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Problema di difficile interpretazione
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Autore Messaggio
Bendicò
Cavallo


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MessaggioInviato: Gio Nov 11, 2010 19:02    Oggetto: Rispondi citando

Mi scusi se mi intrometto nella discussione, ma io ho avuto per una decina d'anni un tedesco BW figlio di Granus Ass, che aveva una conduzione molto simile al suo. Aveva fatto degli ottimi Debuttanti, giovani cavalli normali, poi nonostante le ottime performance a casa non sono mai riuscito a saltare piu' delle c4. In particolare diventava molto pavido di fronte alle combinazioni, perdeva strada e alla fine pur avendo una gran falcata di galoppo non copriva.

Il suo che origine ha?
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Matterhorn
Cavallo


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MessaggioInviato: Gio Nov 11, 2010 20:26    Oggetto: Rispondi citando

E' un Holsteiner, l'ho preso poco dopo la doma da Rhomas Mohr.
Suo padre e' Concept (Concerto II), un ottimo cavallo che ha saltato in CSIO con Bernardo Alves, ed ora e' sotto la sella di Torben Kohlbrandt.
La mamma e' una figlia di Corofino x Calypso I x Landgraf I, stamm 569, sorella uterina del siegerhengst Akinos.

Non credo sia lo stesso caso del tuo, Bendico', anzi, il mio nelle combinazioni e' molto coraggioso.
Sono riuscito a fare due 140 e le ha saltate bene; credo che se lo monterò meglio potrà fare bene.
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Bendicò
Cavallo


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MessaggioInviato: Ven Nov 12, 2010 13:54    Oggetto: Rispondi citando

Te lo auguro di cuore.
Comunque il mio, che oramai ha vent'anni, nonostante saltasse bene psicologicamente era particolare, e mi sono rivisto un po' nei tuoi racconti.
Quando andavo in concorso 5, 6 volte in due mesi tra nazionali e interregionali si rilassava moltissimo. Se al contrario lavoravo a casa, in concorso capitava non si avvicinasse agli oxer in campo prova. quasi un attacco di panico. Ho anche pensato che avesse problemi di vista.
Ha fatto una buona carriera e l'ho tenuto quasi quattordici anni, ma ho sempre pensato che avrebbe potuto dare di piu'.[/img][/url]
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Matterhorn
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MessaggioInviato: Ven Nov 12, 2010 14:06    Oggetto: Rispondi citando

Grazie per l'augurio.

Sarei molto felice se riuscissi a metterlo nelle condizioni di saltare con serenità almeno qualche Gran Premio.
E' rispettoso e la forza non gli manca.

Ora vediamo cosa mi suggerisce il Colonnello...
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Matterhorn
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MessaggioInviato: Mar Nov 23, 2010 16:42    Oggetto: Rispondi citando

Gentile Colonnello,
Le riporto qui il mio intervento che forse Le è sfuggito dopo la parentesi aperta da me e Bendicò:

Gentilissimo Colonello,
grazie per l'attenzione e la risposta.

Sono certamente soddisfatto per quello che mi scrive e, mi creda, anche se non può aver provato le sensazioni in sella, ha centrato piuttosto con precisione il problema.

Quando il cavallo non è disteso, ed è in una condizione di tensione generale, tende ad alzare la testa bloccando un pò tutto il corpo.
Io in sella di certo non lo aiuto.

Per analizzare più a fondo il problema Le vorrei dare più informazioni possibili riguardo al cavallo e al suo lavoro abituale.
E' un soggetto di ottimo carattere, generoso e collaborativo, un pò pigro ma molto "morbido".
La bocca è molto buona, l'equilibrio generale anche.
Anche la "sottomissione" del costato è buona.
Piego e flessione del incollatura, di conseguenza, sono piuttosto naturali; anche se io normalmente chiedo distensione e cerco la sensazione che la testa sia distesa e lontana, con un buon appoggio.
A casa infatti il cavallo è molto confortevole, o meglio, il binomio è confortevole; lo sento de contratto e con spinta.

