Inviato: Sab Lug 07, 2007 20:18 Oggetto: L'Assetto corretto in DISCESA
Gent.mo Col. Angioni,
ho un grande dubbio che mi tormenta. Mi hanno sempre detto che l'assetto corretto in discesa è con il busto in avanti (perpendicolare al terreno inclinato).
Però ho visto sul Libro "Federico Caprilli: vita e scritti" che a pag. 85 Caprilli diceva che il busto del cavaliere deve essere proporzionatamente indietro. In più a pag. 224 c'è una foto di Caprilli che affronta uno scivolo con il busto filo a piombo e non perpendicolare al terreno.
Un altro istruttore mi ha detto che è giusto il busto filo a piombo del cavaliere e che l'innovazione caprilliana era nel permettere al cavallo di distendere l'incollatura nella discesa.
Mi illumini qual'è la cosa giusta?
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Inviato: Dom Lug 08, 2007 15:03 Oggetto: La posizione corretta in discesa
Si tratta di posizione. Non di assetto.
Le posizioni sono tante e dipendono, tutte, dalla lunghezza degli staffili e dalla posizione del busto: il fantino e il cavaliere accademico sono gli estremi opposti per quanto riguarda la staffatura e la posizione del busto. Nel primo la staffatura è la più corta possibile e il busto è parallelo al dorso del cavallo. Nel secondo la staffatura è la più lunga e il busto perpendicolare al dorso del cavallo.
L'assetto è una qualità , l'insieme con il cavallo in ogni situazione, ed è la stessa per ogni posizione. Sia del fantino, sia del cavaliere accademico, passando per le varie posizioni.
Il principio (dimostrato e illustrato da 36 disegni) è che il peso del cavaliere deve cadere nella base di appoggio del cavallo. Principio più che ovvio. E' come per l'uomo. Quando portiamo uno zaino pesante sulle spalle, avanziamo il busto in modo da far cadere il peso del busto più il peso dello zaino sulla nostra base d'appoggio, i piedi.
Nella penultima pagina delle due edizioni prima dell'indice c'è il disegno che è la riproduzione della fotografia Fè d'Ostiani su Lorena che scende l'argine del Chisone, torrente nei pressi di Pinerolo. Nella didascalia del disegno è scritto Caprilli, ma è un errore.
Caprilli, allora, combatteva una battaglia contro la conservazione e voleva battere tutto quello che si opponeva al suo scopo: non contrastare il cavallo tirando sulla bocca e pesando sulle reni. Retrocedere il busto, per il soldato (equitazione militare, quella per i cui progressi lavorava Caprilli, l'unico suo scopo), voleva dire tirare sulla bocca e gravare sulle reni (tratto dorso-lombare del cavallo), cioè sul motore (il posteriore). "In avanti" era il dettame che informava la rivoluzione di Caprilli.
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Inviato: Lun Lug 09, 2007 09:50 Oggetto:
Secondo quanto ho scritto nel precedente post a proposito di posizione ed equilibrio (libro di von Romaszkan), la posizione di Caprilli, in questa fotografia scattata durante la discesa dell'argine del Rio Torto, è perfetta.
Le spalle non escono in avanti dalla base di appoggio sulla quale si troverà il cavallo nel momento in cui toccherà il suolo.
Le natiche sono spinte in avanti sulla sella. Perciò il peso del busto grava sulle prime vertebre dorsali, le più idonee a riceverlo.
I polpacci sono applicati ai quartieri e la gamba conserva la sua posizione regolare. Non vengono mandati avanti i piedi, nell'errata convinzione che impediscano al corpo di scivolare in avanti.
Il collo (la bocca) del cavallo è lasciato disteso. La mano non è un freno. Il bilanciere del cavallo può giocare secondo il suo istinto.
La fotografia è un'ulteriore conferma che Caprilli era un cavaliere straordinario. Si tenga anche conto della sua età : 36 anni.
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