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Inviato: Mar Ott 12, 2010 22:14 Oggetto: approccio al barefoot..
Cosa serve per approcciare bene e in modo proficuo il barefoot..
Credo che sia importante partire da qua, soprattutto ora che c’è tanto fermento, molte opportunità di dialogo e tanto materiale. Un po’ di ordine può aiutare a capire cosa scartare, da cosa partire e come prendere i vari consigli.
Innanzitutto ci vuole la predisposizione mentale a rimettersi in gioco, cambiare idee, opinioni e punti di vista, accettare che quello che fino ad oggi s’è dato per scontato non sempre lo è e che tante cose che ci hanno detto vanno prese con le pinze se non dimenticate.
Bisogna prendersi in modo “scherzoso” ricordandosi di cosa si è fatto e di cosa si pensava.
L’approccio “punitivo” rispetto al passato non è utile, anzi porta solo a rancori e fondamentalismi.
Bisogna entrare nell’ottica che molte persone che ritenevamo esperte in realtà pecca(va)no su alcuni aspetti e probabilmente non per cattiva fede, ma per la mancanza di qualcuno che gli mostrasse come stanno le cose realmente. Purtroppo in questa categoria bisogna metterci dei maniscalchi e dei veterinari che non hanno avuto voglia di comprendere e osservare un po’ di cose.
Non aiutano i libri che spesso mostrano figure di piedi di forme non corrette e che portano segni di problemi (i classici talloni contratti o troppo alti, muraglie slargate, ecc).
Per contro ci sono molte persone professionali (maniscalchi e veterinari) che possono aiutarci molto con le loro conoscenze, mettendo a disposizione esperienze, studi e casistica o che hanno voglia di intraprendere questo percorso con noi. Magari la loro curiositĂ deve essere stuzzicata visto che non sempre ricevono apprezzamenti rispetto a queste idee.
Piccolo corollario personale…
In quasi 5 anni di barefoot ho imparato di piĂą nelle ore trascorse a parlare di esperienze vere, reali con Alberto, Gigi, Alex, Sonja, Luca, Gabriella e tanti proprietari o pareggiatori italiani ed esteri che aver letto.
Quando il forum barefooters contava ancora pochissimi utenti attivi ci si vedeva di persona, era una gioia conoscersi e potersi finalmente parlare a 4 occhi. Ricordo con affetto la prima chiacchierata a Verona con Alberto, nel suo micro stand.. dovevano essere 10 minuti, sono state 3 ore..
Ricordo il primo approccio di Alex con un’interessantissima discussione su come cercare di rendere scientifico il barefoot.. miseramente caduta nel vuoto.. e poi il pranzo a Pisa, gli infiniti messaggi per il cambio gestione forum in cui parlavamo poco di quello e tanto di altro..
Una cena intera con Francesco De Giorgio e i suoi pensieri sul barefoot, ore su internet con Gabriella dalla Tunisia.
Potrei andare avanti all’infinito.. e adesso cosa resta? Un sacco di pareggiatori di cui non si sa nulla, che non mostrano il loro lavoro e non parlano con nessuno, chi lo sa che faccia hanno?
Quando la gente chiede di un pareggiatore se posso indico chi conosco.. non riesco ancora a dire chiama quello se non lo conosco di persona o se non ho pareri piĂą che positivi da chi conosco bene.
Incontrarsi, conoscersi aiuta moltissimo. Sento parecchia nostalgia di ciò anche da parte di altri che hanno vissuto i primi tempi assieme..
Condivido pienamente il tuo intervento, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto della condivisione delle esperienze.
Purtroppo non sempre è facile trovare il tempo per tutto quello che si vorrebbe fare, però..
L'unica cosa che non condivido del tutto è
Citazione:
E così viene fuori la necessità di frequentare un corso base.
Personalmente non credo sia una necessità . Diciamo che può essere un punto di partenza agevolato, ma si può riuscire anche senza, se c'è l'approccio giusto..
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Inviato: Mer Ott 13, 2010 17:05 Oggetto:
Ipparco ha scritto:
L'unica cosa che non condivido del tutto è
Citazione:
E così viene fuori la necessità di frequentare un corso base.
