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"Navicolite": l'opinione di T. Teskey, veterinario
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Autore Messaggio
alex
Cavallo


Registrato: 11/09/06 16:06
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MessaggioInviato: Mar Nov 14, 2006 14:15    Oggetto: "Navicolite": l'opinione di T. Teskey, veterinario Rispondi citando

Riporto qui la traduzione integrale dell'articolo di Tomas Teskey, veterinario USA, sulla sindrome navicolare.
La traduzione, con il testo a fronte e con altri interessanti, durissimi articoli di Teskey, è su www.alexbrollo.com/teskey .
Ovviamente sono entusiasta dell'apertura di questa nuova sezione... che diventerà la mia preferita!Very Happy

La parola all'amico Teskey.
Citazione:
Riportare la brillantezza nella vita di Crystal

Sono stato recentemente contattato per un consulto dal proprietario di un maneggio per dressage, interessato ad acquistare una femmina Svedese di otto anni, a cui era stata diagnosticata una sindrome navicolare. Era interessato ad usarla come fattrice perchè si stava avvicinando alla "mezza età" e il suo problema di zoppia era "inguaribile". Sapevo che il suo fantastico pedigree e i premi ottenuti nelle competizioni rendevano molto interessanti i suoi puledri. La proprietaria precedente la vendeva perchè non poteva permettersi l'intervento chirurgico necessario alla cavalla per superare la zoppia ed essere utilizzabile. La sua veterinaria aveva programmato una neurectomia digitale ad entrambi gli anteriori ed era in contatto con questo possibile nuovo proprietario per procedere con il necessario intervento. Il proprietario del maneggio aveva deciso di acquistare quella cavalla zoppa di otto anni a un prezzo molto ridotto, e mi aveva contattato dal momento in cui la cavalla aveva messo piede nella sua proprietà. Erano passati sei mesi e mezzo. Nel frattempo, era rimasto in contatto con la veterinaria precedente e lo aveva tenuto informato dei nostri progressi nel trattamento del problema che questa cavalla aveva agli anteriori.

Una delle domande iniziali che mi aveva inviato prima di incontrare me o la cavalla, "Crystal", era la seguente.

Scriveva nella sua mail: "Dr. Teskey, spero che mi possa aiutare. Ho appena acquistato una cavalla con navicolite. Potrebbe darmi qualche informazione prima di ingravidarla? Ho esaminato le sue radiografie con la precedente veterinaria che suggerisce di eseguire la sezione dei nervi e che non ha capito perchè la precedente proprietaria non l'ha fatto prima. Quali sono i pro e i contro di questa procedura? Grazie per il suo tempo".

La mia risposta sei mesi dopo è stata la seguente, e con il suo permesso condivido queste informazioni con ognuno di voi, a cui interessa esplorare con me cosa succedeva tradizionalmente a questi cavalli e perchè è veramente ora di riconsiderare le nostre opinioni sulla natura e sul trattamento di questi problemi molto comuni dei piedi.

"La procedura a cui lei fa riferimento si chiama "neurectomia". È attuata generalmente su cavalli con dolore cronico ai piedi, particolarmente a quelli con problemi "navicolitici". Il cavallo è in genere posto in anestesia generale e i nervi digitali che decorrono da ambedue i lati della gamba affetta e di quella più sana sono isolati e recisi, con i monconi "tappati" con la guaina nervosa conservata. Il motivo per cui sono operate entrambe le gambe è che la maggior parte dei cavalli finisce con il manifestare una grave zoppia nella gamba opposta a quella più affetta, se non viene trattata anch'essa. Questo permette di rendersi conto che anche se un cavallo mostra zoppia a un solo anteriore, nel cavallo con "navicolite" o "sindrome navicolare" entrambi gli anteriori sono malati. Il risultato dell'intervento è che il cavallo perde la sensibilità dal punto della sezione in giù e non sente più dolore nel piede ammalato. In genere la zoppia causata dal dolore in quest'area scompare e il cavallo può continuare ad essere usato. Quindi il cavallo è restituito alla "soundness".