Purtroppo, a fronte di un carattere molto buono, il cavallo a volte è un pò pavido.
E' tranquillo, ma basta un movimento insolito in scuderia per far sì che inizi a "soffiare", così come quando è fuori casa.
Le lascio immaginare come sia ogni volta che entra in un campo gara pieno di rumori e colori nuovi.
La tensione si avverte lungo la colonna vertebrale, e non ho la stessa risposta che normalmente ottengo quando lavoro o salto a casa.

Mi piacerebbe mostrarle un video di qualche altro mio cavallo; noterebbe che il fatto di spingere in basso con il corpo non avviene in sella ad altri soggetti.
E' proprio un problema che ho con questo bel cavallo.

Lei mi può consigliare una linea di lavoro generale per riuscire ad ottenere una distensione più marcata?
Oppure, se ritiene che il mio lavoro fin ora non sia stato adeguato, potrebbe correggermi con qualche indicazione?

La ringrazio sin d'ora e La saluto cordialmente.



Ho postato in seguito anche due fotografie, anche se non credo Le saranno di grande aiuto.
Cordiali saluti.
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goldfever
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MessaggioInviato: Mer Nov 24, 2010 19:59    Oggetto: Rispondi citando

Matterhorn ha scritto:
Purtroppo, a fronte di un carattere molto buono, il cavallo a volte è un pò pavido.
E' tranquillo, ma basta un movimento insolito in scuderia per far sì che inizi a "soffiare", così come quando è fuori casa.
Le lascio immaginare come sia ogni volta che entra in un campo gara pieno di rumori e colori nuovi.


sembra l'esatta descrizione del mio cavallo!! nonostante il carattere estremamente pacifico e desideroso del contatto umano appena vede qualcosa fuori posto come una barriera sulla recinzione o un riempimento in mezzo al campo si spaventa molto! anche lui inzia a soffiare e fatica ad avvicinarsi con sicurezza, cerchaimo sempre di prenderlo con le buone cercando di tranquillizarlo ma nonostante gli anni passino e l'esperienza aumenti la situazione non è mai migliorata!
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Col. Paolo Angioni
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MessaggioInviato: Ven Nov 26, 2010 15:28    Oggetto: Film e fotografie Rispondi citando

Caro Matterhorn,

ho riletto tutto e riguardato i film e le fotografie. Da quanto ho visto mi pare che la situazione sia buona e che non abbiano riscontro, in quello che si può vedere, le sue valutazioni critiche. E' vero che il cavallo ha un portamento di collo un po' alto. E che, quando lei accorcia, la testa sale di più. Ma il fatto non pare avere conseguenze: il cavallo salta bene e dietro è sempre alto.

Rispondo anche a Goldfever citando il mio caso personale. Spero di essere scusato. Non si tratta di pubblicità, ma di esempio utile per spiegare.

Ho montato in concorso di salto cavalli con la testa alta. Mi venivano assegnati cavalli, che potevano cambiare anche da un concorso all'altro (Piero d'Inzeo in questo era un prolifico inventore), che non potevo che montare così come erano. Ma quando ho potuto lavorare e mettere con l'esercizio i cavalli così come la mia sensibilità di cavaliere desiderava, ho sempre preferito ottenere un'incollatura distesa con la nuca poco al di sopra della sommità del garrese. Piego inesistente o ridotto al minimo. Non conoscevo la redine Gogue, ottenevo tutto solo con gli aiuti e con il movimento, soprattutto sfruttando la conformazione del terreno, salite e discese. Avevo la fortuna di lavorare a Passo Corese (oggi Montelibretti) e ai Pratoni del Vivaro, terreni ideali come conformazione per il lavoro di addestramento e per l'allenamento (forza, resistenza, scioltezza) dei cavalli. So bene che purtroppo non si può fare ovunque lo stesso lavoro.

Come ottenere quello che desideravo? Lunghe trottate in dislivello, anche ripido nelle salite, ma dolce nelle discese. Lunghe vuol dire anche un'ora e di più. Poi galoppi lenti. Con la testa nello stesso modo. Con la briglia, con redini lunghe (l'ho mostrato diverse volte ancora recentemente) ottenevo (azione-reazione) la massima distensione dell'incollatura (la punta del naso sfiorava il terreno). Con la briglia (morso e filetto). Sembra una contraddizione. Invece è la verità. La briglia, tra le varie qualità, ha anche quella di distendere al massimo l'incollatura. Al massimo vuol dire che oltre non si può andare.

