Il Cavallo

Col. Paolo Angioni · Inviato: Lun Feb 09, 2009 22:03 Oggetto: Passi indietro

Caro Cursu,

ci sono diversi miei post sui passi indietro e su come insegnarli. Dovrebbe avere la pazienza di andarli a cercare. Non posso ripetere sempre le stesse parole.

ten.drogo · Inviato: Mar Feb 10, 2009 09:26 Oggetto: Re: Pista

Col. Paolo Angioni · Inviato: Mar Feb 10, 2009 11:29 Oggetto: Appoggio e tensione

Caro Ten. Drogo,

vuol dire che il cavallo tirava le redini per la voglia di andare. Non "si appoggiava", nel senso fisico del verbo (Saint-Fort Paillard esamina e spiega molto bene e chiaramente il fatto). Non era sulle spalle, ma aveva il motore che spingeva potentemente e la maggior parte del suo peso sul posteriore. Il cavallo galoppava con vigore verso i salti e si aggiustava da solo, batteva con le ultime falcate per prendere la battuta giusta, "schizzava" verso l'alto con estrema facilitÃ . Era una meraviglia sentire il cavallo in quel modo. Per me non era una novitÃ , perchÃ© avevo giÃ montato un cavallino di mia proprietÃ che andava in quel modo. Ma sentirlo fare da un cavallo della classe di Sunbeam che veniva da Piero d'Inzero, per me Ã¨ stata una rivelazione.

CosÃ¬ ci insegnava a montare Piero nell'inverno del 1963. Un artista come lui non ha uno schema fisso nella testa corrispondente a un solo modo di andare. Quello che ricercava era risvegliare e sviluppare la sensibilitÃ in ciascun cavaliere, secondo le possibilitÃ di ciascuno. E' il motivo per cui ci faceva montare ogni giorno un cavallo diverso, ma non ciecamente nello stesso modo, ma secondo la particolare natura, psichica e fisica, di ciascun cavallo. Studiava i suoi allievi, cavalieri e cavalli, studiava le reazioni di ciascuno. Metteva alla prova i cavalieri con tutti i cavalli e tutti i cavalli alla prova con tutti i cavalieri. Poi ha assegnato a ciascun cavaliere i cavalli con cui abbiamo fatto i concorsi di salto nell'anno.

Chiarisco: il principio era che il cavallo doveva, deve galoppare verso l'ostacolo controllato dagli aiuti del cavaliere per quello che riguarda la direzione e la velocitÃ , lasciando al suo istinto la scelta della postura e della battuta. Postura corretta, s'intende. Non collo rovesciato per aria, per esempio. Prima di ciascun salto o percorso, si lavorava molto in piano per ottenere prima l'impulso, poi la rispondenza nell'impulso. PerchÃ© se si fa il contraio, poi la rispondenza Ã¨ fasulla.

Mai sentito dire "alzagli la testa" o "piega" o "fletti" il collo. Mai sentito dire "fai una mezza fermata". La frase piÃ¹ ricorrente era "tieni diritto il cavallo tra le gambe e le redini". Direi che l'ossessione di Piero era avere il cavallo diritto anche nelle girate. Diceva in continuazione: "Tieni il cavallo allineato davanti al motore". E' evidente che il cavallo flesso non Ã¨ allineato (dritto)davanti al motore. Per questo nelle girate ci faceva usare la redine contraria. Per questo non ha mai perso tempo nel volere i cambiamenti di piede. I cavalli giravano bene, ed egli lo mostrava personalmente, anche al galoppo sul piede contrario, come in natura.