Questo intervento costa dovunque dai 250 ai 1500 dollari, a seconda di dove viene eseguito e di chi lo esegue. È efficace per un periodo da un anno a due - talora non così a lungo, talora per più tempo, ma alla fine tutti i cavalli rigenerano alcune fibre nervose e riacquistano la sensibilità nell'area inizialmente desensibilizzata. La zoppia recidiva e la procedura a quel punto può essere ripetuta per tenere il cavallo diritto.

Come capite, questa procedura ha un solo obiettivo per il cavaliere e per il cavallo: la zoppia con abbassamento della testa.

Ci sono effetti collaterali delle neurectomia molto concreti e potenzialmente devastanti per il cavallo, di cui dovreste essere consapevoli. In una piccola percentuale dei casi i monconi dei nervi possono irritarsi al punto di sviluppare tumori estremamente dolorosi chiamati neuromi da amputazione, spingendo alcuni chirurghi ad eseguire ulteriori interventi per rimuoverli. Altre volte le arterie e le vene digitali che decorrono parallelamente ai nervi si sclerotizzano e il ristagno circolatorio conseguente porta ad uno stato di laminite cronica della peggior specie. Infezioni locali, sclerosi delle strutture tendinee e legamentose e brutte tumefazioni sono altre complicazioni che possono svilupparsi. Quindi, una procedura finalizzata a dare un sollievo temporaneo a un tipo di zoppia largamente incompreso può portare a ulteriore dolore, a perdita d'uso e a morte precoce dei cavalli affetti. Eseguire questi interventi chirurgici è molto dannoso per l'anatomia , la fisiologia, e la distribuzione dell'energia della parte inferiore degli arti del cavallo, e porta a un danno irreparabile delle connessioni nervose che il cavallo usa per sentire il proprio ambiente.

I problemi "navicolari", spesso chiamati "dolore ai talloni" o "caudal heel syndrome" comincia mostrando sintomi in cavalli di due - re anni, quando ai loro zoccoli viene permesso di crescere eccessivamente assumendo una conformazione deforme e/o quando vengono ferrati a questa giovane età. I giovani triangolari che si stanno ancora sviluppando e le strutture interne sensibili dello zoccolo sono circondate, strette e compresse dalla capsula dello zoccolo sempre più deformata, che le priva di movimento necessario e di circolazione sanguigna, tuttavia costringendole a lavorare e a sopravvivere in uno stato di stasi circolatoria. I cavalli più anziani sono anche vittima di quella che è chiamata malattia navicolare e da innumerevoli altri problemi, quando i loro zoccoli cedono alle deformità della struttura e al ristagno funzionale. Queste zoppie avvengono dopo periodi più lunghi di quello che tradizionalmente è chiamata "la migliore cura possibile dello zoccolo". Quando questa "migliore cura possibile" consiste di pareggi e/p di ferrature troppo rare, non è un evento misterioso, ma una certezza altamente prevedibile e fisiologica che questi cavalli soffriranno di deformità dello zoccolo e talora di zoppie debilitanti. L'espressione "uccidere lentamente" assume nuovi significati quando si riverisce agli effetti dl ferro sui nostri compagni equini. Nelle scuole veterinarie viene insegnato ancora oggi che questi problemi navicolari hanno una forte componente ereditaria, ma se questo fosse il caso, dovremmo aspettarci di vedere la malattia in un numero molto superiore di posteriori, e dovremmo vedere la malattia molto più presente in larghi campioni di cavalli di specifiche razze. Invece, noi vediamo la malattia in gruppi ben precisi di cavalli. I problemi navicolari sono assenti nei cavalli pareggiati per ottenere la forma ideale dello zoccolo a partire dal primo giorno di vita, e a cui è permessa libertà di movimento insieme ad almeno un altro cavallo formando "un branco".

