Inviato: Ven Nov 14, 2008 10:43 Oggetto: alcuni cavalli non tollerano il pareggio naturale?
quando nel maneggio dove vado ho detto che in futuro mi piacerebbe sferrare i miei lalli(che ora sono costretta a ferrare)tutti han strabuzzato gli occhi e mi han detto:"...non tutti i cavalli tollerano la sferratura ed il pareggio naturale..inoltre...dipende dal lavoro che gli farai fare.."
secondo voi?
avere un cavallo scalzo non vuol dire togliere semplicemente i ferri e via, bisogna considerare un mucchio di fattori dall'alimentezione al tipo di vita che fa il cavallo. il cavallo deve stare sempre fuori e deve avere la possibilità e gli stimoli per muoversi molto, deve avere la possibilità di muoversi sui terreni più vari (non si può pretendere che un cavallo che vive in un bel paddok pianeggiante in terra battuta o addirittura in un pò con tanto bel truciolo, possa mai sentirsi a suo agio su terreni più difficili come le strade coi sassi)....e questo è solo l'inizio
per farti un'idea dai un'occhiata qui:
questo è il sito ufficiale http://www.barefoothorseitalia.it/
qui ci sono le traduzioni di un mucchio di articoli http://www.alexbrollo.com/indice.html
Secondo me la frase che ti hanno, ..non tutti i cavalli tollerano la sferratura ed il pareggio naturale, detto lascia sottintendere questo:
non tutti i cavalli, una volta sferrati, riescono ad avere le stesse prestazioni che avevano da ferrati. Soprattutto quelli che hanno problemi e che usano quindi ferrature correttive, che gli permettono di essere utilizzati anche se in realtà il problema rimane (tamponato dalla ferratura).
Comunque poi è vero che dipende dal lavoro che hai intenzione di fare, e confermo quanto ha scritto Valchiria.
io ho 2 doppio pony bardigiane di 5 e 2 anni mai state ferrate e un castrone mezzo maremmano mezzo aas di 5 che non era mai stato ferrato sino a 1 anno a questa parte(mi ci han costretto a ferrarlo)
vivono in paddock su dislivelli in terra battuta dura con presenza talvolta di pietre nel periodo invernale hanno a disposizione un ampio prato collinare.mangiano 2 volte al giorno pellet e fieno di vario tipo disposto in maniera da farli spostare per andare a prenderlo, giocano spesso con i compagni di paddock e lavorano in un campo in sabbia di fiume,nel prato o nel tondino (sabbia misto concime)molto morbido.se gli facessi cambiare paddock avrebbero la possibilità di bagnarsi gli zoccoli ogni giorno...ma per il momento si abbeverano dentro grossi barili alti circa 1 metro..
ho visitato il sito dell'associazione italiana di barefoot e sò che molto dipende dalla gestione.
vorrei esporre il mio caso su cavalli ferrati e sferrati
possiedo 6 cavalli, di varie razze, tutti sferrati, 4 da 3 anni e gi altri 2 da 2 anni.
vivono in ampio recinto con paddock tutti insieme, quindi si muovono molto. lavorano mediamente dalle 3/4 ore al giorno su terreni vari (prato, terra battuta, ghiaia, sassi...) sono in montagna quindi i percorsi sono impegnativi e talvolta impervi.
nonostante le condizioni credo ottimali per il barefoot 2 dei miei cavalli non riescono senza ferri, si vede che soffrono. ed è la seconda estate che devo ferrarle per riuscire a lavorare (ho un maneggio, non posso decidere di lasciare ferme).
può dipendere dall'età ? o dalla razza?
le due cavalle che non ce la fanno sono un'olandese di 24 anni e un credo pony esperia di 17.
i due che vanno meglio (direi che rasentano la perfezione e potrebbero fare anche endurance senza soffrire!) sono un'arabo 10 anni e un arabo argentino di 8 anni, 2 cavalli decisamente a sangue caldo, quindi geneticamente progettati per terreni più duri e più difficili.
secondo voi più esperti di me ( io misono avvicinata al barefoot da soli 3 anni) la razza e l'età contano?
Personalmente credo che la razza e l'utilizzo non incidano particolarmente, mentre ritengo che contino molto di più l'età e il carattere.
Uno dei fattori determinanti per il successo del "barefoot" è il movimento continuo durante tutto l'arco della giornata. Se l'unico stimolo al movimento è quello della compagnia di altri cavalli, un cavallo non particolarmente socievole o anche solo molto tranquillo (come ad esempio potrebbe essere il caso dell'olandese) potrebbe non muoversi abbastanza per garantire la crescita di un'unghia sufficentemente robusta per un uso incondizionato.
