tanto tanto tanto lavoro.
Lavoro di fiducia, lavoro di educazione, lavoro in sella, lavoro a terra.
Probabilmente la cavalla non diventerà mai del tutto tranquilla, ma migliorerà sicuramente molto.
A titolo d'esempio, ho diversi amici che usano tecniche parelliane e simili e mi sembra che possano aiutare molto nel rapporto cavallo-cavaliere, a partire dalla gestione alla longhina.
Diciamo che ho imparato dei concetti "per osmosi" sentendo parlare gli altri e vedendoli in azione, ma io da qualche anno a sta parte ho un cavallo che non è particolarmente problematico, anzi, tutt'altro. quindi non ho mai approfondito più di tanto.
Da quello che scrivi, mi sembra di capire che parliamo di PSI,ma anche se altre razze dice poco perche superare difficoltà con cavalli difficili, non he facile nelle mie esperienze queste situazioni le ho passate e ancora le passo, infatti sono stato scalciato e preso in pieno per la prima volta in vita mia dopo tanti anni e molte esperienze, non sono un professionista ma un dilettante discretamente esperto, con i cavalli mi he capitato di tutto a mano sono stato trascinato per 5 volte, sgroppate -calci- morsi ecc ecc. Dipende tutto dal carattere che si ha ,il coraggio non conta niente infatti personalmente sono fifone , ma con il tempo le sfuriate dei cavalli mi mettono meno impressione , importante saper tenere le distanze giuste e rispettare le regole, tenere sempre gli occhi aperti il cavallo he un animale che se impari a conoscere con il tempo si impara a tenerlo sotto controllo, stabilire chi comanda usando soltanto le buone maniere se non si he esperti non basta, le prime volte per farsi rispettare devi usare le maniere poco piacevoli, con il tempo imparando le tecniche per gestire cavalli nevrili non ti serviranno le maniere forti. Il mio nuovo PSI , oggi a mano per fare lo stupido alza la testa in aria , al garrese he 175 cm capiraì sembra una giraffa
come fai a riacquistare fiducia se non monti?
Comunque è questo il punto fondamentale, ho il sentore che molte persone che montano in realtà hanno una fifa blu, e i cavalli lo sanno benissimo....
Premetto che anche la mia giovane araba, che in campo è una patata, se altri cavalli van per aria si agita un bel po'. E all'inizio, quando ho cominciato a montarla con altri cavalli in campo , se qualcuno faceva una difesa si comportava più o meno come la tua, anche se non è mai arrivata a farmi cadere. Ora il mio controllo è aumentato ed entro certi limiti la cavalla resta in mano anche se qualcuno sgroppa,scarta o galoppa disordinatamente; però sono anche abbastanza fortunata , perchè nella scuderia attuale quasi tutti i cavalli sono corretti e agli ordini in campo. Questo aiuta moltissimo, hai un branco dalla tua parte...
Bisogna avere il cavallo molto negli aiuti e molto attento a noi se vogliamo superare con disinvoltura certi momenti...critici. Quindi in primo luogo io al posto tuo, almeno in un primo momento, monterei solo quando la situazione è tranquilla e non ci sono altri cavalli per aria: hai bisogno di riprendere fiducia. Chiedi lezioni individuali o cambia "classe", in modo da garantirti una ripresa tranquilla. Devi tenere a bada la paura, altrimenti è difficile saltarne fuori. Quindi riduci al minimo le possibilità di spaventarti.
Non so in che tipo di scuderia sei e come hai impostato il lavoro, quindi probabilmente dirò cose inutili o che già fai: comunque leggo che la cavalla non sta uscendo al paddock con regolarità (nemmeno la mia, con questo ghiaccio). Consiglio quindi di lavorarla alla corda - lavorarla, non girarla per "sgasarla" - sempre una ventina di minuti prima di montare. Se hai un tondino è meglio, se sai usare gogue o chambon meglio ancora. Già nel lavoro da terra ti metti in mano il cavallo, sai, e lo fai senza rischi e quindi con più serenità . Ti sei trovata bene nel periodo in cui facevi i giochi Parelli? Fai anche quelli, non avere fretta di montare in sella.
