Inviato: Ven Ott 30, 2009 17:54 Oggetto: SPANNOMETRIA EQUESTRE
Gent.mo Colonnello,
questa è una mera curiosità .
Pechè i cavalieri ispezionando il percorso in campo misurano le distanze fra gli ostacoli in passi o in piedi?
Penso che non tutti abbiano lo stesso numero di piede o la medesima ampiezza del passo.
Perchè chi dispone il percorso misura le stesse distanze utilizzando una bindella che da la misura in metri e centimetri e non usa i propri piedi ed i propri passi?
Non sarebbe più logico che sui grafici venissero indicate le distanze fra gli ostacoli in metri e centimetri?
E' ridicolo vedere istruttori con al seguito un gruppo di ragazzi, chi con un cavallo alto m 1.50, chi con un cavallo alto m 1,80, contare i passi e poi dire"qui sei galoppi". Ridicolo e terribile, soprattutto quel "galoppi".
Mi permetto, i tempi cambiano e le tecniche di allenamento e di conseguimento del risultato anche.
Non è una questione di comparare i vari piedi e le varie falcate dei bipedi ed equine, si tratta in primis di sapere il proprio cavallo quanto copre in base alle misurazioni del proprio cavaliere - se so che il mio cavallo fa 2 tempi di galoppo in miei 7-8 passi quando misuro 8 passi so che da li' in 2 tempi di galoppo del MIO cavallo sono giusta - e poi di prendere i riferimenti per appunto i 2 (3-4-5-6 indifferente varia da metro personale del cavaliere) tempi per arrivare alla battuta giusta. Ovviamente prendero' i riferimenti per il MIO cavallo e non per gli altri, MIO cavallo che io so che copre quei dati metri perchè lo so. Poi, se c'è l'istruttore che misura per tutti beh mi sembra normale, dato che ci si allena cosi' non vedo cosa possa fare l'istruttore per dare le direttive giuste, e di solito son giuste. Poi, l'inesperienza e gli sbagli sono sempre in agguato.
Chiaro che dietro ci dev'essere un lavoro di conoscenza del proprio cavallo e di quanto copre rispetto alle mie misurazioni e di lavoro per il cavaliere che deve far arrivare il cavallo giusto ai riferimenti giusti. Se il cavallo ed il cavaliere sono abituati a lavorare in qeusto modo vedo seplicemente una differente tecnica di arrivare giusti sull'ostacolo. Nessun dramma.
Secondo me si tratta di una questione di tipologia di allenamento, a me sembra che gli atleti a livello internazionale a maggioranza eseguano questo tipo di procedura, non credo gli si possa dire che sbagliano perchè i risultati lo dimostrano.
Poi se ne puo' discutere se non sia stato il caso nel corso degli anni di usare come tecnica quella di lasciar fare sempre e comunque al cavallo, ma mi domando il come mai si sia presa questa strada, non credo sia una questione di mera moda.
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Inviato: Sab Ott 31, 2009 10:05 Oggetto: Misurazioni
Cara Dominique, i tempi cambiano: giusto.
A quando risalgono i suoi tempi per fare un confronto con quelli attuali?
Le è mai successo di montare in campo prova, venti minuti prima di un percorso, un cavallo che non ha mai montato in vita sua, che quindi non conosce, quindi nulla sa di lunghezza delle sue falcate e dei metri che copre, entrare nel campo di gara e dover fate un percorso di Coppa delle Nazioni? Deve sentire il tutto in sella in quei venti minuti in campo prova, senza smontare e fare passi.
A me è successo. Non è questione di tecniche di allenamento e di sapere prima quanto copre. E' questione di sensibilità , di orecchio, di senso dell'andatura e di occhio.
Per avere ottimi cavalieri bisogna sviluppare nei giovanissimi che iniziano a montare cavalli che saltano la sensibilità del movimento del cavallo, l'orecchio (sentire la falcata), unitamente all'occhio che telemetra la distanza dal più lontano possibile e sente (istintivamente, senza contare) se le falcate che rimangono prima dell'ostacolo sono giuste per lasciar fare al cavallo, per trattenere un po' per accorciarle o per mandare con le gambe per allungarle di quel tanto necessario.
Tutto questo, che forma il buon cavaliere da ostacoli, nulla ha che vedere con i metri e i passi.
E' per questo motivo che da dodici anni sul vecchio forum di Mr Horse e successivamente su questo mi ostino a consigliare un tipo di monta che purtroppo è stato dimenticato. A quanti giovani abbiamo, anzi hanno impedito di diventare buoni o ottimi cavalieri con la storia di contare e "mettere la battuta"? A tantissimi. A quanti giovani cavalli è stato impedito di diventare ottimi saltatori soffocando il loro istinto? A tantissimi.
Registrato: 25/01/08 15:55 Messaggi: 3637 Località: Milano
Inviato: Sab Ott 31, 2009 10:10 Oggetto:
Dominique ha scritto:
Mi permetto, i tempi cambiano e le tecniche di allenamento e di conseguimento del risultato anche.