Per spingere questo tipo di cavallo a muoversi quanto necessario potrebbe essere opportuno realizzare una sistemazione a "percorso" come quella proposta da Jaime Jackson nel suo bel libro "Paddock Paradise". E' inutile fornire 10 ettari di spazio, se poi il cavallo sta piantato attaccato al ballone di fieno e fa sì e no 20 metri per andare a bere due volte al giorno..
Con il sistema a percorso possono essere sufficienti poche migliaia di metri quadri (diciamo da mezzo ettaro in su, anche se può bastare la metà , se ben studiato) per garantire un movimento di gran lunga maggiore e più efficace.
Sono quasi sicuro che se osservassi i tuoi cavalli mentre sono tutti insieme, vedresti che i due arabi sono quelli che si muovono di più durante l'arco della giornata, l'olandese e il pony quelli che si muovono meno e i due restanti saranno da qualche parte a metà strada, probabilmente più dalla parte del movimento continuo che non dalla quiete.
Se le ferri anche solo per pochi mesi all'anno, pur se il danno è limitato e hanno modo di recuperare da un anno all'altro, i piedi faticheranno a raggiungere uno stato di salute ottimale. Per evitare di ferrarle potresti procurargli delle scarpette da usare a giorni alterni, o comunque quando la sensibilità creasse loro dei problemi. In questo modo può anche darsi che col tempo migliorino abbastanza da poter fare poi a meno di ferri e scarpette, ma credo che la chiave di volta comunque sia nel movimento quotidiano.
Anche se lavorano 3/4 ore al giorno, se poi il resto del tempo stanno ferme lo zoccolo non riceve abbastanza nutrimento per crescere forte e sano, tanto più quando sono ferrate. Osserva il tuo branco per qualche giorno, e credo che troverai conferma a quanto ho scritto.. Sarei molto curioso di sapere poi i risultati delle tue osservazioni, ciao.
so già che le due si muovono poco! il branco lo osservo da anni so ogni loro abitudine.
l'olandese è la capobranco se ne ha bisogno fa spostare gli altri... e la pony è la seconda in classifica...
le scarpette sono una spesa che al momento come centro non possiamo permetterci... e vista la loro età non verranno usate ancora molto.. l'olandese l'anno prossimo va in pensione al pascolo...
non mi è possibile creare il percorso di cui mi parlavi per far fare più strada alle pigrone, ho paura che litighino e si facciano male in un "corridoio stretto"... e non voglio dividerli in branco stanno benissimo e per il tipo di lavoro che faccio mi sta benissimo che siano tutti belli imbrancati..
per rispondere a ciquita ormai è da più di 3 anni che sono sferrate e ancora soffrono, ma molto come da appena sferrate.
se i pareggiatori mi dicevano subito che l'età un po conta almeno per loro due avrei valutato meglio...
Registrato: 04/12/05 14:10 Messaggi: 9572 Località: torino
Inviato: Mar Lug 28, 2009 12:36 Oggetto:
io invece dissento un po' sulla questione età ..
ho visto cavalli di oltre vent'anni essere sferrati e andar meglio di molti giovanotti!
non ne farei una questione di età .
come non la farei eccessivamente di quantità di movimento..
la mia cavalla a paddock si muove ben poco, ma non ha nessun problema, zara che è sempre in movimento (con un'ottima qualità di movimneto) è nettamente più sensibile..
potrei portare un buon numero di casi simili, in cui cavalli che si muovono poco non hanno problemi e alcuni che si muovono di più stentano..
io ne farei più una casistica di carattere:
c'è chi piuttosto che mollare va anche dove ha male ai piedi e chi fa mille scene per una pietruzza..
c'è chi vive peggio la transizione per cui si rifiuta su certi terreni anche se ormai ha il piede che non gli crea problemi e chi appena passata la sensibilità di scorda di fare attenzione a quale terreno ha sotto i piedi..
chi anche con le scarpette fa storie sulla ghiaia (più per poca voglia) e chi appena metti le scarpette va ovunque senza pensarci, anche se fino a 2 metri prima non si muoveva perchè il terreno lo infastidiva...
dopo di che.. vada per le scarpette in ogni occasione possibile, a cominciare dal momento in cui si sferra: non "creare il trauma" della dolorabilità su certi terreni aiuta moltissimo nel futuro.. il cavallo non parte prevenuto..
p.s. per la cifra.. secondo me con un paio puoi benissimo coprire due cavalli (se non hanno i piedi diametralmente opposti)
L'età infatti secondo me conta solo nella misura in cui fa diminuire l'attività del cavallo e forse il metabolismo cellulare, non per un fatto meramente "anagrafico".
Che ci sono cavalli che hanno buoni piedi anche se si muovono poco è vero, ma se invece i piedi non sono tanto buoni un aumento di attività di solito comporta un miglioramento della situazione (dando per scontato che già tutto il resto sia a posto).
C'è una correlazione così stretta tra movimento, circolazione e crescita/qualità dell'unghia che le conclusioni sono inevitabili.. Del resto Amir ha confermato che le cavalle che hanno più sensibilità sono anche quelle che si muovono meno.
