Inviato: Ven Ott 06, 2006 16:15 Oggetto: Spalla in dentro
"Mi rivolgo alla sua cortese attenzione poichè vorrei avere il suo parere circa le indicazioni del mio istruttore per una corretta esecuzione della spalla in dentro.
In sintesi mi dice (supponendo di essere a mano destra):
1) all' inizio del lato lungo del rettangolo gamba destra contro la cinghia del sottopancia;
2) portare tutte e due le mani verso il centro ( questo vuol dire che la mano sinistra supera il garrese) del rettangolo
3) i posteriori rimangono sulla pista originaria mentre gli anteriori vanno su una pista interna. Gli anteriori devono essere all' interno per più di 30/40 cm
4) la gamba destra preme contro la cinghia del sottopancia
5) le spalle del cavaliere seguono quelle del cavallo
6) lo sguardo del cavaliere è verso la direzione della prima pista
7) la gamba sinistra contiene lo spostamento della groppa
gli anteriori si scavalcano
Per cortesia, favorisca i suoi commenti a tali indicazioni ( in particolare il punto 2 e 3)
Dovrebbe anche cortesemente indicare come Lei esegue la spalla in dentro.
bella domanda questa... [no linguaggio sms] so da quanto tempo ci lavoro e [no linguaggio sms] ho ancora le idee chiare Da inesperta in meteria posso dirti di per certo che [no linguaggio sms] c'è da scomporre la posizione delle mani ma semplicemente appaiarle e avere un buon contatto stabile. Per quanto riguarda la posizione delle gambe, nel lavoro in piano mi hanno sempre insegnato a spostare il polpaccio all'indietro. Il cavallo si muove su tre piste:l'anteriore interno su una, l'anteriore esterno e il posteriore interno su di un'altra e sulla terza il posteriore esterno. Muove anteriore destro-posteriore sinistro, anteriore sinistro e postreriore destro insieme. (credo ). La gamba sinistra contiene arretrando e fa si che il cavallo [no linguaggio sms] sbandi con le anche ma è la destra che preme e da la direzione...
Ultima modifica di Aroen il Ven Nov 03, 2006 18:47, modificato 1 volta in totale
Eseguire la spalla in dentro con un cavallo già fatto, che la conosca bene, è un conto. Insegnare la spalla in dentro a un cavallo che non la conosce è un altro conto.
Immagino che lei monti un cavallo ben addestrato.
Mano destra. All'inizio del lato lungo, nell'angolo tra A e [no linguaggio sms], si metta su un circolo di circa 6 m e arrotondi il cavallo sul circolo in modo che la proiezione della colonna vertebrale sul terreno coincida con la curva della pista che percorre. Ripeta due o tre volte il circolo. Quando il cavallo è sul primo quarto del circolo, quindi con i posteriori sulla pista, arrotondato intorno alla sua gamba destra (che deve stare al centro del cavallo, quindi appena dopo il bordo posteriore della cinghia del sottopancia), è nella postura della spalla in dentro, angolato di circa 45 gradi rispetto alla pista.
Siccome l'esecuzione della spalla in dentro con una angolazione di 45 gradi è più difficile e impegnativa per il cavallo (sebbene sia l'eccellenza), con le due mani, come se le redini fossero rigide, sposta le spalle leggermente verso la pista, riducendo l'angolo a circa 30 gradi, l'angolazione prescritta dal regolamento della FEI.
Il suo busto sta esattamente al centro del cavallo, senza pendere a sinistra, Le sue spalle rimangono parallele alle spalle del cavallo. Pesa leggermente di più sulla staffa sinistra. Le mani rimangono basse.
(legga la descrizione degli effetti delle redini che ho postato proprio oggi)
Mi scuso per l'intrusione: vorrei leggere la descrizione degli effetti delle redini, ma non trovo il post. Potrebbe gentilmente dirmi in che sezione è stato inserito ?
Grazie.
Barbara
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Inviato: Mer Nov 08, 2006 14:09 Oggetto:
Ho risposto proprio a lei e in un modo che, mi pare, più completo non si possa. Solo che in questo forum è difficilissimo districarsi e non dipende da me. Non so dov'è finita la mia risposta. Cerchi, mi spiace non poterle dire di più. Mi faccia sapere se ha trovato.