Il gruppo di cavalli affetti dalla sindrome o dalla malattia "navicolare" è dimostrabile la presenza di deformazioni visibile dell'aspetto esterno dei loro zoccoli. Queste deformazioni non sono riconosciute come tali dalla maggioranza dei membri delle comunità dei maniscalchi e dei veterinari, perchè costituiscono una tale epidemia nei nostri cavalli da diventare semplicemente "normali", vedendole ogni giorno. Come professionisti dei cavalli, abbiamo per gran parte perduta la consapevolezza dell'aspetto di uno zoccolo equino normale... anche i testi di mascalcia e di veterinaria mostrano schemi e fotografie di zoccoli ben lontani dalla forma ideale -- zoccoli che mostrano una configurazione oblunga e contratta hanno finito per essere visti come normali.

**Questi piedi non sono normali -- sono deformi, e sono attaccati a cavalli che sono confinati in spazi troppo angusti, a cui viene impedita la libertà di movimento su terreno sodo *dalla nascita*, eccessivamente nutriti e sovrappeso fin da una giovane età, e pareggiati inadeguatamente per tutta la vita. Sono rimpiccioliti nella loro dimensione globale, oblunghi piuttosto che rotondi, con fettoni rattrappiti, disidratati e inattivi. L'intero zoccolo è generalmente contratto, cosa che gli dà un aspetto tendenzialmente cilindrico piuttosto che la forma normale tendenzialmente conica. Le parti più morbide posteriori del piede sono specialmente contratte e schiacciate, con talloni che spingono verso l'interno, portando con loro le barre e spingendole verso l'alto insieme ai cuscinetti digitali induriti direttamente verso l'osso navicolare e le sue connessioni legamentose. I talloni agiscono come colpi d'ariete contro i tessuti molli sovrastanti piuttosto che sostenere le strutture che contribuiscono alla dissipazione degli urti e contribuiscono alla circolazione. **

Sembrerebbe logico dirigere i nostri sforzi verso il miglioramento di queste forme anormali dello zoccolo dei cavalli, invertendo le tendenze che hanno causato queste deformità e fornendo una situazione che promuove una buona forma dello zoccolo. Il taglio dei nervi digitali non produce, nella grande maggioranza dei cavalli, alcun effetto che abbia per loro un onesto valore terapeutico. È una procedura medica dannosa, ma è quella maggiormente usata nell'attuale filosofia "usa ed abusa" di tenere i cavalli in attività -- e farlo in un momento in cui esiste un'eccellente comprensione delle cause per le quali questi cavalli finiscono con il soffrire un dolore "navicolare" è completamente inutile e irresponsabile -- non c'è una valida ragione medica per eseguire queste neurectomie con la irresponsabile spensieratezza con cui sono eseguite. Queste procedure sono un eccellente esempio di come la semplice ignoranza di una appropriata forma e funzione dello zoccolo permetta ai proprietari e ai veterinari di eseguirle. Termini come "procedura di salvataggio" sono diventate molto comuni per descrivere procedure analoghe che prolungano la vita utile dell'animale unicamente per permettere benefici economici all'uomo. Occuparsi del problema reale costituito dalle deformità dei piedi, e delle tecniche per riabilitarli, con un pareggio e uno stile di vita adeguato, prevarrà come unica alternativa accettabile per questi animali e per i loro custodi umani, e si otterrà un vero salvataggio in termini di vita dell'animale.

L'esecuzione di neurectomie digitali su cavalli con dolore ai talloni o al piede facilita una degenerazione ulteriore dell'intera parte inferiore e degli zoccoli di questi animali, perchè viola e ostacola quello di cui l'intero animale ha bisogno per ottenere una forma e una funzione normale dello zoccolo. Piuttosto di tagliare i nervi di una parte del corpo del cavallo, ottenendo una sensazione completamente illusoria di "soundness", abbiamo l'alternativa di curare questi cavalli zoppi e i loro piedi deformi per ottenere una forma corretta dello zoccolo e per promuovere una adeguata e vitale funzione fisiologica. Una stimolazione naturale con esfoliazione, movimenti meccanici vitali dello zoccolo, una sensibilità vitalizzante e una eccellente protezione sono solo alcune delle importanti funzioni che gli zoccoli dei cavalli hanno bisogno di possedere, ed è precisamente quello che otteniamo con uno stile di vita e un pareggio adeguati. Questo porta noi e i nostri cavalli sulla via maestra verso una vera soundness, superando di gran lunga le tecniche convenzionali della veterinaria occidentale e promuovendo la salute fisica e psicologica dell'intero cavallo piuttosto di danneggiare una parte vitale della sua anatomia, cosa che porta solo a ulteriore danno, a perdita d'uso e a morte prematura.