Chiaramente se ci sono altre cause (nutrizionali, metaboliche, patologie ecc.) il movimento non basterà a risolvere i problemi, ma di sicuro conta tanto.
L'aspetto psicologico sicuramente ha un contributo potente, ma se i piedi sono realmente sani dopo un po' il cavallo dovrebbe adeguarsi, credo.. Sicuramente usare le scarpette nelle fasi iniziali della transizione può ridurre questo tipo di problemi.
Per Amir: 3 anni per dei cavalli che sono stati ferrati per 15-20 anni non sono necessariamente tempi esageratamente lunghi, soprattutto se consideri che sono stati riferrati per alcuni mesi ogni anno, cosa che ha sicuramente rallentato se non addirittura azzerato la transizione (il piede a volte fa molto in fretta a diventare fragile e sensibile se le condizioni cambiano troppo radicalmente, come nel caso dela ferratura). Per questo suggerivo le scarpette: anche se rallentano un po' i processi di guarigione del piede perchè un po' limitano la circolazione e la stimolazione anch'esse, non lo fanno nella stessa misura dei ferri..
Registrato: 04/12/05 14:10 Messaggi: 9572 Località: torino
Inviato: Mer Lug 29, 2009 17:16 Oggetto:
Ipparco ha scritto:
L'aspetto psicologico sicuramente ha un contributo potente, ma se i piedi sono realmente sani dopo un po' il cavallo dovrebbe adeguarsi, credo.. Sicuramente usare le scarpette nelle fasi iniziali della transizione può ridurre questo tipo di problemi.
se non ha stimoli non si adegua..
stiamo anche parlando di cavalli che vengono usati per scuola (o per accompagnare clienti) quindi di per sè con un lavoro relativamente monotono, in cui non si chiedono grosse prestazioni o comportamenti brillanti.
spesso i cavalli se li lasci fare fanno il meno possibile, il tirare fuori la grinta per superare un po' di sensibilità (magari solo più psicologica) spesso non è nei loro piani
alla fine ho optato per la ferratura... almeno in estate.
dopo questa ultima intensa settimana anche il mio arabino ha un po di sensibilità ...
in agosto tutti ferrati così basta problemi.
mi dispiace molto per questa mia decisione, ma per lavorare sono obbligata.
non posso acquistare scarpette per tutti. e l'idea di adattare una scarpetta a più cavalli mi è stata sconsigliata proprio da questo forum.
ma la mia domanda è sempre la stessa: si stanno muovendo sempre di più, e peggiorano sempre di più... per il consumo eccessivo? o altre cause?
forse per cavalli da maneggio che lavorano veramente tanto il barefoot non va bene?
comunque non facciamo solo cose monotone... durante la settimana ci sono molti clienti bravi e bravissimi con i quali facciamo trekking difficili e pieni di stimoli per i cavalli, ovviamente nel week end con i cavalieri della domenica la cosa è noiosa... ma durante la settimana gli stimoli non mancano.
per quanto riguarda la riflessione sull'età ... io associo età e razza.
infatti la cavalla da polo di mia mamma nonostante i suoi 20 anni va bene. ma l'olandese di 24 va malissimo. forse i suoi piedi sono adatti a terreni diversi, più nordici?
Anche per me l'eta' conta, ma solo fino ad un certo punto. Ho visto vecchi cavalli passare alla condizione barefoot con pochissimi problemi e con transizione breve. Ovviamente il metabolismo di un puledro e' diverso da quello di un 28 enne e le reazioni altrettanto.
Quello che per me e' di importanza capitale, e nessuno ha menzionato, e' l'alimentazione. A mio parere, e in base alla mia esperienza, se dovessi fare una scala dei valori metterei in testa proprio l'alimentazione, poi il movimento e a seguire gli altri.
Il piede e' sano, o lo diventa, solo se gli apporti alimentari sono quelli corretti. Gli studi condotti in tal senso lo stanno dimostrando. Carboidrati e proteine principalmente, ma anche i minerali e le vitamine.
Ho anche un dubbio sulla effettiva validita' del "paddock paradise" e anche della cosiddetta "stalla attiva", che si stanno diffondendo molto.
Quando furono realizzate le prime giostre pareva si fosse trovata la soluzione finale: cavallo allenato e ginnasticato senza fatica, movimento assicurato. Nella realta' le cose non andarono nel modo sperato e le ghiostre hanno, alla lunga, mostrato delle pecche e oggi sono utilizzate molto meno, per diversi motivi.
Prima di gridare al miracolo, credo sia opportuno fare molti piu' test e prima di dire , anche in questo caso, che siamo di fronte alla soluzione ultima andrei molto cauto.
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Ogni problema di rallentamento dovrebbe essere ora definitivamente risolto.