Personalmente non credo sia una necessità . Diciamo che può essere un punto di partenza agevolato, ma si può riuscire anche senza, se c'è l'approccio giusto..
secondo me no.
perchè leggere non basta. per niente..
spendiamo fior fior di quattrini per fare scuole, corsi, formare insegnanti e poi per una cosa importante come la gestione di una parte di un essere vivente ci diamo al fai da te?
se non si ha qualcuno che guidi e insegni a comprendere quello che si legge tutto resta aleatorio e non è detto che lo si interpreti nel giusto modo.
è come leggere mazzoleni o karl avendo fatto 10 ore in sella e cercare di applicarlo.
a mio parere non esiste l'approccio giusto basato sulla teoria.
si può dire che un corso tenuto da una persona è più o meno valido e quindi più o meno utile, ma dire che non servono..
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Inviato: Mer Ott 13, 2010 17:08 Oggetto:
e termino.. se foss un pareggiaote di professione chiederei se non obbligherei i miei clienti a frequentarne almeno uno. di chiunque.
perchè voglio che la loro sia una formazione dalla base, di comprensione di cosa affrontano e detto da qualcuno che non sia io.
non trovo corretto formare la "coscienza" dei propri clienti solo su ciò che dico (e su ciò che leggono posso comunque offrire la mia interpretazione, dissentire o giudarli verso la mia di versione).
un buon maestro è quello che spinge i propri allievi verso nuove conoscenze ed esperienze in modo che possano trovare anche loro un equilibrio
Alt!
Non ho detto che non servono, anzi, ho detto che possono essere un punto di partenza agevolato. Semplicemente sostengo che si possa farne a meno, come il sottoscritto, ad esempio.
E la cosa interessante è che ho scientemente deciso di non partecipare ad alcun corso esattamente per le ragioni che hai esposto nel tuo ultimo post
Ho preferito seguire altre strade per acquisire esperienza e competenza. Ho discusso lungamente col mio veterinario, che ha 20 anni di esperienza coi cavalli sferrati, insieme a lui ho seguito alcuni casi di riabilitazione, ho cominciato a pareggiare prima i miei cavalli e poi quelli di altri. E tuttavia mi ritengo ancora un principiante che deve imparare da ogni cosa che fa e che vede.
Con le poche persone che aiuto nel pareggio non ho la pretesa di insegnare niente. Collaboriamo. Discutiamo. E insieme impariamo.
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Inviato: Mer Ott 13, 2010 21:39 Oggetto:
appunto..
posso dire che questo approccio mi sembra quello di moltissimi maniscalchi?
la scuola a cosa mi serve.. mi basta quello che mi dice il mio "maestro"..
però chi lo sa quanto potrebbe essere migliorabile la situazione con un po' di scuola..
e soprattutto lode a chi si impegna a cercar di trovare un metodo didattico per tutti, che possa guidare nell'aiutare le persone e i cavalli nel proprio percorso..
a chi investe tempo e soldi in formazione..
Tempo e soldi ne ho investiti un bel po', soprattutto considerate le magre finanze di cui dispongo.. Solo in libri su pareggio e affini avrò speso quasi un migliaio di €, negli ultimi 4 anni, se non di più..
La scuola: se ce ne fosse una vera alla portata delle mie tasche mi sarei già iscritto da mò, ma in Italia non mi risulta siano ancora stati organizzati corsi per professionisti pareggiatori (che comprendano anche tecniche di ricostruzione e simili, mascalcia a tutto tondo, insomma). Sto cercando contatti per andare a lavorare negli states per qualche tempo, ma non è una cosa che si possa fare così, su due piedi.
Quanto al seguire un "maestro": il mio modo di interfacciarmi con chi mi insegna è di mettere costantemente in discussione ciò che mi viene detto. Lo è stato a scuola, all'università , e lo è ora. E credo che sia un modo molto efficace per imparare, e al contempo generare progresso. Magari fosse l'approccio di moltissimi maniscalchi, non saremmo certo messi come siamo..