Quali vantaggi procurava questo lavoro? Ottimo sviluppo funzionale della muscolatura del collo, del dorso e dei posteriori (il motore), quindi forza nello scatto, ottima posizione e ottima mobilità dell'incollatura (l'importanza del gesto, di cui ho scritto diverse volte), facilità nel lavoro di addestramento in piano (rispondenza agli aiuti). Il fatto è che, allora, quando mettevo in pratica questo lavoro e poi me ne avvantaggiavo in concorso, montavo soltanto a cavallo, il mio "lavoro" era solo quello e disponevo dell'intera giornata, sette giorni su sette.

Questo lavoro, che impegna non soltanto il fisico del cavallo, ma anche il suo sistema nervoso o la psiche o il morale, diminuisce e fa sparire, talvolta a una velocità sorprendente, le difficoltà di carattere e di comportamento, le stesse resistenze chiamate spesso erroneamente difese (diffidenze, paure, tic, reazioni nervose, fretta, pigrizia, lentezza o poltroneria) e procura il rilassamento psichico e fisico. Siccome allena il cavallo, gli dà forza, fiato e resistenza, agisce sul morale e gli dà - se fosse un uomo si potrebbe dire sicurezza in sè, determinazione, consapevolezza delle proprie possibilità - coraggio. Trasforma il cavallo chiamato pavido in cavallo coraggioso. L'ho verificato ogni volta. E gli toglie anche quelle che una volta si chiamavano, e sono, storie o pretesti, spesso fisime del cavaliere.

Non potendo ripetere il lavoro sopra descritto per mancanza dello spazio, del terreno, dell'ambiente necessario, anch'io ho dovuto più tardi, non lavorando a Passo Corese e ai Pratoni del Vivaro, talvolta ripiegare (nel far lavorare cavalli e allievi) su un lavoro meno ideale, ma quasi altrettanto utile: trottare a lungo, più a lungo per l'assenza del dislivello, perchè il trotto è un'andatura simmetrica che contribuisce più del galoppo a rendere il cavallo diritto, quindi parimenti muscolato in entrambi i lati, richiedendo con gli aiuti o con un aiuto artificiale l'adattamento della muscolatura alla postura con la testa più bassa di come si può vedere nei film postati da Matterhorn. Testa bassa, che vuol dire lavorare in discesa (l'ho spiegato), obbligando i posteriori ad avanzare di più sotto il corpo per frenare l'avanzamento del peso.

Ci vuole tempo perché modificare la muscolatura vuol dire dare tempo alla natura di compiere il processo. Pretendere immediatamente con la forza o con un tipo di redine, per esempio le redini di ritorno, una data postura permanente dell'incollatura quando la muscolatura non è ancora pronta per assumerla e soprattutto per mantenerla, è lnfliggere al cavallo uno sforzo penoso che spesso ingenera difese del carattere. Quante volte succede che un cavallo si metta ad andare inspiegabilmente male? Spesso l'inspiegabilmente dipende dal fatto che obblighiamo il cavallo a tenere una postura, un atteggiamento, un modo di muoversi (per esempio nell'andare a saltare) contrario più che alla sua natura, al modo in cui ha formato la muscolatura. Senza dimenticare che è la muscolatura (la sua forma) che rende più o meno agevoli le varie posture che prende il cavallo.

Quello che ho descritto è una fusione di ginnastica, addestramento, allenamento, cura della psiche del cavallo, che certamente male non fa, e non soltanto rispetta la natura del cavallo, ma ne migliora la salute e la qualità.
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Matterhorn
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MessaggioInviato: Ven Nov 26, 2010 16:12    Oggetto: Rispondi citando

Gentile Colonnello,
la ringrazio ancora per l'attenzione e i consigli.
Proverò ad insistere con il lavoro come da lei descritto, e non mancherò di tenerla aggiornata sui miglioramenti (spero!) del cavallo.