Non allarmarti se all'inizio del lavoro alla corda la cavalla "soffia, galoppa sfrenata eccetera": è carica, fanno così quasi tutti i cavalli in buona salute, nei mesi freddi soprattutto. Lascia che si sfoghi per qualche minuto e poi chiedi attenzione e falla lavorare.
Quando monti, come ho già detto, cerca di farlo in condizioni di tranquillità . E soprattutto lavora la cavalla e montala più spesso che puoi, se non hai abbastanza tempo fatti aiutare da qualcuno (capace) che almeno lavori la cavalla alla corda.
Io sto facendo questo e sono contenta dei risultati. E' qualcosa di molto banale, se vuoi, infatti il segreto è avere tempo (e un minimo di cognizioni) da spendere intorno al cavallo.
Di nulla, mi sono trovata anche io nella tua situazione quando avevo Luna puledra, tanti anni fa: sono caduta un paio di volte prima di capire che le "buone compagnie" aiutano molto il binomio....mentre stare in campo con cavalieri che avevano più o meno i miei stessi problemi era parecchio rischioso. I cavalli si "gasano" l'un l'altro e riprenderli in mano può non essere facilissimo!
a marzo sono caduta dal mio cavallo, lui non solo non si è fermato ma mi è passato sopra regalandomi un tatuaggio del suo piede sul braccio che ho ancora ben visibile dopo 9 mesi. onestamente non ho pensato ad una mancanza di rispetto però il cavallo ha subito fatto un bel mese di lavori forzati(l'energia non gli mancava quindi convogliarla nel lavoro è la cosa migliore). io ho montato subito due giorni dopo(e solo perchè per due giorni proprio non piegavo il braccio) ammetto che non ero serenissima però. Il cavallo è stato montato anche dal mio istruttore e ha fatto un po' di lavoro alla corda. Lo montava anche la chicca una volta a settimana.
Nel mio caso il lavoro(il cavallo ha sempre lavorato 4 volte a settimana, paddock tutti i giorni, in quel mese lavorava 6 volte a settimana) ha migliorato moltissimo le cose.
Registrato: 06/11/09 16:28 Messaggi: 1520 Località: Firenze
Inviato: Ven Gen 07, 2011 11:29 Oggetto:
Si, mi aggrego senza dubbi a quanto ti è stato detto.
Alla cavalla manca serenità , e/o è troppo carica.
Il lavoro, alla corda o montata, è la soluzione.
Di contorno, possono aiutare il paddock (con altri cavalli almeno vicini, e parlo di ore, non minuti) e l'alimentazione (meno carica, puoi sostituire elementi energetici con "riempitivi inerti", se è il caso-no fai da te......).
E' comunque normale che un cavallo giovane, o caratteriale, si agiti se altri lo fanno. E' un tipico comportamento della specie.
Nel branco, la paura di uno scatena la paura di tutti. E' il meccanismo che ha salvato la specie. Quaranta occhi ed orecchie vedono e sentono meglio di due. Uno sente e scappa, gli altri non chiedono perchè, lo seguono.
A meno che non abbiano una guida autorevole e protettiva che li induca a fidarsi di pià del fai-da-te.
Per arrivare ad un controllo decente, premesso che si agiterà sempre un pò, il cavallo deve entrare nell'ordine di idee che sta lavorando, che posso tradurre dicendo che deve pensare più a te e a quello che gli chiedi piuttosto che all'ambiente esterno.
Devi essere la sua guida.
Non è difficile, ma si deve fare.
Quindi, bene la corda nelle modalità suggerite da Tu reviens.