Poichè è un fatto che sono i cavalli pareggiati e/o ferrati inadeguatamente a soffrire della "sindrome navicolare", sappiamo che che ottenere degli zoccoli forti e di forma naturale, e permettere un movimento adeguato su un terreno duro, è essenzialmente una forma di trattamento che sostiene la vita e la salva -- è questo tipo di trattamento che prescrivo ai cavalli di cui mi prendo cura, considerandolo l'unica forma di trattamento che rispetta la natura del cavallo. I farmaci vasoattivi e antiinfiammatori non hanno alcun effetto per quanto riguarda il miglioramento delle condizioni dei piedi deformati di questi cavalli malati. I ferri a uovo, le ferrature rovesce, solette speciali, ferri natural balance, solette a cuneo, resine, ferri con traversa e/o con supporto per i fettoni o qualsiasi altro aggeggio artificiale attaccato al fondo dei piedi di questi cavalli non possono essere considerati onesti presidi terapeutici per i cavalli con problemi navicolari o altre affezioni dello zoccolo. Si tratta di un'impossibilità fisiologica; possono solo accentuare le deformità e danneggiare i cavalli a cui sono inchiodati, forse posponendo la comparsa di ulteriori, inevitabili sintomi per alcuni anni, ma nel frattempo accentuando i danni. È ironico che quando questi apparecchi perdono la loro capacità di desensibilizzare il piede del cavallo a causa del danno progressivo che causano essi stessi, sia spesso eseguito l'intervento di neurectomia. Sottovalutiamo gravemente l'importanza della sensibilità, del tatto e delle sensazioni del cavallo. Si tratta di uno dei cinque sensi principali del corpo. Gli zoccoli del cavallo sono le sue mani, che incontrano l'ambiente a ogni passo che fanno. Accecare i loro piedi con marchingegni e successivamente privarli completamente della loro connessione sensoriale con il terreno li priva di una delle funzioni più importanti dei loro piedi. Inoltre, non c'è un singolo caso di un cavallo con una "sindrome navicolare" grave che sia stato guarito da qualche cosa applicato al suo piede. Guarito, e/o "sound", potrebbe essere definito come un cavallo capace di camminare, trottare e correre in libertà con i propri zoccoli nudi su terreno soffice con vivacità, impulso e assenza di zoppia. È la promozione della forma naturale dello zoccolo e quindi della sua funzione normale che permette al cavallo di guarire dai danni provocati precedentemente dal pareggio inadeguato, dalla ferrature e/o dallo stile di vita, e guariscono in modo veramente soddisfacente se rispettiamo la loro affascinante anatomia e la loro funzione meravigliosamente semplice. Il compito del movimento perla cura naturale dello zoccolo ha il compito di far conoscere questa possibilità ai proprietari di cavalli quando si trovano di fronte alla scelta fra pagare per una "procedura di salvataggio" o dare ai cavalli quello di cui hanno reale bisogno. Sono momenti di vita o di morte per i nostri cavalli e scegliere l'opzione costituita dalla cura naturale dello zoccolo e da uno stile di vita naturale salva ogni giorno la vita di cavalli.

È ironico che persone oneste, benintenzionate stiano spendendo il loro denaro faticosamente guadagnato per trattamenti che rendono i loro cavalli meno validi e meno usabili nel lungo periodo. Termini come "ferratura terapeutica" e "ferratura correttiva" saranno presto smascherati per gli ossimori che sono, e parti interessate come le compagnie di assicurazioni e le organizzazioni per l'affitto dei cavalli metteranno presto in discussione queste pratiche, e non resteranno indifferenti all'idea di sborsare milioni di dollari per pagare per queste procedure e altre "terapie" come le neurectomie che servono soltanto a peggiorare le condizioni dei cavalli di cui hanno la responsabilità. Comunque, questa è l'epoca in cui viviamo ... un periodo di transizione sia per noi che per i nostri cavalli. Le nostre responsabilità sono grandi, le conoscenze ci sono, e tutto questo vi si sta avvicinando.