L'accettazione acritica di un insegnamento è dannosa sia che provenga da una persona sola che se viene da una "scuola", perchè fossilizza il sapere..
Poi ripeto, i corsi possono avere la loro utilità , soprattutto nella diffusione di una mentalità diversa, e questo è sicuramente un merito importante. Detto questo, continuo a pensare che non siano indispensabili..
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Inviato: Mer Ott 13, 2010 22:20 Oggetto:
ma nessuno dice che seguire un corso significhi fossilizzarsi su ciò che il corso dice.
si può benissimo seguirne anche più di uno. fare l'uditore costa in media 100 euro per 2 giorni. solitamente chi organizza offre pranzi e pernottamento a prezzi convenzionati per cui con 200-300 euro si può fare benissimo..
non stiamo parlando di cifre esorbitanti, comunque una persona che ha un cavallo li spende in un mese o poco piĂą..
e che non si facciano corsi "professionali" per forza.. non riescono ad avere sufficienti persone ai corsi base, come possono pretendere di impegnarsi seriamente a mettere su qualcos'altro?
e a chi si rivolgono le persone? se uno non ha le basi per confrontare i vari lavori e comprendere come si può lavorare meglio a chi si vende il costo professionale?
anche io ho speso quella cifra e ce ne aggiungo di piĂą in corsi, strada per andare a trovare gente, ecc..
sono stata fino a 9 mesi fa una studentessa e ho sempre tirato fuori quei soldi dai lavori che facevo..
e se potessi come tempo andrei a fare da uditrice a ogni corso barefoot che c'è perchè ogni volta una frase diversa ed illuminante esce, ogni volta impari qualcosa dalle persone che vi partecipano, magari conosci veterinari e maniscalchi andati lì per imparare e conoscere nuove strade..
credo che praticamente chiunque si occupi di barefoot da tempo abbia un approccio critico a qualsiasi cosa.
se così non fosse non ci prenderemmo i mal di pancia costanti, non perderemmo tempo a parlare tra noi via internet o di persona.
alex non si roderebbe per il mancato approccio scientifico, io non mi roderei per la mancanza di cultura equestre di chi tratta il barefoot, alberto non si roderebbe del fatto che nessuno crede che ci siano compromessi nella gestione che funzionano benissimo e che la gente alimenti ancora come si legge in giro, sonja e luca non si roderebbero a spiegare a chi dice il mio cavallo non può, che il cavallo selvatico è diverso, ecc..
Nemmeno io ho detto che seguire i corsi è accettazione acritica di quanto viene insegnato, ho solo risposto a quanto dicevi riguardo al "seguire un maestro".
Guarda, per farla breve: ben vengano i corsi, soprattutto se sono ben fatti, solo non mi si venga a dire che sono l'unica strada per imparare a gestire cavalli scalzi (dire che è una necessità seguirli per me implica questo) perchè non è vero. Tutto qua..
Registrato: 04/12/05 14:10 Messaggi: 9572 Localitŕ: torino
Inviato: Gio Ott 14, 2010 12:18 Oggetto:
infatti quelle persone che gestiscono maneggi da anni, che hanno un bagaglio culturale non indifferente e che vanno a fare i corsi per approfondire certi aspetti, anche generali come la gestione, potevano leggersi un bel libro a casa e avrebbero risolto la situazione.
si spende meno, ci si mette in gioco meno, non ci si espone a critiche da parti di altri..
L'approccio al barefoot si puo' riassumere in:
- Conoscenza teorica
- Pratica
- Confronto con gli altri e discussione
Un corso di certo comprende tutto questo, ma non c'è assoluto bisogno di un corso perchè c'è internet, ci sono i libri, ci sono tanti cavalli da pareggiare, i propri o quelli di amici (anche se fai un errore nessuno ti fa causa).