Non vorrei essere pesante, o ossessivo, ma a questo punto ne approfitterei per mostrarle anche un altra cavalla che monto, se non le crea disturbo.
Non mi crea particolari problemi, se non il fatto di scuotere la testa durante l'esecuzione del percorso.
Mi piacerebbe che Lei la vedesse.
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Col. Paolo Angioni
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MessaggioInviato: Sab Nov 27, 2010 11:02    Oggetto: Cavalla Rispondi citando

Non ha postato il film ...
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goldfever
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MessaggioInviato: Sab Nov 27, 2010 16:49    Oggetto: Rispondi citando

la ringrazio Colonnello per l'intervento molto interessante che riguarda anche il mio caso! sarebbe utile aprire magari un topic specifico dedicato a questo argomento senza "occupare" lo spazio di Matterhorn!
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MessaggioInviato: Sab Nov 27, 2010 20:13    Oggetto: Rispondi citando

Gentilissimo Colonnello,
Ha ragione, non ho ancora avuto il tempo di postare i video.
Mi scuso, domani avrò tempo senz'altro di produrli e postarli.
Grazie infinite.
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MessaggioInviato: Dom Nov 28, 2010 16:52    Oggetto: Rispondi citando

Gentilissimo Colonnello,
sono finalmente riuscito a postare due filmati della cavalla di cui Le ho parlato.
E' francese, ha 8 anni ed è con me da quando ne aveva 3.

E' molto insanguata e straordinariamente coraggiosa e collaborativa.
In piano è piuttosto equilibrata, anche se a volte muove un pò la testa, soprattutto al galoppo.
Tuttavia questo 'scuotere' tra un salto e l'altro rovina solo relativamente la qualità del galoppo e non ho particolari problemi di controllo, a volte è molta più la 'scena' che altro.

Il primo video è di una 135 a inizio stagione, eccolo:

http://www.youtube.com/watch?v=bZj5VBckRsI

Il secondo è di una 135 indoor molto recente.
Tra un video e l'altro la cavalla ha fatto anche due passaggi di categoria saltando molto bene le 140 e affrontando il suo primo Gran Premio senza problemi; ecco:

http://www.youtube.com/watch?v=nxr2wGyuQck

A 4 e 5 anni non sono andato troppo a fondo nel lavoro in piano, e pensavo che, progredendo, verso i 6 o 7 anni sarei riuscito a ridurre un pò i vistosi movimenti stizziti della testa, durante i percorsi.
Invece, a fronte di un buon miglioramento a casa, in gara la situazione è rimasta più o meno simile.

Mi piacerebbe avere un Suo giudizio.
Cordiali saluti.
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MessaggioInviato: Gio Dic 09, 2010 17:02    Oggetto: Rispondi citando

Gentile Colonnello,
riporto alla Sua attenzione il topic.
Cordiali saluti
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Col. Paolo Angioni
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MessaggioInviato: Ven Dic 10, 2010 00:43    Oggetto: Giudizio Rispondi citando

Caro Amico, complimenti, lei ci sa fare. Non so quale beneficio possa apportarle il mio giudizio o il mio consiglio. Comunque, visto che me lo ha chiesto, provo.

Certamente una causa ci deve essere di quegli sbattimenti di testa.

Prima di tutto, e non è una battuta, perché non è che la cuffietta, che sbatte sulla fronte (si vede), ora che tutti la usano, anche d'inverno, al chiuso, la notte, quando mosche e moscerini riposano o proprio sono assenti (insieme alla forchetta che balla, cioè come se non ci fosse), sia con certezza per tutti i cavalli una specie di bacchetta magica. A qualche cavallo sensibile può darsi che non piaccia. Purtroppo i cavalli non possono guardarsi allo specchio. Se potessero farlo sono certo che si libererebbero di tutti i fronzoli.

Non si vede bene. La cavalla ha lo stringi bocca? Provi a toglierlo e a sostituirlo con una bella museruola piatta, aderente, che passi almeno due dita sopra la commessura delle labbra. Ottiene un miglior risultato (chiude di più, se è quello che si vuole) senza infastidire, perché la museruola alta e piatta (larga almeno cm 3) appoggia soltanto sull'osso, sopra e sotto, e non anche sulla cartilagine (pelle) del naso. E poi. essendo piatta e larga, non taglia, fatto che invece può fare quella specie di stringa detta appunto stringi o chiudi bocca (e respirazione).

La cavalla salta bene. Si può osservare nel fermo finale della pellicola del secondo film.