Monterai SOLO quando vedrai la cavalla trottare o galoppare disciplinatamente, diritta, senza sguardi ansiosi all'esterno, concentrata sulla fatica che sta facendo, ormai dimentica delle paure esterne. Quello è il momento dal quale in poi il cavallo si è scaricato, sta faticando, e ha realizzato che l'esterno non è il suo problema, ma quello che sta facendo.
Quanto ci vuole? Mezz'ora? Un'ora? Dipende, ma finchè non vedi questo atteggiamento, devi continuare, con calma, con freddezza, senza agitarti o alzare la voce anche se fa la matta. La tua energia stimola la sua. La tua imperturbabilità la rassicura e la indirizza.
Transizioni, cambi di mano, poco frustone, poche parole, voce bassa, pazienza, ripetizione, imperturbabilità . E' noioso, lo so.
In sella, stesso copione. Quando è concentrata, sali, stai ferma, canticchia se vuoi, rilassati, pensa ad altro, evita all'inizio altri cavalli, e soprattutto, CHIEDI, CHIEDI, CHIEDI. Inizia con il passo, l'andatura più difficile. Passo di lavoro, tanto passo, alt, passi indietro, brava, passo. Non lasciare vuoti, iniziative. Se chiedi cessione a sinistra, deve fare la cessione a sinistra. Appena arrivi sulla pista, chiedi spalla in dentro (ad es.), poi transizione al trotto, poi di nuovo transiz al passo, flessione, mani in contatto leggero ma deciso. Rompi al galoppo, e appena accelera blocca l'assetto, siediti e trotto-passo, poi di nuovo galoppo finchè non galoppa "in mano", tranquilla.......la faccio breve.
Il cavallo non deve avere libertà finchè non dimostra di meritarsela, allora gli concederai la "libertà sulla parola", pronta a toglierla appena la "dis-merita".
Se fa qualche sparata mentre sei in sella, devi cercare di restare fredda come il marmo. Fermala. Passi indietro. Alt. Carezza se esegue, passo lento. Non enfatizzare le sue cretinate agitandoti o peggio picchiando, ma premia l'atteggiamento ubbidiente, anche il minimo accenno.
Abbassa l'energia e imponi fatica e controllo.
Chiedi che pensi a te: si gira a guardare? Delicatamente richiama la redine e rimettila dritta, e mandala in avanti.
Dopo un adeguato (?) periodo di questo lavoro, noterai che anche quando succederà confusione, il cavallo controllerà i propri impulsi, lo sentirai contrarsi al rumore, magari scartare un pò, ma subito dopo entrerà in gioco il condizionamento che gli hai dato.
Con te deve sentirsi guidata E protetta. Stai attenta ad entrambe queste componenti, non dimenticare nessuna delle due.
Hai presente quei padri autorevoli burberi e di poche parole, ma affettuosi nei fatti? Poche smancerie, e fatti. Autorevolezza e protezione.
Sostanzialmente, questo è anche il sistema per non farle aggredire gli ostacoli.
Se non prendiamo la mente dei cavalli, il corpo non lo avremo mai (bella frase, marò! )
Grazie mille Jaques!
Cavoli ragazzi grazie mille per tutti i consigli, davvero.
Oggi, dopo 1 settimana di paddock rigorosamente vicina ad altri cavalli e buon lavoro alla corda, è entrata in campo più tranquilla. Libera al galoppo ordinata. Lavoro alla corda ordinato. Primi tre giochi parelli base (che ahimè avevo abbandonato) eseguiti con lentezza ma con attenzione e calma. Ok va bene non ho fretta.
La cavalla era attenta e disponibile. Sempre vigile ma non nevrotica ad ogni rumore. Rientro in box affrettato ma mi sono imposta davanti al box e l'ho fatta indietreggiare ed aspettare fuori. Avrei voluto montare ma siccome dovevano far girare un altro cavallo ho preferito rimandare a quando sarò sola e tranquilla.