Io non me la sento di fare un corso da centinaia di € per sentirmi dire esattamente quello che penso o che ho già sperimentato, preferisco leggere, fare ricerche su internet confrontarmi sui forum e sperimentare sui miei cavalli
Registrato: 04/12/05 14:10 Messaggi: 9572 Localitŕ: torino
Inviato: Gio Ott 14, 2010 22:12 Oggetto:
ma se non frequentate un corso come fate a sapere cosa vi dicono?
comunque ognuno è liberissimo di fare quello che vuole.
ripeto, non ci lamentiamo però quando poi manca professionalità in una qualsiasi figura perchè se siamo i primi a "fregarcene" delle scuole che ci sono (anche se di bassa qualità ) non possiamo poi lamentarci..
ma se non frequentate un corso come fate a sapere cosa vi dicono?
Parlando con chi li ha seguiti, ad esempio.. E sapendo chi li organizza, in certi casi..
E cerchiamo di ricordarci che i corsi di 2 giorni non devono e non possono assolutamente abilitare qualcuno a pareggiare. Servono a creare consapevolezza, a far scoccare una scintilla.
Se la professionalitĂ di un pareggiatore (o qualunque altra figura professionale) dipendesse dall'aver frequentato qualche corso di 2 giorni, staremmo combinati proprio bene..
Secondo me si sconfina nel ridicolo dicendo che 20 ore di corso in un finesettimana contano piĂą di centinaia o migliaia di ore di studio ed esperienza pratica accumulati negli anni.
Se così non fosse, perchè non formare i medici con qualche incontro nei finesettimana, invece che anni di università prima e tirocinio poi..
Per i maniscalchi una scuola esiste, Grosseto. Forma 10 professionisti all'anno, quando riempiono tutti i posti. Se esistesse l'equivalente per il pareggio naturale in Italia mi sarei giĂ iscritto, ripeto.
Ma non mi paragonare una cosa del genere con i corsi che vengono organizzati per ora..
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Inviato: Gio Ott 14, 2010 23:52 Oggetto:
non ho mai detto che 20 ore di un corso abilitino al pareggio o tanto meno siano equivalenti a un corso come grosseto.
tant'è che io parlo dal punto di vista del proprietario.
ma neanche aver letto per migliaia di ore un libro lo fa.
e i medici fanno ore e ore di pratica seguiti da esperti prima di pensare di mettere le mani in autonomia su un paziente..
io da un medico che ha letto tutta la biblioteca della facoltĂ di medicina le mani addosso non me le farei mettere neanche sotto tortura..
chi dispensa i pareggiatori da fare altrettanto?
mi pare veramente ridicolo che ci si possa definire pareggiatori dopo aver letto libri e articoli e non lo si possa fare dopo aver fatto un corso..
dopo di che per me il discorso è chiuso, ognuno della sua opinione.
l'importante è essere onesti con chi approcciamo, non spacciarci per ciò che non siamo
mi pare veramente ridicolo che ci si possa definire pareggiatori dopo aver letto libri e articoli e non lo si possa fare dopo aver fatto un corso..
Infatti, nè l'una nè l'altra cosa permettono di definirsi tali. Ma sicuramente vorrei che chi seguisse i miei cavalli avesse ANCHE studiato centinaia di ore sui libri (e non solo sul pareggio, ma anche anatomia, fisiologia, alimentazione ecc ecc).
Giusto per sfatare ogni possibile fraintendimento: io non mi spaccio per pareggiatore, sono uno che dĂ una mano a chi me lo chiede, se posso. Su questo sono sempre stato molto chiaro con tutti quelli che mi hanno chiesto aiuto, anche qui sul forum. Non cerco clienti e quello che faccio lo faccio soprattutto per i cavalli.
In mancanza di meglio, per fare esperienza ho scelto di affiancare un veterinario, che credo sia la figura professionale più indicata in assoluto per applicare le tecniche di pareggio naturale e di mascalcia, perchè è l'unica che ha o dovrebbe avere una conoscenza sufficientemente approfondita dell'anatomia equina.
In futuro non escludo di fare del pareggio anche un lavoro, ma questo sarà solo quando avrò conoscenze, capacità e credenziali tali da poterlo fare.
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Ogni problema di rallentamento dovrebbe essere ora definitivamente risolto.