Registrato: 11/04/08 13:39 Messaggi: 1956 Località: Milano
Inviato: Mar Apr 13, 2010 20:55 Oggetto: imboccatura conforme a noi o al cavallo?
Gentile Colonnello, è da un pò di tempo che faccio questa riflessione.
Esistono un'infinita varietà di imboccature, utili o meno, severe, o meno, docili, o meno, pronte a tappare i buchi che un cattivo addestramento ha creato.
Ora. Io ho sempre creduto che allo scopo di montare ne bastassero veramente poche. Filetto. O morso e filetto. punto. Nella monta inglese.
Poi c'è il vaquero, o il minorchino per le monte iberiche.
o quello americano.
Ho anche sempre creduto che con un semplice filetto uno possa fare un'infinità di cose, rimanendo nell'ambito della buona equitazione.
Non ho però mai avuto astio verso imboccature forti, perchè credo che in una buona mano possano essere utilizzate senza fare danni.
Ma è davvero così sbagliato utilizzare un'imboccatura conforme al cavallo e non portare il cavallo ad accettare un'imboccatura conforme a noi? Ogni tanto credo sia un pò come indossare dei pantaloni di un modello piuttosto che di un altro. Molti di noi si trovano bene con la vita alta, o bassa, con la gamba dritta o a zampa d'elefante e così via.
Non può essere così anche per l'imboccatura? (Parto dal presupposto che chi monta ha una mano più che buona). Non è possibile che un cavallo dia il meglio di sè con un'imboccatura "che si sceglie lui"?
Arrivo alla parte personale.
Ho un puledro di 4 anni, avviato al dressage ed all'alta scuola, al quale, grazie al cielo, gli si può mettere in bocca davvero di tutto che rimane sempre leggero e collaborativo.
In genere monto in filetto, o in briglia, ma è passato anche dal pelham.
Lo si può montare anche senza niente, con una corda al collo. Vuol dire che il suo addestramento è più che buono, fino a questo punto per lo meno.
Il problema è che lui tende ad abbassare tantissimo l'incollatura e la testa, arrivando a incappucciarsi e a pesare parecchio. anche senza che ci sia contatto. Lo fa ogni tanto. Ma lo fa.
Una volta alla settimana viene lavorato col fascione portoghese (quello di Nuno Oliveira, per intenderci) che lo ha aiutato tantissimo a tirar su l'incollatura e a portar sotto il posteriore. L'altro giorno ho provato a mettere il filetto Baucher e morso, su consiglio si Moyersoen, e apriti cielo! Cavallo leggero, riunito quando richiesto, bellissimo da montare.
Ieri ho rimesso il filetto normale, ed era un continuo correggere.
Quindi mi chiedo. è così sbagliato considerare imboccature diverse dalle "solite"?
Secondo lei, che lavoro andrebbe fatto per evitare il suo pesare sulla mano?
Registrato: 14/01/10 17:43 Messaggi: 289 Località: Svizzera Italiana
Inviato: Gio Apr 22, 2010 15:22 Oggetto:
scusate se mi intrometto
Vorrei portare la mia esperienza:una cavalla che monto è una mezzo sangue: papà purosangue e mamma svedese.
Ha un fisico cosi: schiena lunga, collo dritto, testona. Ha un piccolo problema: con il semplice filetto non si scioglie, non masctica, non si decontrare, le flessioni (ne ho fatte a migliaia ) non la aiutano. La mia maestra mi ha detto che lei è cosi... da notare che certe volte mi sembra che con la bocca è leggera ma è come se se la sua testona pesasse verso il basso (da notare che gli altri cavalli della scuderia sono dei burri in bocca e leggerissimi). La sensazione di leggerezza la si ha quando si incappuccia ( lei non è stata mai montata in rollkur o altro). Non fa difese in bocca (ad esempio ci si puo' appendere alla è molto pigra.
Primo punto: il suo fisico non la aiuta e con il filetto diventa leggera solo quando è montata molto lunga (es distensione).
Pero' c'è un particolare: se montata con una leva (es morso o pelham) diventa leggerissima e il contatto fantastico.
Per cui anche io sono dell'idea che certe imboccature (se usate da mani coscenti) possono aiutare nel lavoro. Meno sono convinta invece di redini di ritorno ecc...
mi è stato insegnato, fin da ragazzo, da illustri maestri che l'imboccatura più dolce (ovviamente la dolcezza dipende, prima di tutto, dalla mano del cavaliere), come fattura, è il filetto snodato, con cannoni (dove appoggiano alla commessura delle labbra e alle barre) del diametro di circa cm 2, più sottili allo snodo che appoggia sulla lingua. Si inizia il puledro con il filetto. In qualsiasi paese io sia andato ho sempre visto usare per l'addestramento e l'impiego del cavallo giovane il filetto, paesi latini, di lingua inglese o germanici. Anche con i cavalli avviati all'equitazione accademica (rettangolo). Tutti i maestri esteri che ho frequentato hanno usato il filetto, il più semplice. L'unica differenza: con o senza stanghette o traversini.