Tomas Teskey D.V.M. tomasteskey at yahoo.com (sostituite la at con la chiocciola per la sua e-mail: sicurezza!)

P.S. "Crystal" sta camminando e trottando bene (con vivacità e impulso) nelle ultime re settimane del "trattamento" che le ho prescritto, e sta lavorando con una attenzione e una vitalità che pochi mesi fa era svanita dalla sua vita. Vive in un paddock di 15 x 30 metri all'estremità del maneggio con un altro castrone su cui si diverte a spadroneggiare, ha fieno e minerali a volontà, riceve ogni giorno una gran varietà di erbe e verdure e l'idea di ingravidarla è rimandata per ritornare alle competizioni di dressage ed al salto ostacoli in primavera. Il proprietario e il veterinario precedente finora non hanno mostrato interesse a visitarla nella sua nuova sistemazione, ma venti altri confinanti sono fortemente consapevoli dello stato in cui quella cavalla zoppa era quattro mesi fa e dov'è arrivata oggi... sono loro che hanno tenuto aggiornati il precedente proprietario, il veterinario e due maniscalchi sui progressi di Crystal. In questo momento sto passando alla sua nuova proprietaria il compito di pareggiare gli zoccoli, poiché si è dimostrata un'eccellente allieva sotto la mia supervisione e ha dimostrato volonterosità e adeguata abilità a curare i suoi zoccoli molto migliorati. Ci sono anche molti altri confinanti che proseguono i miei corsi di gestione degli zoccoli e che saranno in grado di prendersi cura degli zoccoli dei loro cavalli molto presto. Il proprietario e Crystal cominceranno le competizioni a livello regionale in marzo.


Grazie Tomas!
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MessaggioInviato: Dom Nov 19, 2006 10:56    Oggetto: Rispondi citando

cito dal testo:È ironico che persone oneste, benintenzionate stiano spendendo il loro denaro faticosamente guadagnato per trattamenti che rendono i loro cavalli meno validi e meno usabili nel lungo periodo. Termini come "ferratura terapeutica" e "ferratura correttiva" saranno presto smascherati per gli ossimori che sono, e parti interessate come le compagnie di assicurazioni e le organizzazioni per l'affitto dei cavalli metteranno presto in discussione queste pratiche, e non resteranno indifferenti all'idea di sborsare milioni di dollari per pagare per queste procedure e altre "terapie" come le neurectomie che servono soltanto a peggiorare le condizioni dei cavalli di cui hanno la responsabilità. Comunque, questa è l'epoca in cui viviamo ... un periodo di transizione sia per noi che per i nostri cavalli. Le nostre responsabilità sono grandi, le conoscenze ci sono, e tutto questo vi si sta avvicinando.

Dopo anni di tentativi per alleviare dolore al mio cavallo a causa di sindrome navicolare, l'ho nevrectomizzato su consiglio di un cosiddetto"luminare" che convinto sostenitore di questa "soluzione"mi ha illustrato tutte le statistiche e i risultati ottenuti in anni di operazioni. Ho speso più di mille euro, ho combattutto con dubbi e sensi di colpa, ho pianto e sperato,mi sono convinta che questa fosse l'unica soluzione e poi ho capito di aver solo aumentato il già ricco conto in banca di questo personaggio.
Ora da sei mesi il mio bel cavallo è scalzo, seguito da un bravissimo pareggiatore stà recuperando i suoi piedi e la sua voglia di camminare.Se avessi letto tempo fà questo articolo non avrei fatto quello che ho fatto.
Il mio consiglio è di documentarsi sempre prima di fare ogni cosa e di non aggrapparsi mai alle persone sperando in una soluzione miracolosa. A volte le soluzioni ci sono e sono anche economiche.
E' vero che non esiste una verità assoluta ma è anche vero che una verità può venire ben mascherata.
Grazie
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alex
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MessaggioInviato: Lun Nov 20, 2006 23:45    Oggetto: Rispondi citando

Grazie a te della testimonianza... non sono molti i cavalli denervati e avviati alla riabilitazione barefoot. In genere, la "recidiva del dolore" è considerata un segno prognostico molto serio, mentre invece dal punto di vista barefoot è la prova della rigenerazione delle fibre nervose tagliate.... un importante passo verso la guarigione.

