Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
- t’ho visto - dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
quando il fratello disse all’altro fratello:
- Andiamo ai campi. - E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
Ho messo questa poesia per chi è interessato o a chi piace la poesia...saluti a tutti...
Qualcuno a scritto questa poesia sul giornale di domenica...vicino alla notizia di Tommaso... poverino...come si può essere così crudeli...un piccolo di 18 mesi... ...maledetti!!!
si lo è, soprattutto nelle ultime frasi, ma vera, è importante, è storia!!
quando Black mi morto tra le braccia di tutti noi, gliela ho letta e ora sono più che mai convinta che sia vera, triste ma vera....
il cavallo come dono del cielo, come amico fidato, come felicità ma mai come puro strumento, solo per sfruttarlo e poi buttarlo....
Rispetto e amore.... e se la leggi bene, bhè secondo me è molto molto bella, sembra scritta dal cavallo per l'uomo..
Quetsa preghiera è vera, è stata trovata in Inghilterra sopra la carpia di un cavallo...
Registrato: 15/02/06 10:41 Messaggi: 1412 Località: Va
Inviato: Ven Apr 21, 2006 14:01 Oggetto:
senz'altro molto vera....
quello che mi ha lasciato più attonita è che le richieste del cavallo si limitino al non essere maltrattato.... non ad essere trattato bene..... non so se riesco a farmi capire.... non chiede rispetto, ma solo di non essere disprezzato....
io spero, per il mio cavallo, di non essere solo un'ombra che passa.... voglio, esigo, essere qualcosa di più....
certo che capisco.
Ti dico come l'ho interpretata io: siamo in Inghileterra, non conosco il periodo, ma credo non recente, sopra la carpia di un cavallo molto probabilmente da lavoro, ( non so perchè ma mi viene in mente uno Shire) si trova questa preghiera.
Allora penso, in un contesto socio economico in cui il cavallo era lo strumento di lavoro e fatica per eccellenza, in cui era solo una macchina, mangiava se lavorava, altrimenti botte, niente trattamenti speciali, niente coccole, solo lavoro e poca biada...
niente solo lavoro, duro lavoro, chissà quante ore al giorno, chissà quante botte, sferzate....bastonate per arare un campo, per trasportare chissà che....
bhè allora mi piace pensare che in questo contesto, un uomo che amava il suo cavallo abbia scritto queste righe per lui, per dire che doveva rispettarlo in qualche modo, che gli doveva la sua fortuna....i n u n epoca forse in cui c'era meno tempo per le coccole, meno tempo per instaurare un rapporto che andasse al di la del lavoro, della sussistenza....
per questo mi piace, per questo mi commuove...
spero di essermi spiegata bene, e di essere stata chiara
Registrato: 15/02/06 10:41 Messaggi: 1412 Località: Va
Inviato: Ven Apr 21, 2006 14:55 Oggetto:
chiarissima, e perfettamente d'accordo con te....
solo che, riportandola ai giorni nostri..... mi torna abbastanza dolorosa.....
molto "gloriosa" per il passato, ma ora che il cavallo per molti è un hobby, o uno status simbol..... spero che le persona riescano ad essere almeno quello che chi ha scritto queste riche è stato per il suo cavallo....
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