per piedi lasciati aperti a respirare nella lettiera..
Personalmente non avevo mai visto casi del genere dal vivo, e soprattutto non avevo mai visto la gamba di un cavallo nelle condizioni in cui era l'anteriore sinistro il giorno che arrivai là (nemmeno sui libri..).
Avrei preferito che se ne occupasse un professionista, ma come ho scritto, non si trovava più nessuno disposto a lavorarci..
In questo caso, finchè non sono intervenuto, di problemi di infiammazione ce n'erano eccome, infezione per fortuna sembra di no, ma solo grazie ad una copertura antibiotica importante che è durata quasi due mesi, con chissà quali effetti sul resto dell'organismo..
Citazione:
se il piede vien lasciato bene o male crescere è difficile che si danneggi da solo..
Quello che vorrei che passasse è proprio il contrario: in questo caso, l'aver lasciato il piede "a sè stesso" è quasi costato la vita alla cavalla, suppongo a causa della mancanza di sensibilità ..
Registrato: 04/12/05 14:10 Messaggi: 9572 Località: torino
Inviato: Mar Ott 12, 2010 16:57 Oggetto:
io sto parlando di questo caso specifico dell'asportare una porzione di muraglia fino alla lamine o quasi.
non possiamo prendere come esempio lei per dire che se lasci un cavallo libero il piede può crescere male.
nessuno ha mai studiato bene quali sono gli effetti della nevrectomia, chissà quali influenze ha sugli equilibri del piede e sulla crescita.
magari niente, magari un sacco appena c'è qualcosa che sposta un briciolo la bilancia..
chissà quali influenze ha sui meridiani e sul sistema linfatico di cui non si sa praticamente niente.. e non si considerano neanche..
come ho già detto a giulia l'intervento è pressochè uguale a quello che ho visto fare più volte da un maniscalco.
il problema è che spesso i pareggiatori di oggi non conosco la mascalcia a fondo quindi non hanno mai visto interventi simili (che centrano ben poco col mettere il ferro o meno) e si fanno prendere dal non saper fare.
tra l'altro a dir la verità un'alternativa prima di abbattere ronda c'era, la persona che se ne sarebbe presa carico..
il proprietario ha messo il "veto" nel cercare soluzioni particolari, probabilmente contattata sonja lei le mani le avrebbe messe (e con una base di scuola strasser non si sarebbe fatta "fregare" dalla mancanza di punti di riferimento naturali). però c'era da sbattersi nel cercare realmente dei professionisti..
voi su quali punti fissi vi siete basati per il pareggio?
In questo caso, finchè non sono intervenuto, di problemi di infiammazione ce n'erano eccome, infezione per fortuna sembra di no, ma solo grazie ad una copertura antibiotica importante che è durata quasi due mesi, con chissà quali effetti sul resto dell'organismo..
No Ipparco.. la copertura antibiotica è stata fatta solo quando si è creduto veramente necessario proprio per evitare altri problemi. E abbiamo monitorato la situazione (il gonfiore poteva fuorviare) tenendo sotto controllo la temperatura corporea e facendo un paio di volte le analisi del sangue che non hanno mai mostrato la presenza di un'infezione in atto..
Attenzione, cerchiamo di capirci, io non sto generalizzando le mie osservazioni al di fuori del caso specifico:
Citazione:
non possiamo prendere come esempio lei per dire che se lasci un cavallo libero il piede può crescere male.
Mai pensato ciò, e per fortuna la grande maggioranza dei cavalli può essere sferrata in tutta tranquillità , e date le giuste condizioni di vita potenzialmente può non avere nemmeno bisogno di essere pareggiato.
Quello che voglio dire, e ne sono fermamente convinto dopo questa esperienza, è che se sferriamo un cavallo nevrectomizzato, dobbiamo mettere in conto tutta una serie di rischi aggiuntivi.
Questo credo che sia un fatto quasi ovvio, ma almeno per me è stato necessario vedere Ronda che si macinava il tallone, per assimilare pienamente questa verità e per capirne le implicazioni, e quindi ho pensato che fosse una cosa da segnalare e di cui discutere.
Come dici giustamente, "nessuno ha mai studiato bene quali sono gli effetti della nevrectomia, chissà quali influenze ha sugli equilibri del piede e sulla crescita.
magari niente, magari un sacco appena c'è qualcosa che sposta un briciolo la bilancia..
chissà quali influenze ha sui meridiani e sul sistema linfatico di cui non si sa praticamente niente.. e non si considerano neanche.. ".
A maggior ragione quindi credo che tutte le volte che un pareggiatore abbia a che fare con un cavallo denervato, gli si debba accendere un campanello d'allarme, e che tutti gli interessati debbano raddoppiare le attenzioni rispetto a quanto farebbero su un cavallo normale.