Hai mica qualche foto degli zoccoli durante questa lunga storia clinica?
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cavalloscalzo
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MessaggioInviato: Mar Nov 21, 2006 15:00    Oggetto: Rispondi citando



Nella prima foto ci sono i due anteriori ferrati
Nella seconda i due anteriori pareggiati la prima volta il 5 luglio 2006
E' molto evidente il cagnolismo nella prima foto e come appare già più dritto nella seconda.
Posterò altre foto dei piedi come sono ora.
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MessaggioInviato: Mar Nov 21, 2006 15:15    Oggetto: Rispondi citando




2 FOTO: anteriore sinistro ferrato
3 FOTO:anteriore destro(quello nevrectomizzato)ferrato
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cavalloscalzo
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MessaggioInviato: Mar Nov 21, 2006 15:21    Oggetto: Rispondi citando


anteriore sinistro a ottobre 2006

anteriore destro a ottobre 2006
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alex
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MessaggioInviato: Mer Nov 29, 2006 21:57    Oggetto: Rispondi citando

Estremamente interessanti! Grazie. Soprattutto l'immediata variazione del cagnolismo: vedi www.equethy.com pagina "Postures of pain". Quasi tradotto... Wink

Ti secca se le "esporto" nel mio forum, insieme ai cenni di storia che ne hai dato? Con il link a questo topic, ovviamente. Il fatto è che questo forum non permette di visualizzare immagini se non si è registrati.

Il tallone "arretrerà" ancora - senza fretta, ma può arretrare e accorciarsi un bel po'. Controllerei bene la verticalità delle "linee del pelo" (le striature verticali della muraglia) su entrambi gli anteriori; se sono belle verticali, i talloni vanno bene così fino a nuova indicazione... ma la loro leggera asimmetria mi suggerisce di consigliarti di controllare.
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nice
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MessaggioInviato: Mar Gen 23, 2007 16:55    Oggetto: Rispondi citando

Ciao a tutti.
Oggi il veterinario ha fatto le lastre alla mia cavalla perchè c'è un sospetto di navicolite su entrambi gli anteriori.
La risposta definitiva l'avrò questa sera quando svilupperà le lastre. E' da un po di tempo che l'idea di sferrarla e passare al barefoot mi passa per la testa ma sono molto indecisa.
La mia cavalla infatti è iper sensibile e ho paura di farla stare peggio.
I ferri però non mi convincono fino in fondo anche se il mio maniscalco è davvero molto bravo: infatti ho sempre avuto l'impressione che la cavalla cammini come "sulle uova" soprattutto se fatta girare stretta.
Ora il dubbio mi si pone ancora più forte visto che quasi sicuramente sarà necessaria una ferratura "correttiva" (mi hanno proposto i ferri rock and roll).
Io vorrei solo il meglio per lei visto che abbiamo un rapporto bellissimo ed è davvero una cavalla speciale. In più ha solo 9 anni.
Mi spaventa tantissimo il famoso periodo di transizione e ho paura che possa avere ancora più male.
Voi cosa mi consigliate?
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alex
Cavallo


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MessaggioInviato: Gio Gen 25, 2007 00:31    Oggetto: Rispondi citando

nice ha scritto:
Ciao a tutti.
Oggi il veterinario ha fatto le lastre alla mia cavalla perchè c'è un sospetto di navicolite su entrambi gli anteriori.[...]

Mi spaventa tantissimo il famoso periodo di transizione e ho paura che possa avere ancora più male.
Voi cosa mi consigliate?


La navicolite procede lentamente (ma, se si tengono i ferri, inesorabilmente). Non avere fretta. Informati a fondo, e intanto cerca nella tua zona un pareggiatore barefoot bravo, con cui parlare a lungo su tutto quello che c'è da fare (non si tratta solo di togliere i ferri!).