Registrato: 27/11/05 21:47 Messaggi: 2721 Località: Torino
Inviato: Lun Nov 13, 2006 19:00 Oggetto:
Generale Jules de Benoist
Addestramento e condotta del cavallo da guerra
Libreria Militare Berger-Levrault
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Parigi 1899
LA CONDOTTA DEL CAVALLO
Modo in cui agiscono le redini
Premessa del traduttore.
Contraria: vuol dire che la redine agisce, per esempio, a sinistra e ha effetto a destra.
Di opposizione: vuol dire che la redine si oppone all’impulso e, allo stesso tempo, oppone le spalle alle anche. Per opposizione delle spalle alle anche si pensi, come esempio, a una barca. Se, dall’esterno della barca e da destra, si tira una cima attaccata alla prua, non solo la prua è tirata a destra, ma la poppa è respinta a sinistra tanto più quanto la trazione avviene in direzione della poppa. E’ la prua che fa opposizione alla poppa. La poppa va a destra per opposizione della prua.
L’autore usa il verbo «tirare» e il sostantivo «trazione» per rappresentare con una sola parola e chiaramente la direzione dell’azione della redine. Oggi, in un’equitazione che mira alla leggerezza e alla qualità delle azioni di qualsiasi tipo che il cavaliere produce sul cavallo, il verbo tirare è abolito. L’azione della redine è resa dalla resistenza che la mano oppone alla tensione dell’appoggio che il cavallo prende sul ferro.
Testo (pag. 83)
Per comprendere bene l’azione o le azioni combinate delle due redini bisogna innanzi tutto studiare le differenti azioni prodotte da ciascuna redine considerata isolatamente.
L’azione prodotta da ciascuna redine varia in ragione della direzione verso la quale è tirata dal cavaliere.
Un uomo a piedi, posto a lato di un cavallo e con una redine in una mano, per esempio la destra, può tirarla in tutte le direzioni immaginabili, avanti, indietro, a destra, a sinistra, in alto, in basso, ecc.; nulla lo ostacola.
Il cavaliere a cavallo non è altrettanto libero nei suoi movimenti: se si tratta della redine destra, per esempio, potrà tirarla: 1. verso destra, più o meno in avanti, più o meno in alto, più o meno in basso; 2. verso sinistra, più o meno in avanti, o più o meno indietro, più o meno in alto; ma non potrà tirarla in avanti, bisognerebbe che fosse a piedi per far questo, e nemmeno in basso verso sinistra, bisognerebbe eliminare l’incollatura.
Le direzioni della trazione della redine destra sono limitate tra:
1. Una direzione estrema in avanti e a destra;
2. Una direzione estrema indietro e a destra – queste due direzioni più o meno verso l’alto;
3. Una direzione estrema in avanti e a sinistra;
4. Una direzione estrema indietro e a sinistra.
Tra queste quattro direzioni ne esistono altre all’infinito che da loro derivano: le loro azioni sono simili, ma non hanno lo stesso valore. Costituiscono dunque come un’immensa tastiera di pianoforte su cui bisogna saper suonare con precisione per produrre a proposito l’azione necessaria alla condotta del cavallo.
Voler esporre nel dettaglio l’azione prodotta da ciascuna differente direzione sarebbe impossibile, non servirebbe a nulla; sarà sufficiente rendersi conto dell’azione prodotta dalla trazione operata secondo una delle quattro direzioni estreme:
3. La redine destra tirata a sinistra e in avanti alza la punta del naso del cavallo leggermente a destra facendo basculare la parte alta della testa a sinistra, in seguito l’incollatura si flette a sinistra e il suo peso si appoggia leggermente sulla spalla sinistra.
a) O la direzione della redine così tirata passa davanti alle spalle;
b) O passa dietro le spalle.
a) La direzione della redine tirata a sinistra e indietro passa davanti alle spalle.
La redine porta la punta del naso del cavallo a destra poi indietro, la testa segue la punta del naso, l’incollatura si curva a destra.
Il suo peso si appoggia completamente sulla spalla sinistra.
Ne risulta che:
Se il cavallo è in marcia, le spalle sono spinte indietro e a sinistra, mentre le anche sono rigettate indietro e a destra.
Riassumendo, il cavallo ha girato a sinistra sotto l’influenza della redine destra, che non soltanto produce la sua azione in un senso contrario a quello che sembra naturale, ma opponendo inoltre le spalle alle anche, cioè agendo contrariamente e per opposizione.
