Registrato: 05/12/05 18:13 Messaggi: 97 Località: Reggio Emilia
Inviato: Lun Ott 11, 2010 18:41 Oggetto: Vecchi percorsi e girate strette
Visto che spesso si sente dire che i percorsi di una volta non presentavano girate strette e quindi oggi non è più possibile montare come montavano i cavalieri italiani di allora vi invito a guardare questo breve filmato tratto dall'archivio dell'Istituto Luce.
Si vedono alcuni spezzoni di percorsi del concorso ippico internazionale di Torino del 1968.
Nel primo percorso si vede G. Mancinelli e poi nel secondo percorso si vede partire il Col. Raimondo D'Inzeo in una categoria a staffetta che dopo il primo salto effettua una vera e propria "inversione ad U" per andare ad affrontare il secondo ostacolo, proprio qui potete vedere con i vostri occhi come sia possibile effettuare una girata così impegnativa con la massima naturalezza, tranquillità e facilità possibile gazie proprio al classico stile italiano.
Praticamente a redini lunghe, senza chiudere il cavallo, senza strattonare e trovandosi subito nelle condizioni migliori per affrontare l'ostacolo successivo in perfetta armonia con il cavallo.
Da ammirare naturalmente anche i due salti successivi.
Il video parte da solo dopo qualche secondo, in basso a sinistra nello schermo trovate una scritta SCERMO INTERO che vi permette di vedere il video a tutto schermo una volta che si è avviato.
...non credo!
Poi ci sono altri percorsi indoor su campi più piccoli dove si vede atrettanto se non peggio.
Daltronde se la mia memoria non mi inganna il problema dei campi piccoli e delle girate strette era stato già affrontato (con successo) nel 1936 a Berlino.
Registrato: 01/06/09 23:08 Messaggi: 60 Località: Reggio Emilia
Inviato: Lun Ott 18, 2010 13:36 Oggetto: video
non riesco a vederlo !!!
Credi sia possibile trovarlo anche altrove?
Anche tu di Reggio Emilia e anche tu d'accordo su queste teorie!!! Che bello!
Cosa è cambiato da "quei" tempi? Perchè ora le teorie (e la pratica di conseguenza) sono tutte diverse?
Come mai è stato stravolto qualcosa che prima andava bene e ora, pare, non sia più adeguato??
Che confusione
Perche' se spiego agli allievi "L'uovodi colombo" (come lo chiamava un mio istruttore di Reggio Emilia), come fai poi a vendergli un cavallo all'anno?
Ps, grande regione, l'emilia. Moreno Guidetti, Licinio Grossi, gente di cavalli.
E' quella cosa che se ti viene spiegata correttamente ti rende indipendente, ti da i codici, ti spiega il grasso, la ciccia, la sostanza dell'equitazione. Che e' uno sport difficilissimo, che non basta una vita per capirlo, ma che se ti vengono spiegate bene le basi sei gia' a tre quarti dell'opera.
Non riesco a vedere il filmato Luce. Non parte! Aiuto... lo vorrei vedere. La differenza tra il vecchio modo di montare ed il nuovo è che il vecchio era legato al movimento del cavallo. Il nuovo al cavallo. Ma allora, come diceva Mangilli, non basterebbe mettere un pò di colla sotto il sedere e stringere due buchi il sottopancia (per le gambe)????? In realtà il cosidetto nuovo era il metodo ante Caprilli....
Registrato: 05/12/05 18:13 Messaggi: 97 Località: Reggio Emilia
Inviato: Mer Ott 20, 2010 11:48 Oggetto:
Effettivamente non rieso più a vederlo neanche io, probabilmente c'è qualche problema sul sito dell'Istituto Luce, non resta che attendere fiduciosi ed eventualmente segnalare il problema ai titolari del sito.
Per Chirone.sp, la maggior parte degli istruttori ti dicono che è un metodo che non va più bene solo perchè non sono capaci di utilizzarlo e non sono abbastanzi modesti per ammetterlo.
Hanno tutti paura del confronto e quindi nascondono la verità per evitare di fare figuracce.
Si arriva al punto di istruttorini-ini-ini che non sono capaci di trottare alternativamente su u diagonale e sull'altro e quindi insegnano ai loro allievi a trottare solo su un diagonale pur di non dovere ammettere che sono degli incapaci.
Più volte sono stato contattato da questi pseudo-istruttori perchè avevano difficoltà con i loro cavalli, risolto il problema, a volte anche nel giro di mezz'ora, invece di un ringraziamento mi sono trovato ad essere praticamente allontanato dal maneggio perchè, risolvendo il problema, gli ho dimostrato con la pratica e davanti a tutti che sono degli incapaci.
Ma l'incapacità o l'ignoranza che dir si voglia non è neanche il problema principale perchè se uno fosse modesto e cosciente delle proprie capacità potrebbe cercare di migliorare e studiare per poi fornire ai propri clienti un servizio professionale collaborando con istruttori seri e preparati che gli facciano da guida.
E invece no, tutti si credono dei super cavalieri e sono pronti ad incolpare allievi e cavalli.
Ho montato un pony di una scuola per un mese, con due dita poteva essere montato da un ragazzino e adesso è inutilizzato perchè l'struttrice non è capace di gestirlo, dice ai ragazzi che è un banbinone e tutti si mettono a ridere, roba da non credere.