E poi... non temere affatto la transizione. Via i ferri, un buon pareggio, qualche adattamento allo stile di gestione.. un buon paio di scarpette... e la transizione sarà una lunga passeggiata... letteralmente, perchè DOVRAI fare molte lunghe passeggiate!!! Wink

Infine: con un po' di cautela, fa leggere al tuo veterinario l'articolo di Teskey. Non è detto che lo conosca. Si tratta di progressi veterinari molto, molto recenti, di cui nelle università si parla pochissimo. Tieni conto che Teskey è una persona estremamente gentile e entusiasta - sono certo che risponderebbe ben volentieri a qualche mail di richiesta di ulteriori informazioni da parte del tuo veterinario. Chissà...
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alex
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MessaggioInviato: Mer Set 26, 2007 06:44    Oggetto: Rispondi citando

Chiedo cortesemente che questo topic venga spostato nella nuova sezione "Barefoot".
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aleli
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MessaggioInviato: Mer Set 09, 2009 15:16    Oggetto: navicolite Rispondi citando

ciao ho un cavallo di 16 anni lo uso soprattutto x passeggiate e anche x maneggio. x ora lo tengo in un recinto e quando il terreno è duro lo trovo con delle sbucciature nei nodelli subito sopra gli zoccoli perchè inciampa. Inoltre cammina un pò sulle "punte" dei piedi e non gli piace camminare su terreni duri. Però non zoppica. Ho paura che abbia la sindrome navicolare. vorrei un consiglio prima di chiamare il veterinario perchè sono molto preoccupata. vi prego di rispondere grazie Smile
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aleli
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MessaggioInviato: Mer Set 09, 2009 15:17    Oggetto: navicolite Rispondi citando

ciao ho un cavallo di 16 anni lo uso soprattutto x passeggiate e anche x maneggio. x ora lo tengo in un recinto e quando il terreno è duro lo trovo con delle sbucciature nei nodelli subito sopra gli zoccoli perchè inciampa. Inoltre cammina un pò sulle "punte" dei piedi e non gli piace camminare su terreni duri. Però non zoppica. Ho paura che abbia la sindrome navicolare. vorrei un consiglio prima di chiamare il veterinario perchè sono molto preoccupata. vi prego di rispondere grazie :)
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rhox
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MessaggioInviato: Mer Set 09, 2009 15:34    Oggetto: Rispondi citando

che consiglio vuoi?

io una visita veterinaria gliela farei, intanto si possono escludere altri problemi...
appena hai una diagnosi si può parlare di altro Wink
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aleli
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Registrato: 09/09/09 14:48
Messaggi: 1695
Località: siena comune di gaiole s.giusto a rentennano

MessaggioInviato: Mer Set 09, 2009 15:38    Oggetto: Rispondi citando

Quando non ha i ferri cammina molto male. io pensavo di aver capito che il cavallo scalzo poteva migliorare. Ma è una malattia molto diffusa e grave?
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Naomi
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Messaggi: 1009
Località: tra Piemonte e Lombardia

MessaggioInviato: Mer Set 09, 2009 17:18    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Quando non ha i ferri cammina molto male.


E' normale, si deve abituare.... a volte passano anni prima che un cavallo abbia completato il periodo di transizione (lasso di tempo che passa da quando al cavallo vengono tolti i ferri al momento in cui cessa definitivamente la dolorabilità dei piedi quando si affrontano determinati terreni).

La mia cavalla è sferrata da quasi tre anni (anche lei con sospetto di navicolite su entrambi gli anteriori, poi confermata dalle lastre), i primi tempi sembrava stare peggio... ovvio che ci stavo malissimo pure io. Ma passato il periodo di transizione ha iniziato a migliorare giorno per giorno ed ora sono anni che non mi fa più zoppie (tranne proprio un giorno in cui drittissima non era... ma il giorno prima l'avevo strapazzata un po' e sospetto qualcosa di muscolare).
Figurati che quest'estate abbiamo affrontato un trekking in alta montagna che ha previsto anche 9 ore di strada su terreni disastrosi (scalini di roccia con sotto lo strapiombo) e non ha avuto la minima difficoltà, anzi!
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