E’ dunque razionale dare alla redine destra che produce questo doppio effetto il nome di redine destra contraria d’opposizione.
b)La direzione della redine tirata a sinistra e indietro passa dietro le spalle.
La redine porta la punta del naso del cavallo a destra, poi indietro; la testa segue la punta del naso, l’incollatura si curva a destra, il suo peso si porta completamente sulla spalla sinistra, la colonna vertebrale si curva tutta intera a destra.
Ne risulta che:
Se il cavallo è in marcia, le spalle sono rigettate verso sinistra così come le anche.
Riassumendo, il cavallo si è portato verso sinistra, sotto l’influenza della redine destra che non soltanto ha prodotto la sua azione in un senso contrario a quello che sembra naturale, ma inoltre ha opposto la testa e le spalle alle anche.
E’ dunque razionale dare alla redine destra che produce questo doppio effetto il nome di redine destra contraria d’opposizione.
Così, la redine destra tirata a destra produce due effetti distinti a seconda che sia redine diretta d’apertura o redine diretta d’opposizione; tirata a sinistra ha prodotto tre effetti distinti a seconda che sia redine contraria o redine contraria di opposizione.
C’è dunque una somma di cinque effetti prodotti dalla stessa redine:
- La girata a destra con la redine destra diretta d’apertura;
- La girata a destra con la redine destra diretta d’opposizione;
- La girata a sinistra con la redine destra contraria;
- La girata a sinistra con la redine destra contraria d’opposizione;
- La marcia o l’appoggiare verso sinistra con la redine destra contraria d’opposizione.
E’ assolutamente indispensabile conoscere questi cinque effetti di redini per condurre un cavallo; bisogna dunque che i nomi che sono stati loro dati dall’istruttore non possano produrre alcuna confusione nella mente dell’allievo, da cui la necessità di non parlare di una redine diretta e di una redine opposta, ciò che dà a intendere che la redine diretta non può agire per opposizione e che la redine opposta agisce sempre per opposizione.
Ci è parso più semplice adottare le espressioni redine diretta e redine contraria, che tutte e due possono agire per opposizione o senza opposizione. Da cui:
- La redine diretta d’apertura;
- La redine diretta d’opposizione;
- La redine contraria;
- La redine contraria d’opposizione.
Molto spesso anche gli istruttori si servono di una espressione falsa; e, così come hanno parlato della redine diretta d’apertura, parlano della redine contraria d’appoggio, dando in questo modo a intendere che la redine contraria produce la sua azione non in ragione della direzione della sua trazione, ma a causa della pressione che esercita sull’incollatura. Indicare questo grossolano errore sarà sufficiente per condannare una volta per tutte l’espressione redine contraria d’appoggio.
I cinque effetti prodotti dalla redine destra sono ugualmente e in senso inverso prodotti dalla redine sinistra, in modo tale che, se con la redine destra il cavaliere può girare a destra, a sinistra, più o meno stretto, e appoggiare a sinistra, può con la redine sinistra girare a sinistra, a destra, più o meno stretto, e appoggiare a destra.
Nell’istruzione, la vera maniera di far ben comprendere queste azioni è abituare ciascun cavaliere a condurre così il suo cavallo al passo con una sola redine.
Quando il cavaliere sarà arrivato a dirigere convenientemente il suo cavallo con una sola redine e con questa sola redine a farlo girare convenientemente a destra, a sinistra, a farlo camminare di traverso verso destra o verso sinistra, avrà dato la miglior prova che conosce perfettamente tutte le azioni.
L’esempio più convincente che si possa dare è quello del cavallo che resiste all’azione della redine destra diretta d’opposizione. Lottando contro questa trazione, getta il peso dell’incollatura sulla spalla sinistra, mentre tutta la colonna vertebrale è incurvata a destra, e da quel momento sfugge verso sinistra, invece di girare a destra, come farebbe il cavallo che, cedendo all’azione di questa stessa redine, avrebbe tutto il peso dell’incollatura incurvata a destra appoggiato sulla spalla destra.
