Inviato: Mer Feb 04, 2009 18:00 Oggetto: Steeple utile per il completo?
Caro Colonnello, eccomi con una delle mie solite curiosità .
Ho notato che molti istruttori di completo (tra cui anche lei, mi pare) hanno corso in steeple, e mi chiedevo se esiste un motivo specifico che li spinge per partecipare a queste gare (forse gli istruttori "moderni" non fanno più queste cose...).
Grazie, Laura.
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Inviato: Ven Feb 06, 2009 01:17 Oggetto: Montare in ippodromo
Cara Laura,
una volta era normale che anche i cavalieri che si dedicavano al concorso di salto montassero in corsa: Piero d'Inzeo una volta ha montato in cross nel primo pomeriggio all'ippodromo delle Capannelle (a Roma). Poi, rapidissimo, si è cambiato e si è precipitato a Piazza di Siena dov'era in corso il concorso internazionale di salto. Ha montato e ha vinto. Raimondo d'Inzeo ha montato a lungo in corsa ostacoli. Federigo Caprilli montava in corsa, malgrado l'altezza, facendo sacrifici per rientrare nel peso. Graziano Mancinelli ha montato tanto in corsa e bene.
Il mio primo cross in ippodromo l'ho corso nella primavera del 1952, ippodromo di Mirafiori, Torino. Avevo 14 anni.
Un cavaliere che si rispetti che non ha mai montato in corsa non può conoscere il treno di galoppo che riesce a tenere un purosangue: è impressionante. Galoppare in piano quasi a 100 m/m è impressionante. Un cavaliere si rende conto di che potente macchina è il cavallo. Per questo motivo mi lasciano alquanto interdetto i cavalieri che in vita loro hanno galoppato al massimo a 350 m/m.
Approfitto dell'occasione che mi ha offerto (montare in corsa) per raccontare un fatto vero. Il capitano Jacques de Saint-Phalle, un cavaliere accademico francese che, come Caprilli, è morto giovane, a 41 anni (1867-1908), non a cavallo, ma per una polmonite, che ha lasciato due importanti opere sull'equitazione, Dressage et emploi du cheval de selle, 1899 (Addestramento e impiego del cavallo da sella, noti: addestramento e non dressage come tradurrebbero i "dressagisti") ed Equitation, 1907, nel 1903 ha percorso il cross nell'ippodromo di Verrie (l'ippodromo della Scuola di Cavalleria francese a Saumur) tenendo in mano un piatto e sul piatto un bicchiere pieno d'acqua.
E sapeva addestrare il cavallo a galoppare su tre gambe con un arto anteriore sempre sollevato, a galoppare indietro, e a fare i cambiamenti di piede nel ... galoppo all'indietro!
Ora non voglio intendere neppure lontanamente che la corsa renda un cavaliere così capace da insegnargli a ottenere queste acrobazie dal proprio cavallo.
Voglio dire che la corsa è un complemento che fa capire tante altre cose del cavallo e dell'equitazione.
Inviato: Ven Feb 06, 2009 15:35 Oggetto: Re: Montare in ippodromo
Caro Colonnello,
grazie per la risposta, allora diciamo che la corsa in pista faceva parte dell'iter formativo di tutti i giovani cavalieri, per affinare la loro sensibilià a cavallo, giusto?
Adesso le cose sono cambiate, sono davvero rari gli istruttori che propongono questo genere di attività complementari (anche se mi ricordo che il mio vecchio istruttore lo ha fatto fare ad un mio compagno di corso, maschio ovviamente) e forse incontrerebbero così tante difficoltà da parte dei genitori che neanche se lo sognano di chiederlo!
Ma i vostri genitori, cosa dicevano quando andavate a correre/saltare in pista?
Lo facevate di nascosto?
Inviato: Ven Feb 06, 2009 15:37 Oggetto: Re: Montare in ippodromo
[quote="Col. Paolo Angioni"]
...nel 1903 ha percorso il cross nell'ippodromo di Verrie (l'ippodromo della Scuola di Cavalleria francese a Saumur) tenendo in mano un piatto e sul piatto un bicchiere pieno d'acqua.
E sapeva addestrare il cavallo a galoppare su tre gambe con un arto anteriore sempre sollevato, a galoppare indietro, e a fare i cambiamenti di piede nel ... galoppo all'indietro!
quote]
Questa cosa che ha raccontato ha dell'incredibile!