In una scuola organizzata per l'equitazione accademica, come sono la Spanische Reitschule e il Cadre Noir, quando il cavallo ha formato una bella incollatura, quando la testa è sostenuta (non dalle mani del cavaliere), quando è obbediente agli aiuti in qualsiasi movimento di bassa ed alta scuola, allora, nelle presentazioni, il cavallo viene montato in briglia. A Vienna non esistono altre imboccature se non il filetto e la briglia. Idem a Saumur.
Naturalmente il commercio (una volta non esisteva la pubblicità di imboccature sulle riviste di equitazione, non esistevano neppure le riviste. Nel mezzo secolo e più di vita de Il Cavallo Italiano, la rivista prima della Società pel Cavallo Italiano, poi della FISE, non c'è una sola pubblicità relativa a oggetti di selleria. E non esisteva Internet) ha complicato (certamente non facilitato o migliorato) la situazione. Il pensiero dominante è che è l'imboccatura che risolve la situazione.
Siamo tornati indietro di cinquecento anni. Nel libro di Federico Grisone, Gli ordini di cavalcare (Napoli 1550), alla fine del testo ci sono 50 tavole (una per ogni pagina, quindi 50 pagine, che si chiamano carte) di imboccature che vanno dal "cannone" alla "scaccia" al "mellone poco più tondo" al "mellone con dui falli" al "mezzo cannone svenato a collo d'oca con la Pizzetta" al "chiappone colle olive che generalmente corregge e agiusta più del Chiappone coi Meloni lisci" al "mezzo pe di gatto con i peri". Eccetera. Tutte imboccature con barbozzale, nessuna esclusa. Cinquanta nomi diversi. La fantasia degli antichi era superiore alla nostra. Partivano dal principio che ogni cavallo vuole la sua imboccatura. I "brigliari" (il loro nome) del tempo erano artisti.
Grisone non è l'unico a dedicare tanta parte del suo libro alle imboccature. Per tutti gli autori antichi l'imboccatura era importante e faceva la differenza nel modo di andare del cavallo.
Poi c'è il commercio: quando una sella o un'imboccatura portano il nome di un cavaliere conosciuto, si vendono di più.
Il lavoro di addestramento più immediato che si può fare per tentare di correggere il cavallo che abbassa la testa e inoltre si incappuccia sono le transizioni ripetute ... all'infinito dal trotto al passo all'alt alzando le mani e avanzandole verso le orecchie ogni volta che il cavallo vuole abbassare la testa e si incappuccia.
Sperando che abbia successo. Il che non è certo. Occorre una certa manicatura. Intervengono contemporaneamente gli aiuti, mani e gambe.
Registrato: 11/04/08 13:39 Messaggi: 1956 Località: Milano
Inviato: Gio Apr 22, 2010 22:40 Oggetto:
La ringrazio per la risposta, gentile Colonnello.
Quindi insisito nel montare con il filetto semplice alzando ed avanzando le mani ogni volta che il cavallo va dietro alla mano?
Avrei un'altra precisazione da fare, ricollegandomi alla mia domanda precedente.
Ho montato qualche cavallo che per sfuggire all'azione della mano si incappucciava, e la sensazione sulla mano è di "leggerezza" (finta) perchè appunto il cavallo evita il contatto.
Il mio cavallo non fa così, è come se ogni tanto gli cedesse la testa e gli cadesse e non avendo sufficiente redine da portare il naso in avanti, lo porta indietro ma il contatto c'è eccome. Anzi, pesa anche fin troppo.
E, ripeto, non lo fa spesso. Succede ogni tanto ed in genere poco prima della fine del lavoro.
Può essere stanchezza? Non è che lavori poi tanto, diciamo che monto 40 minuti se proprio va per le lunghe ogni due giorni circa, a volte più spesso, ma mai di durata maggiore.
Non faccia il lavoro che le ho indicato prima. Non serve.
A giorni alterni metta il cavallo alla corda, lo faccia trottare almeno un'ora alle due mani, i primi giorni mettendolo al passo per qualche minuto ogni quarto d'ora di trotto. Poi, poco per volta, diminuisca gli intervalli di passo come durata. Ma il cavallo deve trottare con l'incollatura distesa completamente e la testa sotto l'orizzontale. Allora inccomincerà a impegnare i posteriori, ad avanzarli sotto il corpo. E farà la muscolatura per sostenere il collo e la testa.
Quelle che ho esposto sopra sommariamente sono le leggi dell'allenamento. Compri del dottor Luxardo Medicina sportiva (Edizioni equestri) o Conosciamo il cavallo (Edagricole), più facile da trovare, e legga, anzi studi. Troverà molte indicazioni utili.
Se non fosse convinto della verità di quello che le ho scritto o il tutto non fosse chiaro, mi scriva e spiegherò di più e meglio.
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