Studiamo dunque come il cavaliere, tenendo una redine in ciascuna mano e producendo successivamente con la redine destra o sinistra i cinque effetti indicati sopra, dovrà agire con la redine sinistra o destra per non contrastare la prima, ma al contrario per regolarizzare l’effetto prodotto da quella e anche, in certi casi, per aumentarlo:
Riassumendo, per non contrastare l’azione della redine destra, la redine sinistra deve dapprima cessare ogni azione; poi, per regolarizzare l’azione della redine destra, la redine sinistra deve riprendere la sua azione nel punto esatto in cui è necessario per limitare l’effetto prodotto dalla redine destra. Mentre la mano destra, che tiene la redine destra, si porta in avanti o indietro, aprendosi più o meno a destra, con le unghie rivolte in alto, la mano sinistra, che tiene la redine sinistra, deve portarsi più o meno in avanti e in basso in modo da permettere alla testa di cedere alle sollecitazioni della mano destra limitando la sua obbedienza al punto voluto.
E’ a questa espressa condizione che l’accordo della redine sinistra esisterà con la redine destra diretta d’apertura o d’opposizione.
La redine sinistra produce qui tre effetti distinti in rapporto alla redine destra:
1. permette l’obbedienza della testa e dell’incollatura alla sollecitazione della redine destra;
2. regola questa obbedienza limitandola;
3. aumenta l’effetto prodotto dalla redine destra.
Mentre la mano destra, che tiene la redine destra, si porta a sinistra e più o meno indietro, la mano sinistra, che tiene la redine sinistra, deve dapprima portarsi in avanti, poi tirare indietro a sinistra nella stessa direzione della mano destra.
Fare come fa un buon numero di cavalieri, cioè portare le due mani indietro a sinistra senza preoccuparsi di sapere da quale parte l’incollatura è girata e su quale spalla appoggia il suo peso, è non soltanto provare che non si dubita della combinazione delle azioni delle redini, del loro accordo, ma è soprattutto mettere il cavallo ugualmente tirato contemporaneamente dai due lati nell’assoluta impossibilità di rispondere ad azioni che sono contrarie, se non indietreggiando, impennandosi; in una parola è provocare nel cavallo più sottomesso tutte le difese che si possono immaginare.
Insomma, e per concludere, l’accordo delle redini esisterà quando:
1. Nelle girata a destra con i due primi effetti della redine destra diretta d’apertura o d’opposizione, il polso destro si porterà in avanti o indietro, aprendosi più o meno a destra, mentre il polso sinistro si porterà in avanti per cedere con la redine sinistra fino al punto voluto, e inversamente nella girata a sinistra;
2. Nella girata a sinistra (3° effetto) con la redine destra contraria, il polso destro si porta a sinistra, in avanti e in alto, mentre il polso sinistro si porterà in avanti e in basso per cedere con la redine sinistra fino al punto voluto;
3.Nella girata a sinistra o nella marcia in appoggio verso sinistra (4° e 5° effetto) con la redine destra contraria d’opposizione, il polso destro si porta a sinistra e più o meno indietro, mentre il polso sinistro si porterà dapprima in avanti per cedere con la redine sinistra fino al punto voluto, poi indietro, a sinistra; e inversamente nella girata a destra o nella marcia in appoggio a destra.
Nei tre primi effetti, il movimento del polso sinistro ha come scopo dapprima di permettere l’azione della redine destra, in seguito di regolarla.
Nei due ultimi effetti, ha come scopo di permettere l’azione della redine destra regolandola, e poi di aumentarla.
Maneggiate in questo modo, le redini saranno in accordo. L’una sarà agente, l’altra regolerà sempre e talvolta aumenterà l’effetto della prima.
Tenuta delle redini in una sola mano
Abbiamo dapprima studiato i cinque effetti prodotti da una redine che agisce isolatamente, mentre l’altra redine è abbandonata; e abbiamo constatato che, sebbene sia possibile dirigere un cavallo con una sola redine in tutte le direzioni (almeno al passo), tuttavia le azioni prodotte con una sola redine sono talmente indecise o così deboli, che è necessario regolarle o fortificarle con l’altra redine.
In secondo luogo, prendendo una redine in ciascuna mano, abbiamo compreso come gli effetti prodotti dalla redine che agisce siano regolati o aumentati dall’altra redine.
Vediamo dunque ora come le redini potranno agire quando sono tenute tutte e due in una sola mano, per esempio la mano sinistra.
La mano sinistra potrà portarsi a destra in avanti, a destra indietro, a sinistra in avanti, a sinistra indietro.
Quando la mano si porterà a destra, la sola redine sinistra resterà tesa, mentre la destra diventerà flottante; soltanto la redine sinistra potrà agire; nello stesso modo quando la mano si porterà a sinistra, la redine destra sarà la redine che agisce.