Non è una questione di comparare i vari piedi e le varie falcate dei bipedi ed equine, si tratta in primis di sapere il proprio cavallo quanto copre in base alle misurazioni del proprio cavaliere - se so che il mio cavallo fa 2 tempi di galoppo in miei 7-8 passi quando misuro 8 passi so che da li' in 2 tempi di galoppo del MIO cavallo sono giusta - e poi di prendere i riferimenti per appunto i 2 (3-4-5-6 indifferente varia da metro personale del cavaliere) tempi per arrivare alla battuta giusta. Ovviamente prendero' i riferimenti per il MIO cavallo e non per gli altri, MIO cavallo che io so che copre quei dati metri perchè lo so. Poi, se c'è l'istruttore che misura per tutti beh mi sembra normale, dato che ci si allena cosi' non vedo cosa possa fare l'istruttore per dare le direttive giuste, e di solito son giuste. Poi, l'inesperienza e gli sbagli sono sempre in agguato.
Chiaro che dietro ci dev'essere un lavoro di conoscenza del proprio cavallo e di quanto copre rispetto alle mie misurazioni e di lavoro per il cavaliere che deve far arrivare il cavallo giusto ai riferimenti giusti. Se il cavallo ed il cavaliere sono abituati a lavorare in qeusto modo vedo seplicemente una differente tecnica di arrivare giusti sull'ostacolo. Nessun dramma.
Secondo me si tratta di una questione di tipologia di allenamento, a me sembra che gli atleti a livello internazionale a maggioranza eseguano questo tipo di procedura, non credo gli si possa dire che sbagliano perchè i risultati lo dimostrano.
Poi se ne puo' discutere se non sia stato il caso nel corso degli anni di usare come tecnica quella di lasciar fare sempre e comunque al cavallo, ma mi domando il come mai si sia presa questa strada, non credo sia una questione di mera moda.
ti stra quto!
poi volevo aggiungere,riguardo all'ultima frase,che il livello dei cavalli si è abbassato,e la difficoltà dei percorsi è aumentata..e a volte non puo risolvere tutto il cavallo...voglio vedere quanti cavalli davanti ad un largo da 1.40 ti fanno una rimessa..non tutti di sicuro!!
Caro Colonnello, la discussione è interessante, mi trova d'accordo su tutto, ci sono alcune precisazioni che devo fare:
no, non ho mai montato (in gara) cavalli mai visti e mi provati, perchè dovrei o avrei dovuto? Assumendo che dovrei farlo, in quel caso non discuto che bisogna lasciar fare al cavallo, anche se un certo occhio per i tempi di galoppo bisogna avercelo ma comunque sarei quasi totalmente in mano al cavallo. Pero' dovrei sperare che il cavallo sappia aggiustarsi da solo e su quello, mi permetta di essere un po' in dubbio che venga naturale a tutti i cavalli, non siamo in campagna. Sono completista (basso livello) e sugli ostacoli fissi a 500 m/m sicuramente non andro' a contare i tempi per la battuta a meno che non voglia fare un volo che nemmeno DiBiasi faceva. Ma in campo ostacoli caro Colonnello, non sarei cosi' fiduciosa come Lei. Mancanza di esperienza ? si puo' darsi.
Non mi resterebbe altro che montare leggera ed essere con il cavallo e augurarsi che non sbagli mai e in caso che vada di là con la rimessa.
Ma il punto non è questo. Se il cavaliere ed il cavallo sono abituati a lavorare con un certo metodo ed i risultati si ottengono, il metodo, ovviamente in quel contesto, diventa valido. Tutto viene confermato e altri metodi smentiti da un unico giudice: il risultato ottenuto.
I tempi cambiano, i metodi anche, le persone pure; tutto quello precedentemente usato non deve essere cancellato ma affiancato e in caso alternato in modo da offrire una strada in piu' tra le varie da percorrere. Come ripeto, tutte le strade da un punto di vista agonistico devono portare allo stesso posto: il risultato.
E' ridicolo vedere istruttori con al seguito un gruppo di ragazzi, chi con un cavallo alto m 1.50, chi con un cavallo alto m 1,80, contare i passi e poi dire"qui sei galoppi". Ridicolo e terribile, soprattutto quel "galoppi".
Sullo stesso percorso, con due cavalli diversi, nelle stesse diritture si fanno due o tre e anche più falcate in più o in meno.
non per fare polemica, ma il mio istruttore dice quante falcate mettere ad ognuno di noi. Che sia scorretto il metodo può darsi, ma almeno mostra di avere un minimo di elasticità e non si fissa su un solo numero.
E' ridicolo vedere istruttori con al seguito un gruppo di ragazzi, chi con un cavallo alto m 1.50, chi con un cavallo alto m 1,80, contare i passi e poi dire"qui sei galoppi". Ridicolo e terribile, soprattutto quel "galoppi".