Esistono delle fotografie?
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Inviato: Dom Feb 08, 2009 23:58 Oggetto:
La mia insegnante è allieva del Colonnello D'Inzeo e tante volte ci ha raccontato di quando li portava in pista(mai in corse per gareggiare ma anche solo per allenamento)sia con salti sia senza..e poi via a fare un cross. Deve essere veramente emozionante peccato pero' che adesso non è piu' usato. E anche noi che abbiamo ricevuto questa"educazione" troviamo molte difficoltà nell'organizzazione delle cose..ma quando capita è una gioia!
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Inviato: Lun Feb 09, 2009 00:00 Oggetto:
..e se posso aggiungere cavalli si trasformano letteralemente(lei addrittura ci raccontava di un cavallo molto pigro della scuola difficile da mandare che alla fine in pista non si fermava piu )
(scusate l'aggunta ma non potevo modificare l'altro post )
Registrato: 27/11/05 21:47 Messaggi: 2721 Località: Torino
Inviato: Lun Feb 09, 2009 01:23 Oggetto: Pista
Cara Giulia,
le racconto, a proposito di "trasformazioni", un fatterello interessante, che spiega tante cose.
Quando nel novembre del 1962 sono arrivato al Centro Preolimpionico Ippico Militare, Passo Corese, Rieti, "preolimpionico" perchè la FISE non aveva ancora il suo impianto (Centro Equestre Federale, Pratoni del Vivaro, sui Castelli Romani) e tutte le preparazioni si facevano lì, a Passo Corese (oggi Montelibretti), il capitano Piero d'Inzeo non c'era. Era negli USA e in Canada per un giro di concorsi. E' arrivato una settimana dopo e dopo pochi giorni sono arrivati i cavalli tra cui Sunbean, con il quale aveva vito il gran premio a Toronto e a Washington. Qualche mattina dopo, Gino Gamberoni, l'uomo di scuderia di Piero, ha portato a Piazza di Siena (il campostacoli copia perfetta del campo di Roma) un cavallo, montato, e sottomano Sunbean. Il capitano d'Inzeo mi ha detto: "Monta quel cavallo" indicando Sunbean, "e vai a fare un giro di pista al galoppo". Al di là di un fiumiciattolo che costeggia Piazza di Siena, c'è l'ippodrono, con una pista di circa m 2000 con due diagonali, diritture e diagonali con ostacoli. Una volta (prima dell'ultima guerra) ci correvano i mezzo sangue, corse pubbliche.
Ho preso il galoppo e ho iniziato il giro. Il cavallo tirava molto. Ha tirato per tutta la strada. Avrò avuto nelle mani una ventina di chili, non di meno. Filetto. Avevo fatto il ponte, ma facevo comunque fatica a tenerlo. Quando ho completato il giro, sono tornato al passo in Piazza di Siena e mi sono presentato al capitano d'Inzeo, il quale non mi ha fatto domande e mi ha detto ("detto" si fa per dire, sono ordini): "Vai in campo prova, mettiti insieme al cavallo, fai due salti, poi torna qui". Tornato lì, mi ha detto, senza domandarmi come fosse andato il cavallo, come mi fossi trovato, visto che era la prima volta che lo montavo (e l'emozione di montare quel cavallo era forte): "Fai il giro del percoso al passo, guardatelo ben, poi fai il percorso". In Piazza di Siena c'era un bel percorso che sarà stato di un'altezza intorno al metro e quaranta. Ho preso il galoppo , ho sentito Piero che mi gridava "galoppa un po' di più", continuavo ad avere diversi chili nelle mani, sapevo che non dovevo ... lasciarli cadere, a rischio di fermata e sarebbe stato un bel guaio con il cavallo che aveva vinto due settimane prima due gran premi ... Morale, ho finito bene il percorso. Nessun commento del capo, solo "Torna a casa".
Registrato: 15/07/07 23:18 Messaggi: 1244 Località: roma
Inviato: Lun Feb 09, 2009 09:59 Oggetto:
Grazie Colonnello,
i suoi racconti sono sempre affascinantissimi e utilissimi per capire tante cose. Leggendola mi sembra sempre di essere li, come in un sogno, essere in disparte a sentire quello che i grandi maestri si dicono.
Come sempre Grazie Colonnello.
Giulia
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