Il Cavallo

Melys

Buonasera colonnello,
Ã¨ da un pÃ² che mi viene da fare il paragone delle scuole di equitazione classica ai tempi di La GuÃ¨riniÃ¨re e la doma minorchina.
Entrambi gli stili erano improntati per preparare i cavalli a uno scontro bellico, le figure dell'alta scuola servivano per difesa ed attacco. Anche nella doma minorchina, in quanto considerata monta da lavoro, le redini vengono tenute nella mano sinistra.
Pur praticandola, non condivido i metodi e "la fretta" dei minorchini nell'addestramento, ma avendo la possibilitÃ di tirare su il puledro da "sdomo", ho adottato dei percorsi piÃ¹ assimilabili all'equitazione classica.
Mi incuriosice il metodo di mettere i cavalli a una mano nel 700, questo perchÃ¨ ci sono differenti scuole di pensiero nella doma minorchina. Quella classica Ã¨ che il cavallo risponda solo ed esclusivamente alla redine d'appoggio, visto che nella doma minorchina si gira in pirouette inversa e le cessioni vengono compiute con la testa del cavallo dritta. Io miro a guidare il mio cavallo a una mano in tutte le figure e gli esercizi, ma vorrei che la testa fosse nella posizione giusta durante l'esercizio, cosa impossibile se fatta con la redine d'appoggio, visto che c'Ã¨ contatto con la bocca e se sposto le redini a destra per girare a destra, inevitabilmente tiro leggermente la leva sinistra del morso.
Quella "moderna" vuole che ci sia un gioco di polso per richiamare prima la redine diretta per poi appoggiare quella opposta. Sembra facile ma Ã¨ piuttosto laborioso e faccio fatica a pensare che fosse un uso comune in situazioni di guerra.
Quindi mi chiedevo come si procedesse all'epoca, se La GuÃ¨riniÃ¨re effettuava gli esercizi a una mano o a due, e soprattutto il modo per insegnarglielo.
La ringrazio per l'attenzione e la pazienza.

Melys

ops scusate il topic doppio, chiedo gentilmente ai moderatori ci cancellare questo.
Mi dava errore e non lo trovavo nella sezione, per cui l'ho riscritto (secondo me meglio)