Sullo stesso percorso, con due cavalli diversi, nelle stesse diritture si fanno due o tre e anche più falcate in più o in meno.
non per fare polemica, ma il mio istruttore dice quante falcate mettere ad ognuno di noi. Che sia scorretto il metodo può darsi, ma almeno mostra di avere un minimo di elasticità e non si fissa su un solo numero.
anche il notro...ci dice se avanzare o meno...e quanti tempi dobbiamo mettere in base al nostro cavallo!!!!poi ovvio che conta nche come arrivi sul primo elemento..ci sono diversi fattori!!!
Registrato: 25/01/08 15:55 Messaggi: 3637 Località: Milano
Inviato: Lun Nov 02, 2009 10:09 Oggetto:
stupendi cavalli,soprattutto il grigio!!!
scusate mi sono espressa male...volevo dire che i percosi di oggi sono molto tecnici,e la richiesta di cavalli migliori è aumentata...
Poi,da quelo che vedo in giro,per es ai campionati della mi Regione,non ci sono molti cavalli che ti perdonano errori su certe altezze...
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Inviato: Lun Nov 02, 2009 10:36 Oggetto:
scusa Johnson... dunque il percorso fatto da Merano nel 1956 era una passeggiatina di salute in confronto ai percorsi moderni?
Magari una preolimpica del 1956 era più facile di un percorso del campionato regionale 2° grado?
I purtroppo non ho mai montato in Gran Premio, nè nazionale nè internazionale, però a vedere cosa riuscivano a fare su quei percorsi cavalli che ora non sarebbero neanche considerati cavalli sportivi mi lascia parecchio affascinata.
Giusto per mostrare dell'altro posto video dei percorsi di una volta.
Come si fa a giudicarli facili? Qualcuno li ha mai provati per fare questo raffronto?
A me onestamente non sembrano di questa estrema facilità .
Io non credo che siano i cavalli ha essere cambiati in peggio, ma i cavalieri....
Sempre con l'esempio di Cumano
La foto è di un campionato europeo del 2005 dove Jos Lansink, su Cumano conciato in quella maniera ,è arrivato quarto.
Quoto Fahti. In passato c'era dietro molto più lavoro, i cavalli spesso non erano così selezionati come oggi, eppure si riusciva a vincere un olimpiade con un purosangue in capezza. Oggi invece, cavalieri che montano da 4 anni si comprano cavalli da 40.000 euro, gli mettono in bocca di tutto e partono per un Gran Premio. Io, sinceramente, preferisco lavorare per anni su un cavallo "difficile" con in bocca solo un filetto e arrivare a fare le b80, piuttosto che mettere in bocca al povero cavallo cordini e ferramenta varia e partire per le 130.....
Questo è solo il mio parere personale, poi ognuno la pensi come vuole!
Registrato: 25/01/08 15:55 Messaggi: 3637 Località: Milano
Inviato: Lun Nov 02, 2009 11:21 Oggetto:
hai estremamente ragione Clo...
io non mi riferivo a olimpiadi...mi riferivo alle 135 di tutti i giorni...Sinceramente ne ho visti pochi di cavalli salvare il cavaliere che ha messo distanze sbaliate...poi ovviamente esistono le eccezzioni
Registrato: 18/05/07 08:50 Messaggi: 926 Località: Milano
Inviato: Lun Nov 02, 2009 11:40 Oggetto:
Scusate ancora la pedanteria.
Si parla di 135 viste e non vissute, si parla di cavalli visti in campo e non vissuti.
Di nuovo: sulla base di quale esperienza si lanciano sentenze su percorsi mai fatti fomentando una polemica inutile?
Qui in mezzo, tra me, voi e chi altro legge dubito siano in tanti quelli che si cimentano in gare di grossa importanza, pertanto e di nuovo: sulla base di quale vissuto si giunge ad una conclusione? Solo sulla base del sentito dire??
Per quanto riguarda il mio personale punto di vista, invece, di cavalli che fanno magie in gare da 135, 140, 145 nazionali e internazionali ce ne sono a gogo, cavalli che salvano risultati a cavalieri scomposti e pressappochisti si vedono nelle 100 come nei Gran Premi ogni domenica in gare nazionali, sparse per tutta Italia.
Montati in quel modo i cavalli di una volta non sarebbero usciti da una B 110. Altro che preolimpiche.
Logico che ogni 4-5 salvataggi ci scappi la toccata o il rifiuto: alcuni sforzi, grazie al Cielo si pagano anche oggi pur montando signori cavalli.
Ma resta una mia opinione, sebbene facendosi un giretto su youtube e digidando nel motore di ricerca "C135" si trovino video che penso possano ben spiegare quello che dico (ammesso che si sia in grado di vedere, i salvataggi di certi cavalli che- seppur ostacolati in tutto e per tutto dal cavaliere - il modo per prendersi le redini e lanciarsi dall'altra parte di un salto lo trovano).
Non ne inserisco nel forum perchè si tratta di persone che non conosco, che non sono personaggi pubblici, pertanto non vorrei risultare diffamatoria, ma gli esempi sono millemila.
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