E’ soprattutto su questo punto che importa constatare che: quando le due redini sono tenute in una sola mano, che sia la sinistra o la destra, che le unghie siano rivolte in alto o in basso, inevitabilmente quando la mano si porterà a destra, la redine destra si allenterà , e ugualmente la redine sinistra, quando la mano si porterà a sinistra.
Da cui risulta che i due effetti prodotti dalla redine diretta d’apertura o d’opposizione non esistono più; non se ne parla neppure. Il cavaliere non ha più a sua disposizione che i tre effetti prodotti dalla redine contraria o dalla redine contraria d’opposizione.
- Portando la mano a destra in avanti, il cavallo sarà diretto a destra, redine sinistra contraria.
- Portando la mano a destra indietro, il cavallo girerà a destra o appoggerà verso destra, doppio effetto della redine sinistra contraria d’opposizione, a seconda che la mano dirigerà la sua trazione avanti o dietro le spalle.
La redine sinistra agisce nello stesso modo come se fosse sola nella mano sinistra; fa basculare la testa a destra o l’attira a sinistra, dà il piego all’incollatura e porta il suo peso sulla spalla destra, mentre la redine destra, prima flottante, permette alla punta del naso del cavallo, poi alla testa, poi all’incollatura d’obbedire alla sollecitazione della redine sinistra, fino al momento in cui a sua volta si tende e regola naturalmente, automaticamente, l’azione della redine sinistra, e anche la fortifica, quando la mano, dopo essersi portata a destra, tira la redine sinistra indietro.
Nello stesso modo, portando la mano a sinistra, il cavallo è diretto a sinistra, gira a sinistra o appoggia verso sinistra sotto l’influenza della redine destra contraria o contraria d’opposizione, il cui effetto è automaticamente regolato, poi fortificato dalla redine sinistra.
Insomma, quando il cavaliere tiene le due redini in una mano, può dirigere il cavallo solo con le redini contrarie; non ha più a sua disposizione gli effetti diretti.
E’ un errore credere che la tenuta delle redini in una sola mano sia riservata alle redini attaccate a un morso e filetto. Senza dubbio gli effetti prodotti dalle redini possono variare d’intensità , a seconda che siano attaccate a un filetto o a un morso e filetto; ma dipendono sempre dalla direzione data alla trazione delle redini. Che sia con un filetto, un pelham, una briglia, ecc., se le redini sono separate, il cavaliere potrà produrre con ciascuna redine i due effetti diretti e i tre effetti contrari; ma dal momento in cui saranno tenute in una sola mano, non potrà produrre che i tre effetti contrari.
Non c’è dunque una maniera di tenere le redini con un filetto, poi un’altra maniera con un morso e filetto; bensì, quale che sia l’imboccatura, due maniere di tenere le redini separate o riunite, che bisogna saper impiegare secondo il grado di istruzione del cavaliere e l’addestramento del cavallo.
Ora, se è possibile fare a meno dell’azione delle gambe per condurre un cavallo con le redini separate, è invece molto difficile, per non dire impossibile, condurlo con le redini tenute in una sola mano, senza ricorrere all’azione delle gambe: arriviamo dunque naturalmente al punto di studiarne il modo.
Azione prodotta da una gamba che agisce isolatamente
La gamba agisce sul fianco del cavallo con la sua pressione; la sua azione è tanto più forte quanto la sua pressione è più accentuata o quanto si produce più indietro. In conseguenza degli esercizi che sono stati sviluppati nell’opuscolo (Dressage du cheval), il cavallo ha preso l’abitudine, sotto l’influenza della pressione della gamba del cavaliere, di portare le anche dalla parte opposta alla gamba, di spostare le anche. Così, la pressione della gamba destra fa spostare le anche a sinistra; la pressione della gamba sinistra fa spostare le anche a destra.
Più la gamba si porta indietro, verso la coda, avvicinandosi alle anche, più le anche sono sensibili alla sua azione, più si spostano rapidamente.
Vediamo dunque che se la gamba sinistra deve permettere l’obbedienza delle anche alla pressione della gamba destra e reciprocamente, essa deve regolare e limitare quest’obbedienza, da cui la necessità per le gambe di sapersi accordare, di essere d’accordo.
Accordo delle redini e delle gambe
La pressione delle gambe ha inoltre come risultato di portare il cavallo in avanti, di produrre il movimento che le redini debbono dirigere; così pure le trazioni operate dalle redini hanno lo scopo di produrre sulle anche effetti che le gambe devono facilitare.