Potrei andare avanti per ore ma preferisco godermi i bei filmati dei grandi cavalieri italiani del secolo scorso.
Il sistema naturale di Caprilli ha aperto la strada all'equitazione moderna, è la base dell'equitazione sportiva moderna, un istruttore degno di questo di nome ha il dovere di conoscerlo a fondo e di saperlo insegnare.
Tutti i libri del mondo che parlano di salto mostrano disegni in cui si vede la posizione corretta del cavaliere durante la parabola, questa posizione è quella che vediamo nelle foto di tanti cavalieri italiani dal 1900 in poi e l'unico modo per arrivarci è il sistema ideato da Caprilli, tutti gli altri predicano bene e razzolano male.
Questa dovrebbe essere la base di una scuola ed il punto di arrivo di tutti gli allievi, poi è chiaro che chi è particolarmente dotato potrà , forse permettersi dei virtuosismi.
Però il virtuosismo compiuto da un grande cavaliere in un particolare momento del gesto tecnico non può essere la base del lavoro di una scuola perchè non è pensabile che sia in qualche modo trasmissibile agli allievi e tantomeno da loro ripetibile.
Inviato: Gio Ott 21, 2010 04:38 Oggetto: cultura equestre
Condivido. E' un problema di cultura, non solo equestre.
L'equitazione è l'arte di utilizzare la meccanica e la psicologia del cavallo. Per utilizzare la meccanica bisogna conoscerla ed avere delle nozioni di fisica che quasi nessun istruttore ha. Lo stesso per la psicologia. Tutto è affidato al pressapochismo, tipicamente italiano. L'equitazione caprilliana si è trasferita negli USA proprio perchè loro non sono pressapochisti.
Quello che non riesco a capire invece, è come sopravviva l'equitazione tedesca (classica) che ha un modo palesemente sbagliato di utilizzare la meccanica del cavallo.
Mi permetto di farti notare che l'equitazione tedesca non "sopravvive", bensi' la Germania potrebbe presentare ogni anno, ad ogni evento internazionale come Europei, Campionati del Mondo, Olimpiadi, tre squadre ufficiali e probabilmente vincerebbe la medaglia d'oro, d'argento e di bronzo.
Ti sembra che questo non sia rispettoso della meccanica del cavallo?
http://www.youtube.com/watch?v=SytX1kBL4fA
Mi permetto di farti notare che l'equitazione tedesca non "sopravvive", bensi' la Germania potrebbe presentare ogni anno, ad ogni evento internazionale come Europei, Campionati del Mondo, Olimpiadi, tre squadre ufficiali e probabilmente vincerebbe la medaglia d'oro, d'argento e di bronzo.
Ti sembra che questo non sia rispettoso della meccanica del cavallo?
http://www.youtube.com/watch?v=SytX1kBL4fA
scusate per il messaggio doppio e se avrò scritto qualche imprecisione, ripeto non sono un'esperta di salto ostacoli, solo un'allieva che cerca di studiare il movimento dei cavalli e di seguirlo, non di obbligarlo a entrare nei nostri canoni.
Senti, il tipo e' uno dei 1000 e 1000 cavalieri tedeschi che salta in prima fascia. E' arrivato quinto ai campionati del mondo. Nessuno arriva quinto ai mondiali con il cavallo che salta controvoglia o con una meccanica non perfetta. In quanto alla testa...
http://www.youtube.com/watch?v=FVPJe6if5X8
questo, di scuola italiana, non sbatte la testa?
Inviato: Gio Ott 21, 2010 20:58 Oggetto: scuola italiana
Premesso che ci sono dei buoni e dei cattivi cavalieri (in senso equestre, non agonistico) in ogni scuola, l'assetto tedesco parte dalla posizione seduta -la staffa viene usata solo per comodità .
Quindi il cavaliere ha una possibilità limitata di accordare il proprio baricentro con quello del cavallo.
Nell'equitazione italiana, il cavaliere è in equilibrio sulle staffe e, facendo il "giusto uso della staffa" è in grado di spostare il proprio baricentro in sintonia con quello del cavallo. Quindi, chi ha qualche nozione di fisica comprende come non c'è paragone tra le due equitazioni, sopratutto quando il baricentro del cavallo è soggetto a grandi spostamenti. Inoltre, l'equitazione italiana non ha niente di costrittivo ed è accettata anche dai cavalli molto nevrili e mal costruiti(i più difficili). Quella tedesca è costrittiva (la base di partenza sono le redini fisse che bloccano il libero gioco dell'incollatura, e poi, le redini di ritorno) ed è adatta solo a dei cavalli ben costruiti. Poi ci sono cavalieri tedeschi che non montano alla tedesca perchè hanno una sensibilità che gli ha suggerito il cambiamento (sopratutto quelli che montano in completo).
Corradina salta bene, ma è sempre contro la mano. Montata con assetto italiano salterebbe meglio e con maggiore andatura.
Guardi, non si offenda. Lei e' un esempio del livello di confusione mentale che regna nel salto ostacoli, oggi, in Italia.
Corradina e' arrivata 5a al mondiale. Non "salterebbe meglio all'italiana". E' arrivata 5a al mondiale. Punto. Il cavaliere e' leggero, in equilibrio, fa tutto quello che deve. E arriva 5a al mondiale. Anche a me piace di piu' Eric Lamaze, concettualmente.
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