Come le ho già scritto, vista la qualità della cavalla, (fosse mia) proverei a fare un lavoro di allungamento in esercizio. Deve essere protratto nel tempo, altrimenti non ha efficacia. Allungamento vuol dire abbassamento della testa e distensione completa dell'incollatura con completa apertuta dell'angolo testa-collo. Male certamente non fa, perché allunga i muscoli del dorso e del collo, rafforza i muscoli abbassatori del collo e mette a riposo quelli elevatori. Rinforza il ponte dorsale, con un effetto benefico, perché stacca, allontana l'una dall'altra, le apofisi delle vertebre dorsali, specialmente nel tratto dorso-lombare. Dicono che faccia bene, perché è una specie di manipolazione delle vertebre che la postura alta della testa, quindi del collo, invece comprime l'una sull'altra.

Di come procedere in lavoro per ottenere la distenzione ne ho già scritto a sufficienza. Nel caso avesse bisogno di qualche indicazione supplementare lo faccia presente.

Altra osservazione. La cavalla, come anche lei scrive, appare molto sensibile, non è grande, non ha il fisico corpulento di certi belgi, tedeschi, olandesi sui quali si potrebbe preparare la tavola. Va montata con correttezza e finezza. La sua gamba talvolta (nel fermo finale è evidente) si sposta indietro e può dare fastidio. Perciò nei tratti tra un ostacolo e l'altro provi a stare sulle staffe, piazzando bene le gambe, ferme, per non toccare (o toccare il meno possibile) la paletta della sella, che, premuta, preme a sua volta il tratto più delicato del rachide.

Infine la leggerezza della mano, cioè gli interventi che fa per «tirare indietro» la cavalla. Con la testa alta non possono che essere forti. Con la testa bassa e il muso avanti sia la posizione del ferro nella bocca (agisce di più sulla commessura delle labbra che sulle barre e sulla lingua), sia la possibilità dell'articolazione atlanto-occipitale (la prima del collo dopo la nuca) di chiudersi, di funzionare perciò come ammortizzatore quando le redini agiscono, rendono le pressioni del ferro (quale che sia il ferro) più dolci o leggere e rendono «permeabile» il cavallo.

Aggiungo che toglierei anche quella forchetta (non la martingala, che tiene a posto la sella) che balla e che non serve. Un impiccio di meno.

La monta fine è fatta di tanti accorgimenti. Tutti insieme possono produrre notevoli miglioramenti.
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Matterhorn
Cavallo


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Località: Brescia

MessaggioInviato: Ven Dic 10, 2010 03:19    Oggetto: Rispondi citando

Gentile Colonnello,
La ringrazio per l'attenzione che mi ha dedicato, per avermi chiamato 'amico' e per il complimento che mi ha fatto, in maniera molto affettuosa.
Il vero atteggiamento che stimola e invoglia a far meglio; quindi, grazie infinite.

Nemmeno io in effetti adoro le cuffiette; questa cavalla poi ha due orecchiucci talmente belli che e' un peccato coprirli!
Esigenze di sponsor mi obbligano un po', ma in effetti potrei limitarmi a portare il logo sul sottosella.

Stasera sono andato in selleria e ho trovato una vecchia testiera come Lei descrive; ho montato il solito filettone e domani la proverò..


Ogni volta che riguardo un mio percorso mi rendo conto che tutto ciò che faccio potrebbe essere fatto meglio, con più raffinatezza, con più precisione! E ci lavoro su... Ma sapesse quanto e' dura per me.. ( so che starà sorridendo.. )

non sono un professionista, e non sempre riesco a dedicare ai miei cavalli il tempo necessario... E non ho un maneggio coperto; quando piove per un mese intero devo veramente inventare tutto al momento...

Non voglio piangermi addosso ne cercare scuse per la mia goffaggine in sella; anzi, forse qualcuno che si trova nelle mie condizioni, con poco tempo e una struttura non completa a disposizione, può convincerai che la passione a volte può bastare per praticare questo sport straordinario.

La ringrazio ancora, caro Colonnello; stanotte sono sveglio e attendo la nascita del mio primo figlio, quindi per un po' penserò soltanto alla mia famiglia... I cavalli nel frattempo godranno di un meritato riposo.

Alla ripresa, faro' tesoro delle Sue preziose indicazioni.

Cordiali saluti
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