C’è dunque tra le redini e le gambe un rapporto costante: le une e le altre devono agire in maniera da non contrastarsi; i loro effetti devono combinarsi, regolarsi mutuamente, devono essere d’accordo.
(Questi due ultimi effetti della redine contraria d’opposizione davanti e dietro le spalle nella moderna didattica sono distinti. La redine la cui direzione passa dietro le spalle ha preso anche i nomi di redine intermedia e di redine di effetto generale. N.d.T.).
Questa annotazione è sufficiente per far comprendere all’allievo che la ripartizione uguale o disuguale della massa del cavallo sugli arti che la sostengono ha una diretta influenza sul senso del movimento impresso alla macchina tutta intera.
Quando il cavallo è montato, la massa trasportata sui suoi arti non è costituita soltanto dal peso del cavallo. Bisogna aggiungervi ancora il peso del cavaliere, peso considerevole se si pensa che, essendo la media da 75 a 85 chilogrammi, il busto, che può inclinarsi a destra o a sinistra, in avanti o indietro, pesa in media da 40 a 50 chilogrammi e può, per questo supplemento di peso, modificare, in rapporto agli arti, la ripartizione totale dei due pesi riuniti (massa del cavallo e peso del cavaliere).
Se, per esempio, il peso dell’incollatura attirata a destra da una redine si porta sulla spalla destra e se il cavaliere, chinandosi nello stesso tempo in avanti e a sinistra, si trova a pesare sulla spalla sinistra, è evidente che l’azione del corpo del cavaliere contrasterà l’effetto prodotto dalla redine, che per lo meno lo diminuirà , se non lo neutralizzerà completamente.
Reciprocamente, se, invece di chinarsi a sinistra e in avanti, il cavaliere si china in avanti e a destra, il peso del suo corpo aumenterà l’effetto prodotto dalla redine.
Potremmo dimostrare in modo altrettanto evidente che a ogni azione di redine corrisponde una ripartizione particolare della massa del cavallo in virtù della quale sono dati il movimento, l’andatura e la direzione, e che, con queste inclinazioni, il peso del corpo del cavaliere potrà sempre diminuire o aumentare gli effetti prodotti dalle redini.
Il peso del corpo del cavaliere è dunque molto realmente un aiuto potente nella condotta del cavallo; è necessario che il cavaliere sappia servirsene a proposito e d’accordo con le azioni delle redini e delle gambe.
Così, nella direzione a destra data dalla redine destra diretta d’apertura, il busto dovrà chinarsi leggermente in avanti e a destra.
Nella girata a destra, ottenuta dalla redine destra diretta d’opposizione, l’inclinazione del corpo in avanti e a destra dovrà essere più pronunciata.
Nella direzione a sinistra, data dalla redine destra contraria, il busto dovrà chinarsi leggermente in avanti e a sinistra.
Nella girata a sinistra, ottenuta con la redine destra contraria d’opposizione, l’inclinazione del corpo in avanti e a sinistra dovrà essere più pronunciata.
Infine, nell’appoggiata a sinistra, ottenuta con la redine destra contraria d’opposizione, il busto dovrà chinarsi a sinistra pesando sulla natica sinistra.
Le inclinazioni del busto si farebbero in senso inverso, se si trattasse degli effetti prodotti dalla redine sinistra. Abbiamo studiato in un modo generale le azioni delle redini, delle gambe e del peso del corpo, proponendoci soprattutto di far capire il meccanismo al giovane cavaliere.
Questa comprensione del modo d’azione degli aiuti è assolutamente indispensabile ai giovani cavalieri; non bisogna passare oltre prima che ciascuno se ne sia reso ben conto.
Così condotta, l’istruzione si farà rapidamente, senza incidenti per i cavalieri e per i cavalli; sarà interessante. Il cavaliere prenderà fiducia nel suo istruttore, e questi avrà sviluppato negli allievi le loro qualità intellettuali e le loro forze fisiche.
Ecco come il Manuale di equitazione, Edizioni Lavauzelle, Paris 1975 (sottotitolo: Istruzione del cavaliere, impiego e addestramento del cavallo) della Federazione francese di equitazione (nel 1975, si chiamava FFSE, Federazione Francese degli Sport Equestri) tratta l’argomento.