Citazione:
tra l'altro a dir la verità un'alternativa prima di abbattere ronda c'era, la persona che se ne sarebbe presa carico..
A meno che tu non sappia qualcosa che non so, l'unica persona che si sia offerta di prenderla è stato il pareggiatore che la seguiva prima di me. Sinceramente non posso biasimare Piero per non avergliela voluta affidare.
Poi, che la vicenda potesse essere gestita meglio può anche darsi, e sono il primo a dire che attorno a Ronda sono stati commessi molti errori, da ben prima che venisse sferrata, ma bisogna anche capire che per qualcuno che per anni s'è fidato ciecamente dei veterinari e dell'approccio tradizionale, cambiare di punto in bianco mentalità non è facile.. E anche decidere a chi affidarsi è difficile, se non si hanno già delle idee in merito..
C'era poi anche l'aspetto economico, con cui purtroppo qualcuno deve fare i conti quando fa certe scelte. E da quel che mi è stato detto di soldi ne erano già stati spesi molti, per Ronda..
Quanto ai punti di riferimento, durante il primo intervento sostanzialmente ci siamo affidati alle lacune laterali, e, beh, al vivo del piede..
Nei pareggi successivi abbiamo cercato di fare un compromesso tra angolo palmare/allineamento delle falangi e rispetto della suola, sempre avendo le lacune laterali come riferimento centrale.
Nella zona del tallone distrutto la preoccupazione principale, dal secondo pareggio in poi, è stata quella di istradare correttamente la nuova ricrescita. Chiaramente su quel piede gli appombi intesi in senso stretto non sono l'aspetto cruciale per il momento, entro certi limiti.
GeG: se non ricordo male però 3 o 4 cicli di antibiotico se li è fatti. E per fortuna, che se fosse partita un'infezione addio cavalla.. In 2 mesi non mi sembra roba da poco..
Registrato: 04/12/05 14:10 Messaggi: 9572 Località: torino
Inviato: Mar Ott 12, 2010 20:58 Oggetto:
la domanda è (grazie al cielo) quanti cavalli nevrectomizzati ci sono?
io tolta ronda non ne conosco più nessuno vivo e quelli che ho visto non sono finiti a paddock sferrati (ma neanche ferrati) una volta messi a riposo..
sinceramente capisco che possa essere difficile comprendere il significato di non aver sensibilità di nessun tipo..
ci sono passata un po' di anni fa, però a perdere la sensibilità era tutto il treno posteriore di un cavallo (che è ancora vivo e vegeto, s'è ripreso e continua a socrrazzare la padrona in passeggiata). posso garantire che l'effetto è anche peggio...
posso condividere o meno come è stata affrontata la questione del pareggio prima, però mi sembra corretto segnalare che non è stata abbandonata da chi la seguiva senza preoccuparsene. il tuo discorso sembrava dire o me o la morte e mi pareva corretto sottolineare che non era proprio così..
quindi nessun calcolo di angoli della muraglia, inclinazioni, ecc? giusto per capire..
il mio discorso sulle infezioni/infiammazioni era riferito al post pareggio della muraglia. solitamente in 2 giorni il corion si era già "chiuso" e protetto da sè..
la domanda è (grazie al cielo) quanti cavalli nevrectomizzati ci sono?
Purtroppo temo molti più di quanti immaginiamo.
Solo nel breve periodo da quando conosco Ronda, il genio che ha fatto quello scherzetto a lei ha pensato bene di ripeterlo su un altro cavallo della stessa zona, e GeG se l'era sentita ipotizzare su un forum anche per Teresina, quando aveva avuto quel problema del frammento osseo che non si capiva che fosse..
Se poi fosse veramente una pratica in via di dismissione, tanto meglio, ma la sensazione che ho è che in certi ambienti è vero tutt'altro.
Citazione:
quindi nessun calcolo di angoli della muraglia, inclinazioni, ecc? giusto per capire..
Abbiamo cercato di rispettare, ad occhio e croce, un angolo palmare intorno ai 5°, ma mancando un tallone è tutto dire, il piede appoggia sul fettone e sul tallone buono e sta un po' storto, per cui parlare di angoli è abbastanza aleatorio.
Avrei apprezzato poter avere le ultime lastre fatte poco dopo l'ascesso, ma anche lì c'è stato tutto un guazzabuglio strano..
Ok la discussione, chiedo solo cortesemente a tutti di evitare commenti personali / giudizi nei confronti delle persone coinvolte nella vicenda ma non presenti nel forum.
Perfavore..
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