Guidata e protetta... Già ... Forse ho dato troppe cose x scontate ultimamente... Si riparte da capo, ripetizioni, rispetto degli spazi, autorevolezza e ascolto.
Scusate io sono totalmente ignorante su gougue e chambon, in quale caso ci vuole l'uno o l'altro?
Grazie mille.
...Scusate io sono totalmente ignorante su gougue e chambon, in quale caso ci vuole l'uno o l'altro?
Grazie mille.
"
Sono contenta che la "crisi" stia rientrando!
Riguardo a gogue e chambon: hanno la medesima funzione, sono entrambi abbassatesta. Servono ad aiutare il cavallo a trovare "la via verso il basso" allungando l'incollatura verso terra e aumentando l'impegno dei posteriori. In questo modo si favorisce la costruzione di una muscolatura corretta della schiena: il cavallo è più "comodo" da montare e più protetto dal mal di schiena (ovviamente non è che poi ci puoi fare i salti, sulla sua schiena, ma insomma diciamo che è una specie di "Pilates" equino). Il lavoro da terra con l'abbassatesta ha un simpatico effetto collaterale: aiuta a mettere il cavallo agli ordini, lo calma, lo "inquadra" mentalmente. Quindi due piccioni con una fava.
La scelta di quale abbassatesta usare è soggettiva: se vai nella sezione del Colonnello Angioni c'è un topic lunghissimo sul gogue, il Colonnello lo preferisce nettamente allo chambon e spiega i motivi di questa sua scelta. Io ho lavorato la mia cavalla con entrambi e mi sono trovata meglio con lo chambon, perchè la cavalla col gogue tendeva a puntare sul ferro, cosa che non fa con lo chambon. Probabilmente si è trattato di un mio limite tecnico, quindi non mi sogno nemmeno di dirti che è meglio lo chambon. Devi provare. Però se non sai usarli sarebbe meglio farsi dare una mano,le prime volte , da qualcuno capace, per capire bene il funzionamento dell'abbassatesta. Altrimenti rischi di metterlo troppo lasso - che è come non averlo - o troppo corto, cosa dannosa.
Registrato: 06/11/09 16:28 Messaggi: 1520 Località: Firenze
Inviato: Lun Gen 10, 2011 17:45 Oggetto:
Citazione:
...mio limite tecnico....
....o forse la conformazione del cavallo.......
Ci sono alcuni che sparano a vista sullo Chambon, altri che fanno lo stesso sulla redine gogue, altri infine che sparano su entrambi, sostenendo che sono costrinzioni negative per il cavallo.
Francamente non oso esprimermi per l'un partito o l'altro, pur conoscendo abbastanza le differenze tecniche delle metodologie.
"Puristicamente" sarebbe meglio nessun attrezzo, solo tanto lavoro (ma allora proprio tanto, senza aiuti) e soprattutto fatto MOLTO bene (e qui cascano gli asini, cioè quelli come me.......).
Ore e ore di passo nel tondino finchè il cavallo non si "tende".
C'è chi lo sostiene e io non ho elementi per contraddirlo perchè non ho mai provato.
Inoltre, non ho mai provato lo Chambon.
Invece ho usato la redine gogue (in una versione autocostruita, commutabile da fissa a comandata a seconda della bisogna), con il mio attuale puledro-ne, e l'effetto è stato esattamente quello descritto da Tu Reviens. Cavallo molto più disciplinato e attento, buona postura dell'incollatura, discreto impegno dei posteriori. Tra l'altro, forse perchè il cavallino aveva già un buon lavoro alle spalle (doma e primo addestramento, conosco l'autore), un pò dimenticato forse, è bastato usarla sette od otto volte per "resettare" l'impostazione, e dopo ho potuto farne a meno senza problemi particolari.
Tutto ciò non ha alcuna pretesa "scientifica" o dottrinale, non è neanche un consiglio, è solo la mia personale (e limitata) esperienza.
Lo dico prima che qualcuno mi "salti addosso".......
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