Effetti delle redini (pag. 50)
Bisogna innanzi tutto notare che una redine isolata può:
• sia trascinare direttamente la testa, l’incollatura e le spalle dalla parte in cui agisce; per esempio: girare a destra con la redine destra: è la redine diretta;
•sia dirigere il cavallo in un senso contrario a quello della sua azione; per esempio, girare a sinistra con la redine destra; è allora la redine contraria;
•sia opponendosi al movimento in avanti, e in questo caso la si chiama redine di opposizione.
1° effetto.
Portando il polso destro a destra, con le unghie rivolte in basso, il cavaliere attira la testa del cavallo verso destra. Deve evitare di indietreggiare il gomito o di allontanarlo dal fianco e soprattutto di esercitare una trazione dall’avanti all’indietro sulla redine.
Se accentua il movimento del polso destro in avanti verso destra, l’incollatura segue la testa, le spalle seguono l’incollatura e il cavallo gira a destra avanzando se è messo o mantenuto nel movimento in avanti.
La redine destra prende il nome di redine diretta d’apertura.
2° effetto.
Portando il polso destro in avanti e a sinistra, con le unghie rivolte verso l’alto, il cavaliere attira, dapprima, la punta del naso del cavallo a destra, ciò che flette l’estremità anteriore dell’incollatura [a destra] e porta così una parte del suo peso sulla spalla sinistra.
L’accentuazione del movimento del polso verso sinistra fa portare ancora più peso sulla spalla sinistra e provoca una rottura dell’equilibrio in questa direzione, Il cavallo gira a sinistra se è messo o mantenuto nel movimento in avanti.
Se il cavaliere dà alla redine destra una direzione parallela all’asse del cavallo, esercitando una resistenza della mano, con le dita strette su una redine aggiustata e mantenendo nello stesso tempo l’impulso, rallenta il movimento della spalla destra, ciò che obbliga le anche a deviare verso sinistra.
Si dà allora il nome alla redine destra il nome di redine diretta d’opposizione (paragone: se una ruota anteriore di un’automobile si blocca improvvisamente per una ragione imprevista -- pneumatico scoppiato, ostacolo, eccetera --, la parte posteriore della vettura sbanda dalla parte opposta alla ruota scoppiata).
La si chiama: redine contraria d’opposizione davanti al garrese.
5° effetto.
Orientando la redine contraria destra dall’avanti all’indietro, dietro al garrese, nella direzione dell’anca sinistra, il cavaliere agisce sull’insieme del corpo del cavallo e spinge allo stesso tempo il treno anteriore e il treno posteriore a sinistra.
Se il cavallo è in marcia, questa azione diagonale della redine destra, piegandolo a destra, lo spinge obliquamente in avanti verso sinistra, tanto più energicamente quanto più forte è l’impulso.
Agendo su tutta la massa del cavallo, questa azione di redine permette di mantenere il cavallo diritto o di raddrizzarlo, se è incurvato nell’altro senso, e lo mette sulle anche.
E’ chiamata: redine contraria d’opposizione dietro il garrese o 5° effetto.
Queste tre redini non possono dunque agire con completo effetto e avere un risultato giusto ed efficace che su un cavallo teso il cui impulso deve essere mantenuto energicamente e costantemente.
Registrato: 27/11/05 21:47 Messaggi: 2721 Località: Torino
Inviato: Lun Nov 13, 2006 19:12 Oggetto: Effetti delle redini
Cara Barbara,
sono finalmente riuscito a postare la fedele traduzione (parola per parola) del codificatore delle azioni e degli effetti delle redini, generale Jules de Benoist. E ho aggiunto la descrizione che ne fa il Manuale di equitazione della Federazione francese, fatto molto bene, descrizione che riassume chiaramente il lungo scritto del generale.
Buona lettura e buon lavoro. Legga attentamente tutto, se vuol capire bene.
Gentile Colonnello, ho già stampato tutto e mi appresto ad una piacevole serata di studio.
Non finirò mai di ringraziarla per il suo prezioso apporto in questo forum e per aver così professionalmente contribuito al mio miglioramento, sia nella pratica, sia nella cultura equestre.
Riesumo questo interessantissimo post per chiedere una spiegazione al Colonnello; Ho letto e studiato le differenti azioni delle redini e i risultati di tali azioni; mi chiedevo, quale azione di redine si rende necessaria nel caso dell'esecuzione di un'appoggiata, in cui la testa del cavallo deve guardare (se non erro) nella direzione del movimento?
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